Grazie al governo Meloni, torneremo al gettone telefonico?

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Nell’ottobre del 2014 – quasi 10 anni fa – ci fu una polemica fortissima fra l’allora leader della CGIL Susanna Camusso con l’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi sul superamento dell’art. 18 (licenziamenti collettivi) grazie alla legge da lui voluta, chiamata “jobs act“. Poichè Susanna e la CGIL attaccarono violentemente – e giustamente aggiungo io – Renzi rispose che il sindacato era rimasto al telefono con il gettone telefonico. Da lì seguì tutta una serie di iniziativa della CGIL con magliette e gadget dove erano esibiti i gettoni e i vecchi apparecchi telefonici. Poi sappiamo come sono andate a finire le cose.

la mitica Delorean – foto tratta dal web

In questi giorni – come in un remake del film “ritorno al futuro” con la mitica auto DeLorean con lo scienziato pazzo e Marty – stiamo assistendo ad una regressione incredibile del governo del Signor Presidente del Consiglio on. Meloni.

Tutto è cominciato con il limite dei contanti, portato da 1.000 a 10.000 euro, poi fissato a 5.000. Provvedimento assunto in quanto i vecchi e i pensionati non usando la carta di credito, o i debito o il bancomat, viaggiano frequentemente con 5.000 euro in tasca.

Poi siamo passati alle macchinette dei POS.

Pos – immagine tratta dal web

Macchinette infernali che sono usate solo da pochi ricchi. Quindi eleviamo, dice il governo, la soglia sopra i 60 euro. Peccato! Si sono dimenticati che l’uso della moneta elettronica è inserito in uno dei progetti del PRNN per la digitalizzazione del Paese.
Poi la colpa è degli alti costi Per gli esercenti – subito smentita anche questa- e come per il contante, “contrordine compagni anzi camerati” e si torna a quanto stabilito dal governo Draghi, con grande disappunto da parte dei taxisti e di parte dei commercianti.

Non contenti di questi risultati, ecco che – qualche buontempone – si inventa la questione SPID.

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“Troppo difficile da ottenere“, è in mano ai privati, “troppo difficile da usare per i pensionati e per gli anziani (cazzo mi sto stufando di sentire dire che gli anziani non sono digitali), meglio usare la CIE, cioè la carta d’identità elettronica. Peccato che: ci sono molti comuni che ancora non la emettono; costa circa 15 euro; ci vogliono dei tempi lunghi per ottenerla e bisogna – a differenza dello Spid (lo usa perfino mia moglie) che lo si ottiene on line – bisogna recarsi negli uffici comunali; che per usarla l’accesso avviene tramite un computer a cui è collegato un lettore di smart card contactless per la lettura della CIE, oppure con telefonino l’utente accede usando uno smartphone dotato di interfaccia NFC e dell’app “CieID”, con il quale effettua la lettura della CIE. Tutto molto semplice. Adesso ci stanno ripensando: “contrordine compagni anzi camerati“.

CIE – foto tratta dal web

La domanda sorge spontanea: ma questi sono del mestiere?

Dopo la CIE è arrivata la proposta dell’abolizione della ricetta medica tramite mail o sms che era stata attivata dal governo Conte 2 durante la pandemia.

Sono insorti, nell’ordine: medici, paramedici, associazioni, farmacisti e perfino Qui, Quo e Qua.
Dopo un bel tira e molla – per l’ennesima volta, “contrordine compagni anzi camerati“.

Invece su un punto della Legge di Bilancio, il Signor Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni, non ha retrocesso di un millimetro: la caccia al cinghiale anche in città. E se è sano lo si potrà anche mangiare.

Cinghiali in città – foto tratta dal web –

Sono già iniziate le vendite di fucili da caccia, archi con frecce, pelli di orso (andrà di moda questo look per gli uomini e donne cacciatrici, tipo Tarzan e sua moglie Jane, mentre la fida scimmia Cita sarà usata come richiamo).
Pertanto gli uomini – finalmente liberati dal giogo economico delle donne – torneranno a cacciare e potranno portare a casa il cibo per la moglie e i figli (numerosi, naturalmente) per determinare l’assoluta egemonia del maschio.

Bentornati al futuro, anzi, ben ritrovato passato. Che poi, detta tra di noi, a me sta bene, tanto io quegli anni li ho già passati ed ho una certa esperienza per come superare gli ostacoli.


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)

4 Risposte a “Grazie al governo Meloni, torneremo al gettone telefonico?”

  1. Gennaro Tello (da Facebook)
    Conservatori, d’accordo. Ma questi vogliono davvero un ritorno al Medio Evo.

  2. E’ vero Gennaro. Un governo conservatore è nelle logiche di una sana democrazia del ricambio.
    Il problema è che questi non sono conservatore, ma nemici del progresso, amanti della conservazione, per una continuazione dello status quo soprattutto in campo economico-finanziario e protettori degli evasori.

  3. Danilo Demetrio Zema (da Facebook)
    Sinceramente, a caccia di cinghiali ci mando la mamma di mio figlio… È un Capitano, nel comune non ha problemi di dotazione d’arma da fuoco, eccellente tiratrice. Io cucino il cinghiale.🤣🤣🤣❤️😘

  4. Danilo, quest’anno nelle città aumenteranno considerevolmente le sagre dedicate alla carne del cinghiale. Con grande favore di Salvini

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