Commenti anonimi (ma non per me) da parte di lettori sulla vertenza del rinnovo del CCNL dei bancari


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E’ una settimana che ci penso.
Dopo la pubblicazione dell’articolo L’annuncio di Messina (IntesaSanpaolo): elargirò l’aumento salariale richiesto dai sindacati. Due pezzi a commento di questa notizia: Umberto Baldo ed io: contratto subito o “morte” dell’ABI? del 26 ottobre, mi sono arrivati sul mio telefonino tre messaggi di persone che conosco – se hanno il mio numero è pacifico – in cui esprimevano pareri su questo articolo.
Guarda caso la conclusione era la stessa: lo so ti piacerebbe pubblicarli ma non farlo, sai perchè!
Poichè sono un testone ho chiesto – se almeno – potevo pubblicare i concetti, senza citarli. Un pò come fanno i giornali quando nelle rubriche di posta scrivono: lettera firmata.
Avuto il loro consenso, ho deciso di pubblicarli.
Prima di entrare nel merito, mi si permetta una considerazione.
Se anche nel sindacato c’è paura di esporsi per la paura di ritorsioni, siamo alla frutta.
D’altra parte – questo – è quello che mi viene detto da molte parti: ci sono consigli benevoli a non mettere like sui miei post, a non fare commenti, perchè c’è qualcuno che controlla.

I commenti che andrò a pubblicare – togliendo ogni riferimento possibile per l’identificazione – vengono proprio dal mio ex sindacato e per la precisione due dalla mia ex categoria e uno da altra categoria.
Eppure – sindacalisti UIL – continuano a chiedermi l’amicizia su Facebook, ai quali regolarmente la concedo perchè non ho nulla da nascondere, ma mai un’interazione.

Veniamo alle tre lettere.
La prima

Rispetto all’ultimo articolo sullo strappo in avanti di Messina qualche considerazione la farei. Come possono i Segretari Generali “esultare” per la posizione di ISP che è fuori tavolo e che sempre fuori tavolo ha definito la sua autonoma posizione sulla parte economica della piattaforma Ccnl senza necessità di interlocuzioni.
Sedersi al tavolo di piazza del Gesù con una trattativa di fatto depotenziata non so quanto possa esaltare i nostri “colleghi” peraltro in forte conflitto di interesse rispetto alla rappresentanza essendo tutti tranne Colombani dipendenti Isp.
Messina seppellisce ABI, poiché di fatto un allineamento delle altre Banche alla sua posizione definirebbe la loro resa al primo player di settore e parimenti un disallineamento ne cristallizzerebbe la loro debolezza, ma devo dire per le considerazioni di cui sopra, seppellisce anche il sindacato complessivamente inteso.

La seconda

Benissimo l’aumento contrattuale, benissimo il ripristino del calcolo del TFR, ma non ho sentito nessun sindacalista parlare di area contrattuale. E’ vero che ci sono state tante assunzioni, ma la maggioranza sono figure informatiche che nulla hanno a che fare con il settore. Non è che Messina che spinge moltissimo sull’I.T. poi vorrà applicare a questi lavoratori un contratto diverso da quello bancario?

La terza

… parolaccia … ma 435 euro di aumento? Fortunati voi, ma adesso nelle altre categorie che devono rinnovare i contratti cosa chiederanno? E le confederazioni sono mute su queste richieste?

Naturalmente le ho riviste, proprio per evitare riconoscimenti anche nei stile di scrittura.
Comincia le risposte dall’ultima, prendendo anche spunto dall’articolo di questa mattina di Rita Querzè e Andrea Rinaldi sull’inserto economico del Corriere della Sera. Scrivono i giornalisti: “il contratto dei bancari è al centro dell’attenzione (nel settore e non solo) per due buoni motivi. Il primo: la categoria è vicina a ottenere 435 euro lordi di aumento, e sarebbe un record, che impensierisce le imprese degli altri settori vicini al rinnovo. «Perché i bancari sì e noi no?», potrebbero pensare per esempio i metalmeccanici, che stanno preparando la nuova piattaforma. «Se l’idea è quella di partire da aumenti da 400 euro a fronte di zero scambio sulla produttività è impensabile che le imprese possano reggere», ha detto nei giorni scorsi il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Il secondo motivo è legato alle dinamiche interne alla rappresentanza delle banche.
C’è da dire che la redditività e i bilanci delle banche consentono queste richieste. Negli altri settori dubito che si potranno arrivare a queste cifre.
Certo anche nel contratto dei bancari – ne sono certo – le contro parti chiederanno maggiore flessibilità sugli inquadramenti, sulla mobilità e su altri aspetti normativi. Vedremo a quali livello verrà trovato l’accordo.
Ho notato anch’io un grande silenzio delle Confederazioni su questo rinnovo contrattuale. Probabilmente è stata attuata “la politica dello struzzo“, far finta di nulla.

Rispondo alla seconda e prima missiva che sono più inerenti al settore bancario.
Certamente il caso Messina-IntesaSanpaolo è al centro di questa trattativa. Ho già scritto più volte che Messina ha una visione prospettica molto acuta e che nella sua banca si esperimentano – anche grazie ad un livello elevatissimo di capacità e conoscenze dell’Ufficio sindacale – novità contrattuali importanti.
E’ il caso del 4 X 9, è il caso della prima erogazione di 500 euro ai dipendenti senza accordo sindacale per l’inflazione, è il caso della sua uscita sulle richieste contrattuali.

Certamente la banca di Messina è molto spinta sulle innovazioni tecnologiche. E’ il caso di Isybank. Sto preparando un articolo su questa vicenda alla quale è interessata anche l’Antitrust. Quindi non so cosa succederà nel futuro, ma quello che l’ex collega scrive nella seconda lettera e cioè l’uscita dal contratto di tutte le figure informatiche è un pericolo che da molti anni aleggia sul settore, finora con scarsi risultati da parte delle Aziende, anche se qualcuno ci ha provato con le esternalizzazioni.
Il pericolo è sempre dietro l’angolo.
Sempre sul ruolo di Intesa Sanpaolo e del suo ceo Messina. Ripeto, Messina ha spiazzato l’ABI. Non c’è che dire. Nella missiva c’è scritto che 4 segretari generali sono anche in conflitto di interesse perchè dipendenti di Intesa Sanpaolo. Ricordo al mio ex collega che si sta ripetendo esattamente la scena del contratto degli assicurativi, quando Unipol non diede la delega alle trattative sindacali ad ANIA, ma partecipava alle trattative e – strana ed ironica coincidenza – anche in quel caso 4 segretari generali erano di Unipol. Come vedi la storia si ripete.

Cosa farà IntesaSanpaolo? Questo è uno dei misteri. Rientrerà? Firmerà l’accordo? Continuerà nel suo aventino?
Non ho risposte. Solo il tempo ci darà cosa farà Messina.
Voglio chiudere con una provocazione.
Cosa potrebbe fare oggi il Consiglio di Presidenza dell’ABI?
Ipotesi 1) Potrebbe dire: ok alle richieste salariale, al ripristino del calcolo del TFR ma in cambio voglio …
Ipotesi 2) Oppure – nel caso di mettersi contro Intesa Sanpaolo: offrire 434 euro.
Ipotesi 3) Oppure – nel caso di mettersi contro Intesa Sanpaolo: offrire 436 euro.

Se l’ABI scegliesse l’ipotesi 2 o 3 sarebbe evidente la voglia di contrapposizione ad Intesa Sanpaolo.
Sono certo che l’ABI – con la sua notoria prudenza – sceglierà la prima ipotesi.
Concludo. Probabilmente questo sarà un contratto storico. Nulla sarà più come prima.

Vi rinvio alla lettura del post Rinnovo contratto bancari: inizia da lunedì una settimana importante. I protagonisti di questa trattativa





Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)

6 Risposte a “Commenti anonimi (ma non per me) da parte di lettori sulla vertenza del rinnovo del CCNL dei bancari”

  1. Danilo Demetrio Zema (da Facebook)
    Chi ha questi timori, non deve fare sindacato! Deve esser disposto a subire vessazioni e dispetti d’ogni genere.
    Deve essere preparato in ogni servizio della banca. Altrimenti, di che discute e cosa può sindacare… Mah!

  2. Francesco Busto (da Facebook)
    Sindacato libero e democratico…ho i miei dubbi sul libero e ancora di più sul democratico
    Se non puoi ” parlare” nel tuo Sindacato se ti ordinano di non mettere un semplice ” mi piace”..e tu obbedisci 😱 quando trattate con i cosiddetti “padroni” come vi presentate ….in ginoccho…strisciando.
    Se non siete in grado di difendere la vostra dignità come potete rappresentare i lavoratori.
    Il sindacato non è una professione…un mestiere è altro.
    Ma che ve lo dico a fare.

  3. Carissimi Danilo e Francesco,
    cerco di accomunare la risposta anche se le vostre storie personali sono molte diverse. E’ evidente che partite da una considerazione che dovrebbe essere persino pleonastica e cioè che il sindacato dovrebbe essere l’organizzazione più democratica del sistema. Vi accomuna la stessa domanda: se hai paura di dire la tua, come e cosa farai davanti al padrone o alla controparte?
    E’ lo stesso dubbio che ho da anni. Ormai anche nel sindacato vige la legge del “padre padrone” raccontata magnificamente da Gavino Ledda: devi ubbidire, e se non ubbidisci ti colpisco in tutti i modi possibili.
    D’altra parte tu – caro Francesco – sei proprio uno degli esempi su cui la scure si è abbattuta senza nemmeno la possibilità di cercare di parare il colpo o di dialogare.
    Certo è che nel sindacato si è persa la voglia di discutere, di “fare casino”, di fare proposte alternative, di esprimere pareri soprattutto contro il leader maximo.
    Mi rivolgo sempre a Francesco. Nella UIL quando c’erano le componenti politiche, ma anche dopo, c’era dibattito, discussione, confronto, analisi dei problemi, ma dopo la riunione tutti compatti. Oggi, purtroppo, non è così. Segno dei tempi?
    Forse sarò anacronistico o legato ai vecchi valori del sindacato. Non so. Non ho saputo adattarmi prima a questo andazzo, non mi adatterei adesso.

  4. Antonio Jodo (da Facebook)
    Mio caro comandante, ti capisco e condivido in pieno. Ne so qualcosa anche io, che ho pagato a caro prezzo. E non voglio aggiungere altro…(per il momento)

  5. Cristina Santini (da Facebook)
    Il Sindacato come ho avuto il pregio di conoscere e’ sacrificio, solitudine su decisioni difficile da prendere e far comprendere soprattutto perche’scomode…ma proprio in questo sta l’essenza della nostra missione anche se la gratitudine e’ qualita’ rara….Buona serata Caro Massimo!!!

  6. Caro Antonio e carissima Cristina,
    ognuno di voi porta esperienze personali e quindi ogni commento è superfluo. Condivido la tua analisi Cristina sulla solitudine e decisioni anche impopolari e aspetto ulteriori precisazioni da parte del caro Antonio

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