Crisi delle banche e rinnovo del contratto dei bancari: problemi e opportunità

foto tratte dal web con mia elaborazione grafica

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Sabato 25 marzo sono apparsi sui giornali finanziari e non, articoli che riportavano uno studio della Fabi – il sindacato autonomo dei bancari – sulla solidità delle banche italiane e perchè sono meno esposte a turbolenze finanziarie e una dichiarazione del segretario generale Lando Maria Sileoni sulla previsione di un rinnovo di “un contratto lacrime e sangue“.

Conoscendo bene la Fabi e il suo segretario generale non credo che questi studi e dichiarazioni siano state presentate alla stampa con leggerezza o solo per fare rumore.
Anzi, credo che ci siano elementi che fanno e faranno discutere.

Ma andiamo per ordine.
Cominciamo con lo studio sulla solidità delle banche italiane. Studio fatto benissimo e chiarissimo. Poichè la cosa migliore è leggerlo vi indico il link con il quale poter scaricare questo elaborato https://www.fabi.it/2023/03/24/perche-le-banche-italiane-sono-solide-e-meno-esposte-a-turbolenze-finanziarie/

Non ho molto da aggiungere a queste elaborazioni, tranne che riportare alcune mie considerazioni dell’ultima ora.
Intanto che la borsa oggi – almeno al momento di mettere online questo post – è positiva e sembra che i “traumi SVB, Credit Suisse e Deutsche Bank” almeno in questa fase siano accantonati. Anche se credo per un po’ di tempo avremo delle turbolenze.
La seconda considerazione è che Unicredit – per dare un forte segnale al mercato – sembra sia intenzionata a ritirare il prestito AT1 da 1,25 milioni.

Ignazio Visco – foto tratta dal web

La terza e ultima considerazione che i giornali di destra continuano con una campagna pesante e denigratoria nei confronti della Banca d’Italia e del governatore Visco in particolare.
Possibile che si tratti di una manovra per accelerare il cambio del Governatore?

Passiamo ora alla seconda parte di questo post: il rinnovo del CCNL dei bancari.
Di questo argomento me ne sono occupato diverse volte e alla fine di questo articolo troverete l’elenco in ordine di data.
Ma cosa ha detto Sileoni di così importante?

Lando Maria Sileoni – foto tratta dal web

Prendiamo un pezzo dell’articolo di Cristina Casadei sul Sole 24 Ore di sabato: “Sara un contratto lacrime e sangue», prevede il segretario generale Lando Maria Sileoni, «Si stanno creando una serie di combinazioni per cui gli interessi delle piccole e medie banche per la prima volta nella storia dei rinnovi contrattuali coincideranno con gli interessi delle grandi banche. Avremo una controparte che avrà un unico interesse: risparmiare il più possibile e delegittimare il più possibile il contratto nazionale con deroghe. Questi due elementi sono per noi inaccettabili». «Se non cambiano atteggiamento, dopo l’estate si andrà allo scontro».

Effettivamente sono dichiarazioni importanti perchè sono state fatte quando ancora la piattaforma non è stata completata – lo sarà in questi giorni – e votata dagli organismi sindacali per poi essere presentata nelle assemblee alle lavoratrici e ai lavoratori – si presuppone – dopo le festività pasquali.

Ma come si svilupperà la trattativa?
Certamente come dice Sileoni, si andrà dopo le ferie. D’altra parte i tempi sindacali sono questi e la “democrazia sindacale” ha un suo costo anche di tempo. Ma è giusto così perchè le lavoratrici e i lavoratori devono conoscere le richieste per cui – eventualmente – scioperare.

Per quanto riguarda gli interessi delle banche piccole che andranno a coincidere con quelle delle banche grandi, credo devono essere fatte alcune riflessioni.
Intanto concordo con Sileoni: il mantra delle controparti sarà: “risparmiare sui costi il più possibile, maggiori flessibilità contrattuali“.
Lo stiamo vedendo in molte realtà e non solo nel mondo del credito.
Più complessa sarà, invece, l’aspetto relativo alla sovrapposizione degli interessi fra piccole banche e grandi banche.

Camillo Venesio – foto tratta dal web

Voglio andare oltre – facendo delle provocazioni, ma necessarie in questo momento – e mi chiedo e chiedo se è immaginabile che tutte le banche riusciranno ad inserire nel loro bilancio aumenti contrattuali importanti come si sussurra nel mondo sindacale.
Aumenti – attenzione – giustissimi e non rinviabili.
E questo, credo, sarà il primo problema da affrontare perchè in questo caso oltre alla differenza tra banca piccola e banca grande, emerge anche il concetto di banca che può e banca che non può.

Altro aspetto.

Alfio Filosomi – foto tratta dal web

Ricordo a Lando e agli altri che erano con me nella trattativa dello scorso contratto che il giorno conclusivo – nell’ultima ristretta – ci fu uno scazzo terribile tra Camillo Venesio che rappresentava le piccole banche e Alfio Filosomi (sempre lui) sull’aumento contrattuale che avevamo già concordato e sul quale poggiava tutto il rinnovo.
Già all’epoca si scontarono visioni diverse sui costi.
Per fortuna tutto rientrò.

Terzo e ultimo aspetto. L’ho già scritto più volte ma “repetita iuvant” il vero problema che il sindacato dovrà affrontare nella prossima tornata contrattuale sarà quello della “non partecipazione diretta” alle trattative da parte di IntesaSanpaolo.
E questo potrebbe creare grosse difficoltà nel gestire la trattativa, nel gestire le “ristrette” da parte del presidente del Casl Ilaria Dalla Riva, dalle “peculiarità” aziendali che emergeranno.
Rammento a Lando, per esempio, – sempre parlando dell’ultimo rinnovo – il “fronte della banche straniere” composto da BNL e Credit Agricole che fu ridimensionato grazie alle capacità di Poloni, Strano e tutta la delegazione ABI.

Insomma un contratto difficile, rinnovato in un momento complicato (rinnovarlo solo 6 mesi avrebbe avuto – forse – un grado minore di difficoltà), in una situazione anomale nella storia sindacale bancaria italiana.

Bene, vedremo gli sviluppi.
Il prossimo post sul rinnovo del CCNL bancario riguarderà il mio commento sulla piattaforma che sarà pronta, presentata e votata dagli esecutivi sindacali la prossima settimana.


Articoli che trattano il rinnovo del ccnl bancario:
02/03/2023 Intesa si sgancia dall’Abi (per meglio dire dal Casl) – Fine del CCNL?
08/03/2023 Ancora sull’”affaire IntesaSanpaolo”: “Panta rei”
22/03/2023 Dove eravamo rimasti (19): Meloni, Credit Suisse, rinnovo ccnl bancari, tortellino tour, pannelli solari…


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)

2 Risposte a “Crisi delle banche e rinnovo del contratto dei bancari: problemi e opportunità”

  1. Danilo Demetrio Zema (da Facebook)
    Dal contratto in cui si ridussero in 13mi le spettanze in busta paga, si son fatti contratti lacrime e sangue.
    Carlo Nwgri (da Facebook)
    Brutta situazione, bruttissimo momento e bruttissimissimo (perdona il francecismo) atteggiamento da parte delle controparti bancarie tutte
    Salvo Patti (da Facebook)
    Mi complimento per l’analisi lucida e realistica

  2. Rispondo in ordine:
    Danilo, non dire così!!! Ci sono stati dopo quello del 1999 altri contratti buoni. Certamente migliori della media degli altri settori. Non dimenticando le acquisizioni sul Fondo di Sostegno al reddito che ha evitato migliaia di licenziamenti o di cassa integrazione.
    Carlo, concordo con te. Basta leggere – poi lo riprenderò in un prossimo post – le dichiarazioni di questa sera di Carlo Messina – ceo di IntesaSanpaolo che ha risposto a Sileoni dicendo: “ma quale contratto lacrime e sangue, noi vogliamo aumenti salariali considerevoli in linea con i bilanci”, lasciando capire che IntesaSanpaolo vuole dare soldi ma in base alla sua produttività e, nel contempo, mettendo in difficoltà altre che non potranno erogare tali cifre.
    Salvo, ti ringrazio per i complimenti. Cerco sempre di analizzare le problematiche che riguardano la mia ex categoria, con una visione meno di parte.

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