Banca Popolare di Bari: mentre alle lavoratrici e ai lavoratori venivano chiesti sacrifici, il vertice aziendale spandeva e spendeva!!!

Jacobini padre e figlio – foto tratta dal web

Mi sono occupato molte volte della Banca Popolari di Bari, dei suoi fatti e, soprattutto, dei suoi misfatti.
E i misfatti della Banca Popolare di Bari tornano alla ribalta in questi giorni, grazie ad un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno del 23 marzo.
Intanto facciamo un breve riepilogo dei fatti richiamando un vecchio articolo che ho scritto il 15 luglio 2021 dal titolo Nel processo contro la famiglia Jacobini, a Bari, non ammessi come parti civili i sindacati e le associazioni dei consumatori in cui raccontavo le ragioni per le quali quando ricoprivo la carica di segretario generale Uilca chiesi di costituirmi come parte civile nei confronti della famiglia Jacobini. Il motivo era chiaro e preciso: come sindacato – assieme alla First/Cisl – e a differenza di Fabi, Fisac/Cgil e Unisin non firmammo quell’accordo proposto sui tagli agli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori perchè il progetto non era – secondo noi – serio.
A nulla valsero le pressioni esercitate dal Presidente Jacobini su di me e sul segretario nazionale Vito Pepe che aveva la delega sulla banca pugliese affinchè ammorbidissimo le nostre posizioni.
Il tribunale di Bari, poi, non accettò questa richiesta. Inspiegabile, ma fu così.
Alla fine di questo articolo troverete tutti i richiami agli articoli in cui, nel corso di questi anni, ho parlato della Popolare di Bari.

Torniamo a bomba su quei fatti che vengono riproposti dall’articolo di ieri della Gazzetta del Mezzogiorno: “Dal 2017 al 2019 gli ex vertici della Popolare di Bari, ovvero Marco Jacobini e i figli Gianluca e Luigi, e l’ex amministratore Giorgio Papa, sono costati alla banca poco meno di 10 milioni di euro. Non solo per i megastipendi che si erano nei fatti autoassegnati. Ma anche per viaggi, automobili ristoranti, taxi,
persino l’aereo privato che l’ex patron utilizzava per spostarsi tra Roma e Milano. Tutto a spese dei soci
ma, quello che è ancora più rilevante, in violazione delle stesse regole di funzionamento che l’istituto si era
dato. A scoprirlo sono stati i commissari nominati da Bankitalia, Enrico Ajello e Antonio Bladini
“.
Ho conosciuto i due commissari richiamati nell’articolo di stampa e gli ho apprezzato per il lavoro che hanno fatto e – pur nella normale contrapposizione dialettica e sindacale – con loro firmammo – come Uilca -il piano di contenimento dei costi che hanno portato Popolare di Bari a restare sul mercato.

L’articolo a firma di Massimiliano Scagliarini poi prosegue: “Negli ultimi tre anni della sua gestione, Marco Jacobini ha portato a casa emolumenti totali per 4 milioni di euro, dei quali 984mi1a euro nel 2017 e 3,1 milioni nel 2018 (nel 2019 ha rinunciato al compenso). A questo si aggiungono i 763mila euro che la
banca ha speso per gli aerei privati utilizzati dall’ex presidente e 103mila euro in spese di rappresentanza vere e proprie. Il totale fa 4,9 milioni di euro. A 1,22 milioni di emolumenti nel triennio si sono fermati i figli
Gianluca, ex vicedirettore e condirettore generale, e Luigi (che dalle inchieste è uscito con l’archiviazione), mentre 1,8 milioni ha ottenuto Giorgio Papa. Per tutti la cifra risulta poi incrementata da generose spese
di rappresentanza (Gianluca e Luigi hanno speso rispettivamente 30mila e 46mila euro di ristoranti), nonché da polizze assicurative costate alla banca 88mila euro in un triennio. Il report parla di una «generale
incoerenza» della spesa, in presenza di «generali azioni di cost saving sul complessivo aggregato delle “altre spese amministrative” e sulle spese per il personale»
.

Niente male per una “piccola Banca” che era popolare ma di proprietà della famiglia Jacobini.
Ma il vero problema viene da questo trafiletto che compare nell’articolo della Gazzetta del Mezzogiorno: “mentre tagliavano gli stipendi dei dipendenti, i vertici della banca si concedevano ogni tipo di lusso, visto il
costante «superamento del budget assegnato», in un contesto di «carente monitoraggio
»”.

Ecco il punto.
Alle lavoratrici e lavoratori chiedevano sacrifici, tagli economici, tagli ai benefict aziendali, pressioni commerciali per il raggiungimento di obiettivi impossibili, ricatti del tipo “o fai questo risultato o calci nel culo” e loro, “Lor Signori” spandevano e spendevano.

Credo – e la storia lo sta dimostrando – che io, Vito Pepe, Ugo Pojero all’epoca e attuale segretario della Banca Popolare di Bari, assieme a tanti amici e compagni come Antonio Castello, Antonio Vigilante, Introna e tanti altri che non cito ma che ricordo benissimo – anche perchè ormai la memoria mi fa difetto – capimmo l’inghippo e ci opponemmo con tutte le nostre forze a quell’accordo che non serviva alla Banca ma solo alla “famiglia“.
Mi auguro che la Magistratura faccia piena luce su questi fatti e anche sulla vita sindacale di quegli anni. Non voglio sollevare ulteriori polveroni ma i giornali – qualche anno fa – si occuparono anche di queste vicende non sempre chiare e chiarite.

Le ragioni e le verità – anche a distanza di anni – emergono sempre.
Ed ecco perchè ringrazio Ugo e gli altri amici e compagni della Popolare Bari per l’amicizia che mi hanno dimostrato anche dopo la mia uscita dal sindacato (e mi fermo qui), li ringrazio per la trasparenza politica, l’attaccamento alla propria azienda che ha pochi precedenti.

Concludo ricordando l’articolo che ho postato il O che bel mestiere fare il banchiere! sull’impunità dei banchieri a livello internazionale e nazionale.
Mi auguro che si faccia piena luce su questa vicenda e su quei anni bui della Banca Popolare di Bari.


Articoli in cui ho trattato della Banca Popolare di Bari:
06/01/2020 La mia intervista a Class CNBC su Popolare Bari e MPS
21/05/2020 50° Statuto dei Lavoratori e situazione in Banca Popolare Bari
13/03/2021Carige e Banca Popolare Bari: due destini diversi?
15/07/2021 Nel processo contro la famiglia Jacobini, a Bari, non ammessi come parti civili i sindacati e le associazioni dei consumatori

27/10/2021 Perchè non è praticabile (ma possibile se lo vorrà la politica) una fusione tra MPS, Carige e Banca Popolare Bari
03/01/2022 Popolare di Bari: adesso occorre un vero rilancio e un cambio di passo
10/05/2022 MPS, Bper e Popolare Bari: cosa succede? Perchè il sindacato parla poco della bancassurance?

02/10/2022 MPS, Popolare Bari e congressi vari
06/11/2022 Ancora pressioni commerciali: questa volta tocca alla Banca Popolare di Bari!!! La denuncia dei sindacati
15/11/2022 Dove eravamo rimasti? Aggiornamenti su post dedicati a pressioni commerciali in Pop.Bari, balneari e taxisti, chi comanda fra Salvini e Meloni, BancoBPM e altro ancora…
22/11/2022 MPS, ex Carige, Pop. Bari: modi diversi per ricominciare e ripartire!


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)