Qatargate. Luca Visentini: Perché i contanti?

Lettera di Umberto Baldo al blog e mia risposta

Luca Visentini – foto tratta dal web

In questo articolo ci sono commenti. I commenti li trovi alla fine del post. Se non li vedi, clicca su Mostra Commenti.


Caro Massimo,

oggi mi hai spedito un messaggino in cui mi chiedevi testualmente “Ma tu avresti accettato una busta con 50.000 euro senza chiederti perché me li danno?”

La risposta te l’ho data in tempo reale, ma prima di ripeterla sento la necessità di sviluppare un po’ di ragionamenti.

In primis va sottolineato che tutto quello che possiamo scrivere io e te deriva da “notizie di seconda mano”, nel senso che le ricaviamo da quanto riportato dai giornali e media, e non per conoscenza diretta.

Detto questo, dai media abbiamo appreso che fra i primi arrestati nell’ambito dell’inchiesta Qatargate c’era un sindacalista, ma non uno qualunque, bensì Luca Visentini, il Segretario Generale della Confederazione Internazionale dei Sindacati, fresco eletto al 5° Congresso mondiale dell’ITUC a Melbourne, in Australia,  svoltosi dal 17 al 22 novembre 2022.

Stiamo parlando del numero uno del Sindacato Mondiale, che conta più di 250 Confederazioni, e oltre 200 milioni di iscritti.

Forse la figura di Luca Visentini, che per inciso proviene dalla Uil, è probabilmente fra le meno rilevanti in questa inchiesta, ovviamente più interessata a scovare il marcio, se ce n’è, nel mondo politico. 

E stiamo parlando di politici che stanno nell’Organo elettivo più rappresentativo a livello europeo, visto che  il Parlamento è l’unica Istituzione comunitaria eletta direttamente da centinaia di milioni di elettori.

E va detto che Visentini è stato rimesso in libertà subito dopo l’arresto, anche se con prescrizioni

Il che vuol dire che deve avere convinto il giudice di non aver commesso reati.

Ma perché era stato fermato?

Panzeri – Visentini – foto tratta dal web

Per aver ricevuto dalle mani di Pier Antonio Panzeri denaro contante che l’ex europarlamentare del Pd, e poi di Articolo 1, aveva inserito in due buste con sopra stampata l’immagine di Babbo Natale.

Relativamente a  questi passaggi di denaro, i giornali riferiscono che sono stati documentati dalla Procura Belga con dei filmati.

A onor del vero Visentini ha ammesso di aver ricevuto i soldi, ma  si è dichiarato «innocente e pronto a fornire qualsiasi ulteriore chiarimento o informazione». 

Quanto ai soldi, prima ha spiegato di «non aver ricevuto un finanziamento elettorale da Fight Impunity, ma solo una donazione di poche migliaia di euro versata al sindacato per spese tracciabili” (fonte La Stampa).

Ha poi specificato che: «questa somma consisteva in denaro sotto forma di donazione per rimborsare alcuni dei costi della mia campagna per il congresso della Ituc, e in denaro sotto forma di donazione che ho trasferito come tale al fondo di solidarietà della Ituc, per sostenere i costi di viaggio al congresso per i sindacati che hanno mezzi finanziari limitati o in esistenti”.

Resta ovviamente la domanda; perché i contanti?

La risposta dell’interessato sarebbe stata: «Per la qualità del donatore e per il suo carattere non profit. Non mi è stato chiesto nulla in cambio del denaro e non sono state poste condizioni di alcun tipo per questa donazione, che non è stata collegata ad alcun tentativo di corruzione, né di influenzare la mia posizione sindacale sul Qatar o su altre questioni, né di interferire con l’autonomia e l’indipendenza mia edell’Ituc”.

In altre parole Visentini lo giustifica con il fatto che Fight Impunity è un’ Organizzazione non Governativa, e quindi no profit,  con la quale era in contatto per attività culturali legate alla difesa dei diritti umani e di aver partecipato come relatore ad alcune conferenze , e per la presenza nel consiglio della stessa di personalità come premi Nobel, ex premier, ed ex Commissari europei. 

Per completezza di informazione va detto che Il Corriere della Sera qualche ora fa ha riportato questa nota di Visentini: “Tutto ciò che ho fatto è stato fatto in buona fede, faccio un passo indietro per dimostrare la mia innocenza. Ho preso questa decisione per consentire alla dirigenza e agli affiliati della Ituc di discutere e decidere su un possibile processo interno di valutazione della situazione attuale e del suo impatto: mi faccio da parte fino alla riunione del Consiglio generale del 21 dicembre, quando la questione sarà valutata e, in ogni caso, fino a quando questo processo non sarà concluso, sono pronto a rimanere lontano dalla posizione e dai doveri di Segretario generale, e allo stesso tempo sono a disposizione dell’Ituc per fornire qualsiasi ulteriore chiarimento necessario”.

Questa opportuna decisione sembra, come si usa dire, il “minimo sindacale” per un leader responsabile! 

Questi i contorni della vicenda, a quanto è dato sapere, e speriamo che gli sviluppi ci dicano come stanno veramente le cose.

Ma come sempre nella vita, un conto è la verità processuale, importante soprattutto per chi viene coinvolto, e la realtà, che per un  Sindacalista, per uno che rappresenta i lavoratori, richiede anche una valutazione dell’ opportunità di certe azioni. 

Tornando quindi alla tua domanda, la mia risposta è “NO, io quei soldi contanti non li avrei presi”.

E ti dirò di più; se Visentini mi avesse chiesto un consiglio gli avrei ribadito un “NO” secco.

E per sostenere il mio “NO” gli avrei detto: “Ma perché Panzeri, se vuole fare una donazione al Sindacato, non può utilizzare uno strumento tracciabile come un bonifico?”

In fondo quei soldi Visentini ha poi dovuto fare la fatica di andarli a versare sul conto del Sindacato.

Non valeva la pena scegliere, e pretendere, una via più trasparente del contante?

Perché, comunque la si veda o la si pensi, il contante fa sempre la brutta impressione di un trasferimento quanto meno opaco, al di fuori della normalità.

Caro Massimo,  se ci pensi bene è la stessa questione della “moglie di Cesare” che ho tirato in ballo con il caso Soumahoro! (vedi articolo del 17/12/2022 Aboumakar Soumahoro e “la moglie di Cesare….”)

Ovviamente auguro a Visentini di uscire dalla vicenda a testa alta!

Ma spero anche che gli serva da lezione, per ricordare che i contanti li utilizza solitamente chi ha qualcosa da nascondere.

E spero serva da lezione anche a qualsiasi altro sindacalista al quale vengano offerti dei soldi, per di più cash!!!

Un abbraccio,

Umberto Baldo


Caro Umberto,

con questa tua lettera sono davvero in difficoltà a risponderti.
Conosco Luca da almeno venti anni, da quando era il responsabile dei giovani della UIL, poi quando andò nella Camera del Lavoro di Trieste, perchè così si chiama la UIL nella città dell’alabarda. E poi ho seguito tutto il suo iter internazionale.
Ovviamente negli ultimi anni l’ho perso di vista per i suoi impegni. L’ho visto e ci ho parlato l’ultima volta a giugno del 2020 in occasione del cambio alla guida della UIL fra Barbagallo e Bombardieri. Conservo ancora il suo numero di telefono, se è ancora quello di un paio di anni fa.

Visentini e Bombardieri a Melbourne al momento della nomina di Visentini a Segretario generale ITUC – foto tratta dal web

Ecco, perchè sono in imbarazzo.
Non me la sento, caro Umberto, di andare molto oltre. L’ho scritto in più articoli il 15/12 Dove eravamo rimasti (5): il caso Visentini, gli aumenti salariali nelle banche, Iran, FTX e la questione morale nella sinistra italiana; l’11/12 La sinistra italiana ha perso la priorità sulla morale pubblica e politica. Che il nuovo PD, parta da qui… La questione morale anche nel sindacato?; e il 10/12 Con i tavoli negoziali non si mangia e non si pagano le bollette, ma è sui tavoli negoziali che si fanno gli accordi. Nota a margine sul caso Visentini; che sono e rimango un garantista della prima ora.
Visentini sarà colpevole solo se verrà accertato dalla Magistratura alla fine dei gradi di giudizio. Fino ad allora sarà innocente.

Questo non toglie, però parlare di opportunità e di comportamenti.
Anch’io, stavolta, caro Umberto, parto da molto lontano, ti imito.
Ho scoperto in questi giorni, a distanza di oltre 2 anni e una decina di giorni dalla mia uscita dal ruolo apicale nel sindacato che “stavo sulle palle a molti dirigenti sindacali Uilca“, mi è stato riferito così e lo riporto senza cambiare nemmeno una parola, “perchè avevo obbligato tutte le strutture a fare pagamenti solo con carte di credito o prepagate, di non usare contanti anche per le piccole spese di segreteria e di pubblicare i bilanci sui siti aziendali e regionali“. Negli ultimi tempi – in segreteria nazionale – avevo abolito perfino gli assegni e le transazioni avvenivano solo attraverso il conto elettronico e carte di credito o prepagate anche per i segretari nazionali per i rimborsi delle spese.

Ecco, la mia avversione al contante, deriva dal fatto della non tracciabilità.
Per questo motivo critico Luca. Ma come si fa a ricevere una busta da 50.000 euro e non porsi delle domande? Capisco che là il sistema, forse, era questo, ma per dio, come si fa a girare per Bruxelles o in aeroporto con una busta contenente 50.000 euro?
Come vedi Umberto, nonostante tutto credo nell’innocenza e nella buona fede di Luca, almeno fino a prova contraria.

Il fatto, però, è politico.

Bene ha fatto Luca a fare un passo indietro. Forse era necessario farlo anche prima e forse fare solo un passo indietro non è sufficiente.
Tu scrivi che questo passo indietro è il minimo sindacale.
E’ vero, ma qualche passo indietro o quanto meno qualche riflessione dovrebbero farlo anche tutti coloro che si sono spesi per la candidatura di Visentini.
Non si tratta di fare tabula rasa, o di cancellare post. Si tratta di quella trasparenza che spesso viene richiamata ma vale per gli altri e non per se stessi.

Questo Qatargate – l’ho scritto più volte – è un bruttissimo colpo per la sinistra italiana ed europea, è un bruttissimo colpo per la UIL, per il sindacato italiano e europeo.

Chiudo la mia risposta usando le tue stesse parole: auguro a Visentini di uscire dalla vicenda a testa alta!



Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)

2 Risposte a “Qatargate. Luca Visentini: Perché i contanti?”

  1. Io auguro sempre e a tutti di uscire a testa alta…ma fatta questa premessa “ipocrita” devo dire che a me nessuno ha mai non dico dato ma neanche offerto “una” lira né in contanti né tracciata e che talvolta mi è capitato di fare riportare al mittente anche la classica cassetta natalizia di vini. Signori, oggi non si dà una busta per ottenere un favore, oggi si sparpagliano buste per creare ambienti favorevoli. Vogliamo chiedere al Qatar?
    Per favore….!!

    1. Quella di uscire a testa alta non è una premessa ipocrita ma un reale mio pensiero. L’ho scritto chiaramente: ma perchè ha accettato soldi in contanti? E in cambio di cosa? E perchè? Poi il sindacato mondiale, europeo viaggia su sistemi diversi dai nostri, me ne sono reso conto l’unica volta che ho partecipato ad un congresso mondiale a Lisbona. Ma le leggerezze, anche fatte in buona fede, si pagano. Per quanto riguarda la cassetta di vino. Sono sincero: non le ho mai rifiutate perchè, intanto il valore era ben al di sotto di quello che viene indicato nelle PA, poi si trattava di regali fatti da persone senza reconditi scopi. E poi .. siccome sono astemio, le riciclavo e parenti ed amici.
      I pacchi regali, quelli del pandoro o della bottiglia di vino non fanno “lobby”, i sacchi di soldi con Babbo Natale, sì!!!

I commenti sono chiusi.