Intervista a Maurizio Montigiani, Associazione dipendenti – azionisti del Monte dei Paschi di Siena

Maurizio Montigiani

Questa volta è un’intervista un po’ diversa dalle solite.
E’ vero, Maurizio lo seguo su Facebook e X, ma stavolta in questa intervista affronto un tema specifico e cioè quello che sta accadendo nel Monte dei Paschi di Siena.
Tema – quello del MPS – di cui ho scritto innumerevoli volte.
Maurizio Montigiani fa parte dell’Associazione dipendenti-azionisti del Monte dei Paschi e – da sempre – segue le vicissitudini della banca senese.
La sua bio è tutta una premessa “Quadro Direttivo Banca MPS; Associazione Azionisti; ho lasciato la politica attiva, ora posso dire la verità: ogni tanto spiego “cose di banca” in tv, poi accadono..“.
Si definisce – non senza vanto – uno che ha smesso di fare politica attiva, era nella Lega di Salvini. Ma rimpiange la prima Lega, quella della Lega Nord.
Partecipa – in qualità di ospite ed esperto – alle trasmissioni televisive e radiofoniche di Siena.
Insomma un grande conoscitore delle cose senesi ed in particolare del Monte dei Paschi di Siena.

D. Maurizio, come giudichi l’operazione di vendita delle azioni da parte del MEF?

R. L’operazione fatta da Barbieri al Mef – sotto la guida di Giorgetti – è letteralmente da manuale, veramente spettacolare.

Il Ministro Giorgetti e Montigiani

D. Come c’è riuscito?
R. C’è riuscito perché ha pompato il titolo portandolo ad oltre 3 euro e così è riuscito a venderlo bene alle banche d’affari addirittura in percentuale maggiore a quanto era nelle intenzioni del Mef. Ripeto un’operazione magistrale. Il Mef, tramite Barbieri, ha saputo creare aspettative sul mercato. Il tesoro ha venduto a 2,92 e a quel livello non ci tornerà più o quanto meno ci impiegherà molto tempo a risalire a quei livelli.

D. Cosa permette di fare questa operazione?
R. La lettura politica della vendita delle azioni è stata: cara BCE fino al 2026 non mi puoi rompere le scatole con il solito refrain perché devo uscire da MPS. Oggi lo Stato è al 39,26 %. Siccome in Germania lo Stato è dentro alle casse tedesche al 40%, nessuno potrà più dirci cosa dobbiamo fare. E’ evidente che lo Stato italiano con questa quota di minoranza potrà rimanere per molto tempo nell’azionarato di MPS. Quindi MPS non sarà più una controllata dello Stato ma una partecipata, con tutti i minori rischi che ciò comporta.

D. Come vedi l’attuale situazione economica della Banca?
R. Nei mesi scorsi le trimestrali hanno dato esito positivo ma la banca – a mio parere va male – e Lovaglio – lo abbiamo visto nell’ultima assemblea dei soci – dice solo dei no e non è in grado di rispondere a nessuna domanda. Tutto questo è nascosto dagli alti tassi di margine, cosa che hanno generato utili. A fronte di un fatturato stimato per il 2023 di 3,7 miliardi, ci sono già 3,6 miliardi di NPL. Quindi la banca chiuderà con un nulla di fatto. Se poi aggiungiamo che nel mese di dicembre ci sono processi che potrebbero portare altri guai, posso dire che siamo più o meno nella stessa situazione del 2016.

D. Le cause, allora, potrebbero determinare altri problemi per il MPS?

R. Lo stato dice: io mi scanso perché per gli aspetti giudiziari non posso farti lo scudo giudiziario e quindi se hai accantonato solo 160 milioni e questi chiedono più di 2 miliardi….
E questo processo contro Viola e Profumo è solo al secondo grado – non come quello di Mussari che era già giunto in Cassazione – e poiché quei bilanci sono già stati sentenziati falsi da Consob, un giudice non può prendersi la briga di non confermare tale ipotesi e questi reati non sono prescritti, quindi fra il terzo e quarto filone giudiziario potrebbero arrivare richieste addirittura per tre/quattro miliardi.

D. Quindi un grande pericolo?

R. Quindi la banca non ha un futuro. Questo Banco Bpm, UniCredit e Bper lo sanno. Da quando UniCredit, nel 2021, spulciò i dati di MPS le cose non sono cambiate da allora.

D. Il Governo vorrebbe inserire MPS nel cosiddetto “terzo polo”. Tu che me pensi?

R. Il terzo polo in Italia c’è già. Banco Bpm è già di fatto la terza banca Italiana, poi c’è Bper. Mps era la quinta banca ma questo mese è stata superata nella quota di mercato persino dalla Popolare di Sondrio che non a caso è entrata nell’orbita di Unipol-Bper. Quindi se la quarta e la quinta di fondono diventano come la terza e Mps corre il rischio di essere la sesta banca del paese perché potrebbe essere superata anche dal Credit Agricole. 

D. Maurizio, se quanto dici è vero e non ho dubbi sulla veridicità delle tue affermazioni, quali prospettive per la tua banca?

R. Mps, pur con tutti questi limiti, ha una struttura di filiali, di persone che lavorano tantissimo come ha detto bene la Uilca. Quindi diamo merito alle lavoratrici e ai lavoratori. La banca sta in piedi perché tutti si danno da fare, nonostante gli esodi e i posti lasciati vacanti nelle filiali. Il sistema informatico non è aggiornato e nonostante tutto i colleghi riescono a lavorare. Ma la posizione competitiva di mercato rispetto a banche sane che finanziano le imprese, sarà sempre minore se non ci sleghiamo dai vecchi retaggi. Senza cambiamenti non ne usciremo. Corriamo il rischio di diventare una partecipata dello Stato, un carrozzone come l’Ilva.

D. Maurizio, fammi un esempio
R. Ti faccio un esempio: se ci fosse una ditta dove il secondo socio ha venduto tutte le quote (in Mps Axa), il primo socio le ha più che dimezzate (lo Stato), il fatturato è in calo, i ricavi sono fermi, i dipendenti se ne vanno. Domanda: questa ditta va bene o va male?

D. Allora nessuno vi comprerà

R. Il problema a mio avviso non è che non ci comprerà nessuno, nessuno si accollerà questo disvalore problematico. Se una banca vuole 1.260 sportelli se li apre non prende i nostri che hanno problemi manutentivi e di spese di affitto elevato. In più abbiamo un personale vecchio. L’età media è di 52 anni e Lovaglio non vuole fare assunzioni.

D. Ma perché Lovaglio (nella foto), pur a seguito di un accordo sindacale, non vuole assumere?

R. Perché è mal consigliato e non vede quello che succede nelle filiali. I colleghi se ne vanno, vanno a fare i promotori in altre banche, soprattutto quelli più giovani.

D. Maurizio, c’è un sindacato – la First/Cisl – che propone che la ricapitalizzazione e il salvataggio del Monte dovrebbe avvenire tramite le Fondazioni. Tu che ne pensi?

R. La fondazione Mps non è riuscita nell’ultima assemblea dei soci ad eleggere nessun rappresentante in cda perché non ha il 3%. La fondazione Mps ha lo 0,4 anche se al momento è il primo socio privato. Questa non è una pubblic company. 

D. Ma allora, tranne il personale, positività non ne vedi

R. Chiudiamo con qualcosa di positivo. Il tesoro con le sue azioni potrebbe dire: guardate parti civili del processo penale, compreso Caltagirone, se ritirate le cause dei 3 filoni vi dò le azioni del Mef. Il posto nel cda ci sarebbe visto che uno si è dimesso. Questa è l’unica soluzione possibile. Altrimenti è una lunga consunzione delle quote di mercato che si ridurranno sempre di più.

D. Qualcosa di più positivo?

R. Occorre una forte discontinuità nel management, far ritirare le cause, ripulirla dagli npl e in questo modo si ridurrebbe la banca. Però sarebbe pulita e attraverso la vendita di prodotti ad elevata capacità finanziaria anche attraverso i fondi come Anima, casomai facendo abbassare le commissioni, assumendo dei giovani soprattutto dove sono state mantenute le quote di mercato in particolare nella Toscana del sud, MPS, potrebbe avere un futuro. Lo spero e l’auspico.

Grazie Maurizio, con queta conversazione-intervista abbiamo messo a fuoco molti temi. Alcuni anche scomodi.
Vedremo cosa ci riserverà il futuro della banca più antica del mondo.


Questa che avete appena letto è la diciasettesima conversazione-intervista che pubblico sul mio blog.
Le precedenti sono:
1) Conversazione con Roberto Mantovani (@RobertoRedSox): un taxista bolognese differente pubblicata il 11 agosto 2022
2) Intervista-conversazione con Anna Salvaje (@annasalvaje): la donna misteriosa del 15 settembre 2022
3) Intervista a Rudy Bandiera (@rudybandiera): creator, influencer, professore, comunicatore del 21 settembre 2022
4) Conversazione-intervista con Dora Esposito (@doraebasta): “una bionda” da raccontare ed ascoltare attentamente del 10 ottobre 2022
5) Conversazione-intervista con Micaela Buschi: un’adorabile avvocato con tantissimi pregi e qualche difettuccio (che la rendono ancora più simpatica). “Imperdibile” come dicono i suoi fans del 21 ottobre 2022
6) Conversazione – intervista a Monica Lazzari, la Salentina dell’acca (H) finale. La Fornostar di ricette salentine e non solo del 17 novembre 2022
7) Conversazione-intervista con Maria Servidio, da Bari, con simpatia, umorismo e gioia di vivere del 28/11/2022
8) Conversazione-intervista con Antonella Carulli, da Gravina in Puglia al nord Italia con furore, per me la n.1 del 12 dicembre 2022
9) Conversazione-intervista con Annina Botta, una trentenne dalla penna facile ma dolce dolce (almeno così appare) del 11 gennaio 2023
10) Conversazione-intervista con Susi Comizzi, da Pesaro: in fondo volevo essere solo una hippy 🌺🌺🌺🌺🌺 del 23 gennaio 2023
11) Conversazione-intervista con Mariangela Pani, giornalista professionista, felicemente pensionata. del 11/04/2023
12) Conversazione-intervista con Nicoletta Lucheroni, torinese, granata, autrice di “E’ un medicinale” del 5 giugno 2023
13) Conversazione-intervista con Anna Vinci, catanese di Catania del 21 luglio 2023
14) Intervista a Kenta Suzuki, ambasciatore della cultura giapponese in Italia del 21 agosto 2023
15) Conversazione-intervista con Mariateresa Belardo, #lapennallarrabbiata del 15 settembre 2023
16) Conversazione-intervista con la dottoressa Alice Rotelli, dottoressa 2.0 del 23 ottobre 2023


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)