Dove eravamo rimasti (9): la risposta di BPER alle accuse dei sindacati; ancora illazioni su Uilca in Intesa; ma Lovaglio (MPS) che futuro vede per il MPS?; Meloni ha toppato sul prezzo della benzina

Continuano gli aggiornamenti sugli articoli che ho pubblicato nel corso della settimana, del mese, dell’anno.


La risposta di BPER alle accuse dei sindacati

Il 23 dicembre nell’articolo Dove eravamo rimasti (7): anche in BancoBpm premio aziendale; il caos in BPER; i voti delle RSU nelle Funzioni Centrali; Unipolmove e Telepass avevo parlato della denuncia delle organizzazioni sindacali verso la banca modenese per tutta una serie di mancanze organizzative e politiche.
Il sindacato, infatti, attaccava la banca sulla scarsissima organizzazione interna che andava a scapito dell’operatività dei clienti, soprattutto quelli dell’ex Carige, disorganizzazione che aveva portato anche al non pagamento delle tredicesime ai dipendenti e gravi accuse sulle pressioni commerciali attuate dalla banca, critiche per la non assunzione di personale e per i locali non idonei.

Sono venuto in possesso della risposta della banca – che non si è fatta attendere – ed è stata durissima nei confronti delle Organizzazioni sindacali.

Piero Montani – ad BPER – foto tratta dal web

La banca scrive: “… nel contestare integralmente il contenuto, si riserva ogni opportuna azione a tutela della propria immagine e del danno reputazionale arrecatole con tale comunicato“. Inoltre la Banca contesta alle Organizzazioni sindacali che erano a conoscenza del ritardo nel pagamento delle tredicesime – ovviato poi tramite un “congruo anticipo” – e respinge – con forza – l’accusa rivolta dai sindacati di ambienti non salubri. La lettera della banca poi conclude:  “La banca dunque come già rimarcato, non potrà che tutelare con forza i propri diritti e la propria immagine in ogni sede competente, preannunciando fin d’ora ogni forma di tutela per il gravissimo danno reputazionale subito, aggravato dal fatto che l’istituto risulta quotato in Borsa“.
La lettera della Banca la reputo davvero grave.

Sede BPER a Modena – foto tratta dal web

Se l’assunto “non puoi criticare perchè siamo un’Azienda quotata” passasse, ogni critica sindacale sarebbe sanzionata.
Davvero brutta situazione.
Mi auguro che – quanto prima – le Segreterie nazionali intervengano su questo fatto che – ripeto – lo trovo grave nei toni e nei contenuti.
Se il sindacato nel suo comunicato ha detto cose inesatte, tante sono i modi – a disposizione dell’Azienda – per rispondere.
Lettere di questo tipo non aiutano le relazioni sindacali.
Ripeto, mi preoccupa il silenzio sindacale!!! Speriamo sia dovuto al periodo festivo!!!


Ancora illazioni su Uilca in Intesa Sanpaolo

Non bastavano gli articoli di Start Mag – vedi mio post del 19 dicembre 2022 Se per restare in sella, bisogna attaccare il sottoscritto … e i post relativi alla fallita trattativa in Intesa Sanpaolo del 21 dicembre 2022 dal titolo La trattativa in Intesa Sanpaolo: cosa farà l’Azienda, il no del sindacato e alcune mie valutazioni sulla rottura delle trattative e del 3 gennaio 2023 Cosa potrebbe succedere in IntesaSanpaolo e nel sistema bancario italiano dopo la non firma dei sindacati sulla riorganizzazione del lavoro e degli orari? – che anche la news letter del “COMITATI TERRITORIALI DI BASE IN LOTTA PER IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE” ritorna sull’argomento del comportamento della Uilca nella più volte richiamata vicenda sulla riorganizzazione del lavoro nella banca milanese.
In questo resoconto si afferma che la rappresentante della Uilca – Simona Ortolani – si è fatta notare per gli sms inviati all’Azienda durante la trattativa.
Non posso giudicare questa affermazione.
Constato che ho conosciuto sindacalisti che non solo inviavano sms (anche whatsapp) alla controparte, ma che erano in contatto diretto con la delegazione aziendale.
Consuetudine, quindi, nessun scandalo. E’ solo questione di opportunità!!! E di non farsi beccare!!!

Giuseppe Bilanzuoli – foto tratta dal web

Sulla vicenda Furlan-Bilanzuoli mi sono già espresso nell’articolo del 19 dicembre: è lecito per tutti aspirare a cariche apicali. Il problema sta nel “come” scalarle e nella capacità di rimanere “in sella” e con quali appoggi.
Ultima constatazione.
Furlan e Bilanzuoli sono dipendenti della stessa banca – cioè Intesa Sanpaolo – anche se di provenienza diversa (Furlan dalla Cariplo e Bilanzuoli dal San Paolo), evidentemente con esperienze sindacali diverse, accomunati (in questo caso si) dal tifo per l’Inter. Quindi un derby nel derby!

Maurizio Landini – foto tratta dal web

Infine non può essere sfuggita a nessuna l’intervista di oggi sulla “Stampa” di Maurizio Landini – segretario generale CGIL – che ha affermato testualmente che “Chi ha introdotto la settimana corta di quattro giorni ha avuto risultati anche in termini di produttività” e che la qualità del lavoro impone una ridefinizione degli orari che non vuol dire ridurre l’attività degli impianti. Far crescere la produttività significa dar vita ad un diverso funzionamento delle imprese, investendo sul lavoro e innovazione“.
Parole da sottoscrivere immediatamente.
Landini non si riferiva alla vicenda IntesaSanpaolo o forse non è ben informato della posizione assunta dal sindacato in quella Banca?


Ma Lovaglio (MPS) che futuro vede per il MPS?

La vicenda MPS è uno degli argomenti più citati sul mio blog. E d’altra parte non potrebbe essere che così. Ultimamente mi sono soffermato sulla questione di “cosa ne sarà” del Monte dopo l’aumento di capitale e i 4.125 esodi volontari e il ridisegno delle strutture organizzative interne. Richiamo solo il post del 28 dicembre 2022 Le ultime novità (quelle che si possono dire e quelle che non si dicono) – prima della fine dell’anno – nelle banche e nel sindacato bancario  e quello del 30 dicembre 2022 Dove eravamo rimasti (8): novità sul “non” accordo in IntesaSanpaolo; MPS e BancoBPM ci risiamo con le fusioni; il POS; la ricetta Meloni sul Covid e ancora sul Visentini-Qatargate.

Cosa è successo di così eclatante nel periodo intercorso? C’è stata un’intervista dell’Amministratore delegato del MPS Lovaglio che ha illustrato il suo piano per il rilancio della banca evidenziando che – al momento – continuerà con un piano stand alone pronto a tutte le soluzioni per il futuro, iniziando con l’uscita dello Stato dall’azionariato della Banca.

Luigi Lovaglio – ad MPS – foto tratta dal web

Queste parole – di buon senso e di prudenza – sono state interpretate dai soliti “giornalisti fusionisti a tutti i costi” come un assist alle dichiarazioni del “Signor Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni” sulla creazione di un terzo polo bancario italiano.
Oggi Stefano Righi sull’inserto “Economia” del Corriere della Sera torna sulla questione indicando come possibile acquirente il BancoBPM di Castagna – che ha sempre negato l’interessamento per la banca senese – oppure di Unicredit che già alcuni mesi fa sembrava pronta all’acquisizione. Siamo all’ennesima ridda di ipotesi: il ruolo dei francesi invisi al premier e ai suoi accoliti come Axa, Credit Agricole; Intesa con Messina è silente, come lo era nel caso UBI; MPS potrebbe aggregare altre banche?
Siamo alle solite. L’unica cosa certa è che – come scrive Righi – “Di certo sia il Monte dei Paschi di Siena
che Banco Bpm stanno aprendo il cantiere del rinnovo del board. Ad aprile Castagna, Lovaglio, il presidente Massimo Tononi, la presidente Patrizia Grieco e tutti i consiglieri e rimetteranno il mandato nelle mani delle rispettive assemblee. Una nuova partita da giocare sia sul fronte pubblico che privato
“.
Ne riparleremo a primavera, bene che vada.


Meloni ha toppato sul prezzo della benzina

Per fortuna erano “pronti” a governare.
Il primo gennaio 2023 – profeticamente – scrissi questo articolo: Meloni e le accise. Il prezzo della benzina aumenterà. Cosa diceva l’attuale premier… il web non perdona….
Purtroppo ho avuto ragione. D’altra parte ci voleva poco per capire che il non voler confermare l’abbattimento delle accise fatto dal Governo Draghi avrebbe comportato un rialzo dei prezzi dei carburanti. Non ci voleva un genio!!!

Benzina alle stelle – foto tratta dal web

Poi ci stanno mettendo del proprio – come sempre – i petrolieri e il gioco è fatto: prezzo della benzina e del gasolio alle stelle!!!
E’ inutile ricordare le promesse elettorali di Meloni e Salvini: tutta fuffa!!!
E’ utile ricordare invece che la premier ha detto che mantenere lo sconto sul prezzo della benzina avrebbe privilegiato i ricchi e lei – populista fino all’osso – era per intervenire a favore dei più deboli.
Peccato che l’aumento incontrollato dei prezzi dei carburanti comporterà un aumento dell’inflazione – già alle stelle – soprattutto sui beni di prima necessità per il rincaro dei prezzi dovuti al trasporto delle merci che andranno sulle spalle dei più poveri.
E’ ridicolo e perfino offensivo il commento del vice premier Salvini che ha dichiarato ieri che ne parlerà con la Meloni.
Per fortuna che erano pronti, pensate se navigassero a vista!!!



Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)