Conversazione con Roberto Mantovani (@RobertoRedSox): un taxista bolognese differente

Foto tratta dal profilo twitter

In questi giorni l’amico Roberto Mantovani, in arte Bologna5 sta conducendo una battaglia di civiltà e trasparenza pubblicando ogni sera su twitter i dati degli incassi suddivisi tra contanti e pos. La categoria dei taxisti non l’ha presa bene e sono cominciate le minacce. Fino a questa mattina quando a Bologna5 sono state tagliate le gomme.


Gli articoli inerenti a questi nuovi fatti li trovi a questi link Dove eravamo rimasti (24): Approvata la piattaforma rivendicativa dei bancari; Apple Bank; Roberto Mantovani, un taxista differente e …ma il MPS ha la sede a Siena? del 4 maggio e L’amico Roberto Mantovani, in arte Bologna5, il taxista differente oggetto di minacce e atti vandalici. Roberto siamo con te!!! dell’8 maggio


Inizia con questa “conversazione” una nuova rubrica del mio blog.
Intervisterò, anzi converserò con personaggi del mondo dei social che si “elevano” rispetto alla media degli utenti. Personaggi che meritano di essere raccontati e che meritano di raccontarsi.
Iniziamo con Roberto Mantovani, un taxista bolognese che nella sua bio su twitter scrive: Non digerisco omofobi, violenti, fascisti e razzisti. #Bologna5 tassista Bolognese (col POS) dai calzetti rossi. Bologna @TortellinoTour & @RedSox


Mi sono sempre chiesto se è la città che crea personaggi o se sono i personaggi a vivere in una determinata città.
Bologna è avulsa da questo discorso. Bologna è composta da personaggi, macchine pensanti viventi, che compongono e scompongono la città. Bologna crea personaggi, uomini e donne, Bologna le forgia, Bologna le attira – se hanno la sfortuna di non nascere qui.
Passeggiare sotto i portici, attraversare Piazza Maggiore, passare davanti alla casa di Lucio – sempre rimpianto – incontri una umanità varia, persone che ti chiedono: “et bisogn” (hai bisogno?). Bologna, città universitaria – aperta alle logiche del mondo -, Bologna città laica, antifascista, Bologna città colpita dalle stragi, Bologna fieristica, Bologna mangiona, Bologna dove la notte non finisce mai.
Ecco, in questa città abita, lavora, opera, fa beneficenza, vive, Roberto Mantovani, in arte – cioè su twitter – @RobertoRedSox, di professione taxista, per tutti noi Bologna 5.
Roberto è un taxista sui generis, ha il pos, accetta le carte di credito, è un’antifascista viscerale, odia gli omofobi, i razzisti e i violenti. Ama Bologna, sopra ogni cosa. Ama i tortellini e, soprattutto, con la compagna Annabella – su twitter @anna_ex_belva – fanno “opere buone”. Ama il baseball – quello vero – quello americano: i Redsox!
Ho incontrato Roberto – che seguo su twitter da un po’ – e ho registrato questa conversazione, un po’ lunga ma dentro troverete tanta di quella umanità che il tempo “perso” per leggerla vi servirà per la vostra anima.

Ciao Roberto, intanto perché questo nome, RobertoRedSox?
Perché il nome? Perché è la ma passione, la squadra di baseball di Boston, i Boston Red Sox. E’ stata una mia scelta volontaria, da adulto.
Ma dai …
La passione per il baseball mi è venuta da adulto, quindi la mia scelta è stata ragionata e ho voluto legare Roberto, che è il mio vero nome alla passione, quindi Red Sox, decisione saggia e pensata.
Allora dimmi come hai scelto di fare il taxista? Anche qui scelta ponderata?
La scelta di fare il taxista è stata casuale, il mio lavoro per oltre 20 anni è stato quello di fare le rimozioni con il carro attrezzi. Ho perso il lavoro e quindi mi sono dovuto reinventare. Conoscevo già alcuni amici che facevano questo lavoro e sono andato alla ricerca della licenza da comprare.

Roberto con il suo taxi – foto tratta dal suo profilo facebook

Ma ti piace fare il taxista?
Io faccio il lavoro più bello del mondo, nella città più bella del mondo. Fare il taxista a Bologna è veramente un lavoro eccezionale, piacevole e anche redditizio.
A Bologna c’è tanto lavoro, tanta vita. Quindi, anche in base ai consigli e pareri dei miei amici, sapevo di non poter commettere un errore fare questo mestiere. Poi ci sono molto portato soprattutto per il turno di notte. E’ stata un ottima scelta quella di voler fare il taxista.
Finalmente qualcuno felice della sua scelta del lavoro. Roberto, tu sei un taxista che io definisco “sui generis”: non sei fascista, non sei omofobo, il tuo pos funziona sempre, perché molti della tua categoria si comportano diversamente?
Qui mi metti in difficoltà, con gli altri colleghi.
No dai … vacci piano, non voglio metterti in difficoltà
Comunque sono antifascista, antirazzista non sono omofobo e non sopporto queste persone. Il mio pensiero è uguale a quello di Sandro Pertini: con i fascisti non ci può essere dialogo perché il loro credo è violenza, sopraffazione. Quindi il fascismo va respinto e combattuto.
Parole sante che condivido al cento per cento. Veniamo alla tua categoria
A Bologna taxisti fascisti e impresentabili professionalmente non ce ne sono molti. Abbiamo una media di buona qualità, rispetto ad altre città qui è il paradiso.
Il fatto è che tutti i colleghi che come me vorrebbero dei miglioramenti come per esempio una migliore comunicazione e una maggiore professionalità (come sul POS, argomento scottante) tacciono e si adeguano al gruppo silenzioso.
Quando c’è un collega che si macchia di condotta vergognosa verso la clientela o verso un altro tassista (come per esempio gli insulti e minacce che ho ricevuto io) loro lo coprono, difendono, tollerano.
“Mai attaccare un collega pubblicamente dice la regola della famiglia dei tassisti, i panni sporchi vanno lavati in casa…” e poi non si lavano per nulla.
Io mi sono esposto e sto registrando attorno a me un grandissimo odio da parte di quei tassisti che ci fanno vergognare, da quei colleghi che non accettano le carte, da quei colleghi che soffrono di invidia e gelosia.

Roberto premiato in Comune a Bologna – foto tratta dal suo profilo di facebook

Basti pensare che dopo la premiazione in Comune, quando sindaco e città mi hanno consegnato la medaglia al valor civico vengo visto come un nemico da molti. Gelosi, invidiosi, alcuni mi hanno attaccato per il fatto che avevo fatto 2 mesi di lavoro gratis per beneficenza e non avrei dovuto farlo perché tutto ciò andava a valorizzare solo me e non tutta la categoria. Capito?
Davvero?
Molti miei colleghi non vogliono avere problemi e quindi preferiscono tenere un livello basso. Io invece sono un po’ kamikaze, quindi mi sono esposto e sto facendo questa battaglia dall’interno. E’ piacevole ma faticoso.
Sei un grande Roberto. Io ho vissuto e lavorato per 21 anni a Roma e con i tuoi colleghi ho sempre avuto un rapporto di odio-amore. Perché non volete la concorrenza? Pensate davvero che uber vi possa danneggiare?
I taxisti di Roma, almeno per buona parte, non sono il massimo della professionalità e mi fermo qui. Però, nonostante tutti i loro difetti, ci servono. Quando c’è da fare le manifestazioni, da bloccare la città, loro ci sono e ripeto. Ci servono. Mentre a Bologna posso dichiararmi anti fascista, anti .., a Roma non potrei farlo.
Dai, te la sei cavata bene, con classe. Parlami della concorrenza e di Uber.
Per quanto riguarda Uber, potenzialmente non sarei contrario ad un ampliamento più moderno e tecnologico, non sarei contrario alla richiesta di ampliamento e modernizzazione del servizio ma bisogna farlo nella maniera giusta, non certo con questi interventi di “aggiustamenti” in corsa, bisognerebbe allora rifondare tutto da capo . Non possiamo fare come in America o a Londra dove ognuno può prendere la propria auto scassata, senza regole e tutele, e fare il taxista, Ci vuole un minimo di professionalità. Farli entrare senza licenza, azzerando quello che noi abbiamo pagato non sono per niente favorevole.
Bisogna rifondare il sistema, restituendo a noi almeno una parte del costo della licenza e ripartire con un nuovo servizio di trasporto pubblico, moderno, se si vuole avere coraggio e affrontare una modernità che non vada a distruggere tutto il servizio pubblico che noi tassisti forniamo. Noi siamo legati alle tariffe che ogni Comune stabilisce e questo rappresenta trasparenza e sicurezza per il cittadino. Uber è pur sempre una multinazionale e pensa ai propri interessi, non è il paradiso, occhio.
Se vogliamo rifondare il sistema, con maggiori licenze, bisognerebbe mettersi tutti attorno ad un tavolo e discutere sul futuro ma non può essere solo immettendo Uber furbescamente.
Certo è che tra politici e sindacati dei tassisti (stendiamo un velo pietoso) lo vedo male il colloquio, sono pessimista. Immagino scontri e battaglie perché nessuno vuol mollare di un centimetro dalla propria posizione.
Chiaro, anzi chiarissimo! Passiamo ora alla tua passione: il baseball. Poiché anch’io amo questo sport, quando e come ti sei appassionato? E perché proprio per una squadra di Boston?
Come tutti gli italiani sono stato un tifoso del calcio, del Bologna. Ho fatto anche l’arbitro per un anno, ma sono rimasto schifato da questo mondo degli ultras, dei genitori che insultano i rivali dei propri figli. Un pessimo esempio.
Concordo con te anche su questo, tranne che per il tifo per il Bologna. Il baseball…
Andando tutti gli anni negli Stati Uniti andavo a vedere qualche partita ma la vera folgorazione è stata nel vecchio Yankees Stadium nel 2004 e lì è scattata la scintilla. Nell’aprile vado a vedere la partita fra gli Yankee e i RedSox.

Roberto e Annabella allo stadio per una partita dei Redsox – foto tratta dal profilo facebook

Sono entrato nello stadio da neutrale e ho visto che tutti i tifosi avevano un cappellino con la data 1918. Ho capito più tardi che quella data era proprio l’ultima vittoria finale delle World Series. All’epoca era la squadra degli sfigati, dei perdenti. E io da buon bolognese, che si innamora degli sfigati, mi sono innamorato di loro. I RedSox che non avevano mai vinto niente… da lì mi è scattata la scintilla. Da quel momento ho deciso di appassionarmi a loro, la squadra più sfigata del mondo. Caso vuole che quella partita l’abbiamo vinta noi, il 2004 è stato l’anno del ribaltamento. Nei play off perdevamo 0 a 3 sempre con gli Yankees e per la prima volta una squadra riesce a ribaltare e vincere 4 a 3 e questi sono i RedSox, per poi vincere le World Series contro il Saint Louis. Ho pensato, davvero, di aver portato fortuna. Il 2004 per me è la svolta.
Bella storia, davvero. Allora porti anche fortuna!!!Oltre che tassista sei un grande influencer su Twitter. Come mai?
Non sono un influencer, e non voglio esserlo. Ho solo un buon seguito di persone che mi vogliono bene e questo mi da un’enorme soddisfazione. Perché sono famoso su twitter? Perché da taxista do contro ai taxisti. Non sono uno di quei taxisti che sui social parlano solo di Uber, del sindacato, insomma fanno venire due maroni grandi così!!! (per i non bolognesi: fanno venire due scatole così) Per migliorare la categoria dei taxisti, bisogna dar contro ai taxisti. E questo è il mio mantra. E’ colpa nostra se in giro per il mondo ci prendono in giro: è solo colpa nostra. Inoltre racconto il mio lavoro che ripeto, amo. Io racconto la notte, perché di notte succede di tutto, soprattutto in una città come Bologna che vive di notte. Sono stato il primo taxista a raccontare quello che succede nel mio lavoro
Oltre che taxista, tifoso di baseball e influencer sei un grande che fa tanta solidarietà. Perché e mi racconti le tue ultime iniziative?
Il 50% di quello che faccio di beneficienza il merito va alla mia compagna Annabella, su twitter @anna_ex_belva perché senza il suo supporto tecnico, morale e organizzativo non riuscirei. Il tutto parte dal marzo 2020, inizio del lockdown, in aiuto alla cittadinanza, in pratica ho lavorato due mesi gratis per aiutare chi aveva bisogno.

Annabella, la compagna di Roberto su twitter @anna_ex_belva (annabi)

Non ci posso credere …
Il Comune mi ha premiato con una medaglia al valore civico, che mi rende molto orgoglioso. Abbiamo salvato la libreria sotto casa e queste iniziative ci hanno portato a tanti ringraziamenti che ci rendono molto orgogliosi. La droga del sorriso altrui che ti regala quando fai del bene è una droga irrinunciabile.
Questa me la segno Roberto, bellissima questa frase…
Nel 2021 abbiamo dedicato il taxi alla Casa delle Donne per non subire violenze, mentre quest’anno abbiamo fatto l’iniziativa con Carlo Lucarelli dove io sono uno dei personaggi di “Leon” (ultima fatica letteraria di Carlo Lucarelli, nda). Abbiamo pensato di vendere il libro il cui ricavato è andato alla Casa delle Donne.

Taxi Bologna 5 – Casa delle Donne – foto tratta dal suo profilo facebook

Successo strepitoso: ottomila euro di incasso netto. Io e Annabella siamo entrati in un loop di cui non possiamo farne a meno e dobbiamo inventarci qualcosa per il prossimo anno. Grazie alla mia compagna, grazie a me, grazie al mio taxi siamo riusciti a fare queste iniziative perché il taxi è una potenza e da una visibilità enorme.

Il rapporto con Carlo Lucarelli mi incuriosisce
Lui è una persona eccezionale. Ci siamo conosciuti su twitter.

Roberto e Annabella con Carlo Lucarelli – foto tratta dal profilo facebook

Lui era interessato ai miei racconti sulla notte, sugli incontri che facevo. Mi ha chiesto di incontrarmi per farmi delle domande e ci siamo visti, naturalmente, davanti ad un piatto di tortellini. Carlo è una persona splendida: lo voglio adottare come fratello. Nel libro Leon mi ha inserito come persona reale, come taxi, con la mia sigla Bologna 5.
Splendido! Parlami ancora della Casa delle Donne
Lucarelli ha inserito nel libro anche il fatto della casa delle Donne per la protezione delle vittime da violenze e questo ha fatto un grande scalpore e interessamento per questa iniziativa.
Mi rendo conto che ti sto portando via un sacco di tempo. Nella tua bio si legge tortellini tour. Cos’è? La tua classifica dove si mangiano meglio i tortellini a Bologna?

Tortellini!!! – foto tratta dal profilo facebook

Dobbiamo ammettere che noi Bolognesi siamo dei fanatici dei tortellini, il simbolo della nostra città e gastronomia, simbolo di un’artigianalità e manualità che non si va perdendo perchè le sfogline (coloro che fanno la sfoglia nda) sono tante. Dobbiamo dire grazie a loro che preparano la sfoglia, il ripieno, con una manualità eccezionale. Su twitter mi sono buttato sulla promozione del tortellino in brodo anche d’estate. Quindi, sempre assieme alla mia compagna, siamo andati a mangiare in tutti i ristoranti di Bologna non per fare una classifica ma per fare un elenco. E abbiamo inventato la cartolina del tortellino tour. Su twitter abbiamo creati un account dal nome @tortellinotour e abbiamo stampato, con l’aiuto di mio figlio, un elenco di 24 posti dove andare a mangiare i tortellini garantiti da noi. La cartolina l’abbiamo pagata noi, io e Annabella, ma è la soddisfazione che ci ripaga, nel tweet fissato la trovate con l’elenco dei locali e i simboli che identificano il tipo di locale, questa è la seconda edizione del tortellino tour e per il prossimo anno ce ne sarà una terza edizione perché qualcuno deve essere tolto e qualcun altro deve entrare.

Foto tratta da @tortellinitour

Ok. Niente classifica, ma almeno dimmi qual è il tuo locale preferito?
Da alcuni anni il nostro ristornate preferito è il Cambio in Via Stalingrado, con il miglior rapporto prezzo/qualità
Adesso ti voglio provocare: alla mia figlia ingegnera ducatista piacciono i tortellini alla panna. La devo diseredare?
Tortellini alla panna: argomento scottante. Io sono della generazione che ha causato i tortellini alla panna. Noi bambini, dell’epoca, siamo stati i primi a richiedere i tortellini non in brodo. Credo sia stata la titolare del ristorante alla Cesarina ad inventare i tortellini alla panna, parliamo più di mezzo secolo fa. Noi bambini prendevamo i tortellini, una sbadilata (da badile in slang bolognese) di panna e due di forma, naturalmente parmigiano reggiano, quello buono, fino a farlo diventare una crema. Infatti oggi, l’altra forma autorizzato oltre al tortellino in brodo, è il tortellino alla crema di parmigiano, Oggi in molti ristoranti si trovano, è una crema che non va ad ammazzare il tortellino, Quindi tortellino in brodo in primis, ma anche tortellini con la crema di parmigiano.
Grazie Roberto, delle pillole di saggezza, di buon umore e di gioia di vivere che mi hai consegnato. Un ultimo cammeo…
Dobbiamo fare un libro su Bologna 5, sono già d’accordo con la mia compagna, di come mi pongo io con il mio taxi, che ormai è diventato un simbolo.

Roberto e Annabella, come richiesto dall’intervistato



Buon viaggio Bologna 5, mi raccomando seguitelo su twitter e su facebook, perchè di taxisti come Roberto, RobertoRedSox ce ne sono pochi


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)