Dove eravamo rimasti (11): ancora sui balneari; sciopero benzinai; continuano i veleni nella UIL del Veneto; trattativa sui permessi sindacali in ABI; anche Credit Agricole eroga 500 euro; il 4 x 9 in Europa


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Continuano gli aggiornamenti sugli articoli che ho pubblicato nel corso della settimana, del mese, dell’anno, degli anni.


ANCORA SUI BALNEARI

Del problema dei balneari se n’è occupato molte volte Umberto Baldo.
Richiamo solo due articoli Quel sottile fil rouge fra balneari, ambulanti e taxisti del 8 luglio 2022 e Bolkestein e concessioni balneari. Non ce la fa neanche SuperMario! del 4 novembre 2021 (come potete constatare il tema è “anziano”), mentre io ho aggiornato questa “materia” in diversi “dove eravamo rimasti“, ultimo quello del 15 novembre 2022 Dove eravamo rimasti? Aggiornamenti su post dedicati a pressioni commerciali in Pop.Bari, balneari e taxisti, chi comanda fra Salvini e Meloni, BancoBPM e altro ancora…
Fatto il riassunto delle puntate precedenti, veniamo ai nuovi sviluppi.

Stabilimento balneare – foto tratta dal web

Il Governo Draghi si era impegnato – poi recepito anche dalla riottosa (nel senso che su questa categoria l’attuale premier aveva fatto un cavallo di battaglia durante la campagna elettorale) Meloni che entro la fine del mese di febbraio ci sarebbe stata una determinazione sulle gare di assegnazione dei terreni demaniali.
Poi è arrivata la proposta del partito della Meloni – Fratelli d’Italia – di inserire un codicillo nel decreto Mille Proroghe (già il nome è tutto un programma) di superamento del termine sia di febbraio che – cosa ancora più grave – quella del 31/12/2023 andando contro – addirittura – alle direttive UE con il rischio di sanzioni economiche all’Italia.
Ricordo – per chi avesse memoria corta – che la regolamentazione delle concessioni balneari è già avvenuta – sempre secondo la direttiva Bolkestein sia in Francia che in Spagna, senza che – il timore è questo di noi italiani – intervenissero multinazionali o Soros o altri diavoli.
Ebbene dopo questa alzata di testa, la replica dell’Europa non si è fatta attendere e – per l’ennesima volta – Meloni è stata costretta a fare una giravolta di 180 gradi, sconfessando l’emendamento del suo partito.
Ma Lega e Forza Italia non cedono e mantengono vivo questo emendamento.
Oggi assistiamo all’ultima decisione del “governo del contrordine“: proroga da febbraio a … data da destinarsi e istituzione di un tavolo interministeriale che dovrà affrontare la questione. Roba già vecchia e ritrita.
Hanno ragione i partiti d’opposizione: il governo corre rischi perchè la Comunità Europea potrebbe comminare un’infrazione che – ricordate le quote latte di Salvini – verrebbero pagate dagli italiani e in questo modo – spostando ancora una volte le scadenze per le gare – i gestori degli impianti balneari non fanno investimenti.
Il governo dei peggiori e delle corporazioni.
Chi ne volesse sapere di più, vi invito a leggere l’articolo di Umberto Baldo su questo argomento a questo link https://www.tviweb.it/pillola-di-economia-balneari-fermeremo-gli-stranieri-sul-bagnasciuga/


Sciopero benzinai

Ho scritto più volte che lo sciopero dei benzinai è come la il rumore della freccia: tic, toc, tic.
Un giorno sciopero, l’altro pure, il giorno dopo congelamento, poi conferma, poi riduzione a un giorno solo. Insomma un casino che solo in queste ore è stato sciolto con lo sciopero dimezzato e che si concluderà stasera.

Distributore di benzina – foto tratta dal web

Insomma un altro grande insuccesso del governo Meloni che prima non conferma l’abbattimento delle accise perchè favorisce i ricchi (tutta da ridere) , poi accusa i benzinai di fare un gioco sporco (perchè attaccare i petrolieri sarebbe pericoloso per un governo di destra), poi tratta ma mette multe salatissime a chi non pubblica i prezzi medi, poi riduce queste multe, poi … vedremo.
Intanto grazie ai tentennamenti e ai contrordini del Governo Meloni il prezzo medio della benzina supera 1,95 euro con tutto quello che significa sull’aumento dei prezzi e dell’inflazione.
Avevo scommesso che prima delle elezioni regionali il governo sarebbe tornato sui suoi passi e avrebbe abbassato le accise. Vedremo…


Continuano i veleni nella UIL del Veneto

Mi sono occupato di questa vicenda più volte.
L’ultima volta – il 18 gennaio – avevo pubblicato un articolo apparso su alcuni giornali veneti che ripercorrevano la storia di questo sindacalista della UIL, Roberto Toigo, – prima nel settore metalmeccanico, poi come segretario generale del Veneto – in cui viene disegnato più come un immobiliarista che un difensore dei più deboli.

Roberto Toigo con Bombardieri – foto tratta dal web

In questi giorni sulla vicenda è tornato il FattoQuotidiano.it che con un articolo dall’emblematico titolo I veleni nella Uil Veneto: dossier anonimo sugli affari del sindacalista dei metalmeccanici che colleziona poltrone e società – https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/01/24/i-veleni-nella-uil-veneto-dossier-anonimo-sugli-affari-del-sindacalista-dei-metalmeccanici-che-colleziona-poltrone-e-societa/6943115/.
L’articolo firmato da Giuseppe Pietrobelli ripercorre tutta la vicenda con richiami agli interessi immobiliari, acquisto di auto, affitto di locali e affari vari: “nulla di penalmente rilevante, comunque sono lo spunto per molti interrogativi“, afferma il giornalista, richiamando anche le dimissioni dalla UIL di famosi quadri sindacali veneti.
L’articolo si chiude affermando che nè Toigo nè la UIL hanno risposto alle domande che il giornalista ha posto.
Quello di non rispondere è diventata una prassi nel sindacato? Non si è sempre parlato di massima trasparenza?
Nota temporum” (segno dei tempi)


Trattativa sui permessi sindacali in ABI

Di questa trattativa per il rinnovo dei permessi sindacali nel settore del credito ne avevo parlato nell’articolo del 28 dicembre 2022 Le ultime novità (quelle che si possono dire e quelle che non si dicono) – prima della fine dell’anno – nelle banche e nel sindacato bancario con l’aggiornamento il 18 gennaio 2023.
Tutto questo nel silenzio delle organizzazioni sindacali, tant’è che questi miei post sono girati moltissimo fra i quadri sindacali e le lavoratrici e i lavoratori, come se ci fosse qualcosa da nascondere.
Non si capisce questo silenzio in quanto nella trattativa sulle libertà sindacali, che comprendono oltre i permessi sindacali dei sindacalisti entrano anche tematiche che interessano tutti i dipendenti e che vanno dalle ore di assemblea alle modalità di partecipazione.


Al bando le polemiche, come avevo annunciato nel post del 18 gennaio, lunedì 23 si è tenuto il previsto incontro con ABI.
Sono venuto a conoscenza che l’incontro non sia proprio andato come le Organizzazioni sindacali si aspettavano in quanto ABI avrebbe sì dato la disponibilità a trattare benchè l’accordo scada – come scritto nei precedenti articoli – il 31/12/2024 ma pare – il condizionale è d’obbligo – che l’Associazione fra le Banche non intenda rivedere i meccanismi di attribuzione dei permessi cedolari e la riforma della costituzione delle RSA prima della scadenza di quest’anno.
Le giuste considerazioni delle Organizzazioni sindacali sull’importanza di considerare tale materia come un investimento e non come un costo e la considerazione che i mutamenti strutturali e organizzativi delle banche che devono prevedere nuove regole, sembra non abbia sortito un grande effetto sulla delegazione aziendale. Tant’è che ABI ha chiesto tempo per valutare gli impatti che le richieste delle organizzazioni sindacali hanno fatto (che non sono state pubblicizzate) e oggi – 25 gennaio – si è tenuta la riunione del CASL (la delegazione trattante dell’ABI). Al momento – sempre secondo le mie informazioni – sono in forse persino le riunioni previste per il 30 e 31 gennaio.
Anche sulla preparazione della piattaforma per il rinnovo del CCNL del credito è sceso il silenzio.
Forse, però, qualcosa si sta muovendo in quanto sono previste riunioni delle sigle nazionali per la fine del mese di febbraio.
Vedremo …


Anche Credit Agricole eroga 500 euro

Dopo tutta la querelle della doppia erogazione dei 500 euro a tutti i dipendenti di Intesa Sanpaolo ( vedi post Nel silenzio sindacale, Messina (ceo IntesaSanpaolo) eroga 500 euro ai dipendenti come misura contro l’inflazione del 31 luglio 2022, l’erogazione in BancoBPM del 23/12/2022 e del 13/12/2022 in Unicredit (oltre a quanto concordato in BPER dopo l’acquisizione di Carige), anche il Credit Agricole – guidato da Giampiero Maioli – ha raggiunto un accordo con le Organizzazioni sindacali sull’erogazione di 500 euro come contributo straordinario a tutto il personale esclusi i dirigenti. Agevolazioni anche su mutui e assistenza sanitaria.


Il 4 x 9 in Europa

Il mio blog è pieno di articoli dove si parla di riduzione di orario di lavoro a parità di salario.
L’ultimo post è di lunedì 23 gennaio dal titolo A Landini non far sapere quanto sono buone … pardon A Landini non far sapere che in Intesa Sanpaolo si poteva arrivare ad una riduzione d’orario a costo zero.
Oggi sul Corriere.it è apparso un articolo interessantissimo del Dataroom di Milena Gabbanelli su questo tema, facendo una panoramica nei vari paesi dove si è applicata la riduzione dell’orario. Lo studio si trova a questo link https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/settimana-corta-18-paesi-si-lavora-gia-quattro-giorni-ecco-dove/60b5303a-9c03-11ed-b717-184306d51af5-va.shtml

Articolo da non perdere assolutamente.



Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)

2 Risposte a “Dove eravamo rimasti (11): ancora sui balneari; sciopero benzinai; continuano i veleni nella UIL del Veneto; trattativa sui permessi sindacali in ABI; anche Credit Agricole eroga 500 euro; il 4 x 9 in Europa”

  1. Valeria Cantelmo (da Facebook)
    Troppi sono i silenzi oramai caro Massimo…. alcuni risultano eloquenti e sono quelli dietro ai quali si nascondono coloro che si ergono a “paladini della giustizia” ma si comportano da “”sovrani””…. ciò che mi resta incomprensibile, invece, è il silenzio dei “”servi della gleba””😔

  2. Cara Valeria,
    immagino che il tuo riferimento riguardi l’aggiornamento della parte dedicata ai veleni che scorrono nella UIL Veneto.
    Concordo con te. I silenzi – spesso – fanno più rumore delle grida. Il non volersi difendere, il tacere, il “a da passà la nuttata” nella speranza che tutto – prima o poi – finisca nel dimenticatoio non rientra nello stile del sindacato che ho conosciuto, frequentato, fatto parte ai massimi livelli.
    Segno dei tempi. Brutti tempi e se sono vere le notizie che provengono da Roma su espulsioni, commissariamenti a gogo, allora vuol dire che si è scelto una strada dalla quale – per fortuna – mi sono allontanato in tempo

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