Dove eravamo rimasti (20): Popolare di Bari, l’addio di Visco, ancora un venerdì nero (quasi fascista) per il governo Meloni, MPS, ritocchino allo stipendio di Orcel, Unipolmove

Continuano gli aggiornamenti sugli articoli che ho pubblicato nel corso della settimana, del mese, dell’anno, degli anni.


Sciopero alla Banca popolare di Bari

Mi sono occupato della banca barese nel post Banca Popolare di Bari: mentre alle lavoratrici e ai lavoratori venivano chiesti sacrifici, il vertice aziendale spandeva e spendeva!!! del 24 marzo che ha registrato – come vedrete nel post che verrà pubblicato nei prossimi giorni sulle statistiche del blog – il numero maggiore di visite nel corso del mese di marzo (ben 818 visualizzazioni e ringrazio pubblicamente l’amico Ugo Pojero) perchè mentre le lavoratrici e i lavoratori facevano sacrifici, il vertice aziendale spendeva e spandeva.

La notizia di oggi è che per la prima volta della fondazione della banca , cioè il 1960, il 17 aprile ci sarà uno sciopero dei dipendenti per protestare contro la mancata cessazione dei sacrifici economici che il personale della banca ha subito nel corso di questi anni.

A nulla è valsa la riunione in ABI – prevista dall’accordo sullo sciopero – tra le parti per cercare di appianare la situazione. Le organizzazioni sindacali hanno ritenute fumose e non applicabili immediatamente le proposte della Popolare di Bari. A nulla sono valse le rassicurazioni dell’Amministratore Delegato Cristiano Carrus.
Quindi a meno di improvvisi cambiamenti dell’atteggiamento aziendale le lavoratrici e i lavoratori della Banca Popolare di Bari entreranno – giustamente – in agitazione.


L’addio di Ignazio Visco

«Quella odierna — ha detto ieri nel suo intervento all’assemblea dei partecipanti al capitale – è l’ultima assemblea che presiedo come governatore; il prossimo mese di novembre lascerò la guida dell’Istituto, nel quale feci ingresso nel 1972». Visco è governatore dal primo novembre del 2011.

Avevamo annunciato questa possibilità nell’articolo del 27 marzo Crisi delle banche e rinnovo del contratto dei bancari: problemi e opportunità in riferimento agli attacchi del governo di destra all’operato di Ignazio Visco.
I giornali affermano che il candidato alla successione di Visco potrebbe essere Fabio Panetta – attualmente nel board della BCE – anche se – aggiungo io – potrebbe essere inviso a Meloni e co. in quanto Panetta – sempre dalle voci che circolavano a ottobre al momento della costituzione del governo – avrebbe rifiutato il posto di Ministro del MEF.


Ancora un venerdì nero, nero , quasi fascista per il governo Meloni

Ormai è diventata un’abitudine: il venerdì è una giornata nera per il governo Meloni. Lo avevo scritto il 27 marzo nel post Il venerdì nero (in tutti i sensi) del Premier Meloni: scarsi risultati al Consiglio Europeo, errore storico sulle Fosse Ardeatine.
Ieri si sono superati.

Ha iniziato il Presidente del Senato Ignazio La Russa con le sue folli affermazioni sull’attentato di Via Rasella affermando che i partigiani avevano colpito non dei militari nazisti ma una banda musicale di vecchietti e che non c’era grande onore nel rivendicare quell’attentato.
Naturalmente queste affermazioni di colui che ha il busto di Mussolini sulla scrivania a casa – almeno così dice lui – sono state subito sconfessate dagli storici in quanto la brigata Bozen era composta da nazisti – principalmente alto atesini e tedeschi – non erano pensionati e erano incaricati dalle SS in Italia. La cosa ancora più grave è che questo revisionismo storico viene dalla seconda carica dello Stato.
Credo che La Russa abbia toccato il punto più basso della storia politica italiana.

fabio Rampelli – fdi – foto tratta dal web

Ma non erano ancora terminate le polemiche su queste aberranti dichiarazioni di La Russa che è arrivata la notizia di una proposta di legge (pdl) da parte dell’on. Rampelli di Fratelli d’Italia per punire chi usa termini inglesi nella pubblica amministrazione con pene che dovrebbero arrivare fino a 100.000 euro.
Ma non è finita qui.
Quello più moderato del Governo, cioè il Ministro degli Esteri Tajani di Forza Italia, se n’è uscito una battuta infelicissima: le donne non sono un forno in cui possono cuocere le patate.
Poteva finire così la giornata senza una cazzata di Salvini?

Assolutamente no.
A tarda ora le agenzie hanno battuto la notizia che il Ministro delle Infrastrutture avrebbe detto che: i cinesi portano valigie di soldi a Bruxelles per convincere l’Europarlamento a votare per l’auto elettrica. Siamo arischio di crisi diplomatica con la Cina.
Faccio una proposta al “Sig. Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni” abolisca il venerdì e passi direttamente al “sabato fascista“!!!
E per fortuna che lei ieri ha taciuto in quanto impegnata ad ascoltare le rampognate di Mattarella sui ritardi del Governo sul PNRR e sul codice degli appalti.


Non c’è pace per il Monte dei Paschi di Siena

Il primo marzo nel post E il MPS rimase solo … Umberto Baldo ed io avevamo commentato gli ultimi fatti del Monte dei Paschi di Siena.
Sempre nel corso del mese avevamo parlato del nuovo consiglio d’amministrazione del Monte con la giusta conferma di Luigi Lovaglio come amministratore delegato.

Luigi Lovaglio

Le notizie di queste giorni non lasciano, certamente, tranquillo Lovaglio.
Cominciamo dai PM di Milano che confermano le richieste di colpevolezza per Profumo e Viola, nonostante le assoluzioni di Vigna e Mussari.
Poi è arrivata la richiesta di 741 milioni di danni da parte del gruppo Caltagirone. Una delle voci più consistenti del bilancio del Monte è quella derivante dai rischi legali. Tale cifra è prevista attorno ai 3 miliardi e mezzo.
L’altro giorno ho visto un report di una banca d’affari inglese che citava il possibile interessamento alla banca senese da parte di Unicredit o di BancoBPM. A parte che siamo sempre ed ancora a livello di voci sempre smentite da parte di Orcel e Castagna, chi potrebbe essere interessato a entrare nel capitale del MPS con questi chiari di luna di spese legali e contenziosi?


Orcel ha vinto. W Orcel e il suo misero stipendio (è una battuta!!!)

E alla fine, Orcel ha vinto.

L’assemblea degli azionisti ha approvato il “ritocchino” al suo misero stipendio portandolo – come avevo scritto nel post del 18 marzo Lo stipendio di Orcel (il Ronaldo dei banchieri) e la richiesta di aumenti per il cda di MPS: qual è il prezzo giusto? Orcel potrebbe percepire 26.712 euro al giorno, 1.113 euro all’ora – a 9,5 milioni, nonostante il parere sfavorevole di alcuni proxy.
Solo a me sembra uno schiaffo ad una situazione generale del Paese che vede sempre di più acuire il problema della povertà?
Solo a me sembra una cifra scandalosa?
Nessun commento dai perbenisti di sinistra?


Aggiornamento su Unipolmove

Continua l’aggiornamento della pagina più vista nel mio blog Ma quanto è complicato aderire a UnipolMove? Ma uscire da Telepass non è più agevole. Tutta la vicenda in solo post.
Questa settimana ha parlato del regalo fatto da Unipol a tutti i sottoscrittori dell’apparecchio Unipolmove.


Alla prossima settimana in quanto è in preparazione un corposissimo “Dove eravamo rimasti” dedicato ai veleni della UIL.


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)