Lo stipendio di Orcel (il Ronaldo dei banchieri) e la richiesta di aumenti per il cda di MPS: qual è il prezzo giusto? Orcel potrebbe percepire 26.712 euro al giorno, 1.113 euro all’ora

Andrea Orcel – ceo Unicredit – foto tratta dal web

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Quando ho ricoperto la carica apicale nel mio ex sindacato, una delle prime iniziative – assieme al Centro Studi Orietta Guerra (allora la compianta Orietta era ancora in vita e coordinava brillantemente quell’assieme di “persone pensanti”) che attui, fu quella di evidenziare in maniera trasparente lo stipendio dei vari managers delle banche italiani (ceo, amministratori delegati e presidenti) e la presenza femminile nelle posizioni preminenti attraverso un elaborato che veniva aggiornato ogni anno.
Questa iniziativa fu aspramente criticata da molti (sindacati e sindacalisti compresi) ma rappresentò uno spaccato delle retribuzioni dei banchieri e il confronto con i risultati ottenuti fu – in alcuni casi – impietoso.
Poi nel corso di questi ultimi anni – non chiedetemi il perchè – questa iniziativa è cessata e lasciata ad altre organizzazioni sindacali e alle iniziative di giornalisti e di testate on line.
Il perchè di questa lunga premessa è chiara: con le attuali turbolenze del sistema bancario mondiale (vedi Chi capisce le borse è bravo!!! L’aumento dei tassi da parte della BCE e il caso Credit Suisse del 16 marzo; I commenti degli economisti (e anche dei sindacalisti) sul fallimento della banca americana, non affrontano i veri problemi: il capitalismo arrembante e la finanza predatoria del 15 marzo) diventa sempre più importante – anche per il cliente – capire quanto percepisce e soprattutto come è composto lo stipendio dell’amministratore delegato o del ceo della banca con cui ha rapporti.

E allora andiamo a “bomba” sulla notizia.
E’ giusto lo stipendio di Andrea Orcel?
Intanto chi è Andrea Orcel?
Andrea Orcel – chiamato il Ronaldo dei banchieri grazie alle proprie capacità e all’elevato stipendio – è il ceo di Unicredit – la seconda banca italiana, ma la prima considerando le sue propaggini all’estero – ed è subentrato al francese Jean Pierre Mustier.
In questi due anni Orcel ha raddrizzato – almeno dal punto di vista finanziario, forse meno da quello organizzativo – la “corazzata Unicredit” che il francese aveva portato in acque “mosse”. Un tandem con Padoan – presidente di Unicredit – azzeccato.
La polemica sui giornali e non solo, nasce dalla richiesta che il Comitato Remunerazione della banca di proporre uno stipendio per Orcel che può arrivare a 9,75 milioni di euro all’anno. Lo stipendio dello scorso anno era di “appena” 7,5 milioni di euro.
Ma i fatti non terminano qui.
Nei prossimi giorni il presidente del comitato remunerazione Jeffrey Alan Hedberg dovrebbe presentare questa proposta all’assemblea dei soci convocata per il 31 marzo.
Sempre ieri è apparsa la notizia che l’ex presidente del comitato remunerazione di Unicredit, Jayne-Anne Gadhia, si è dimesso.

Pier Carlo Padoan – foto tratta dal web

Il Presidente Pier Carlo Padoan si è affrettato a scrivere una lettera al Financial Times per smentire che notizia dell’abbandono della banca sia dovuto in seguito a “scaramucce sullo stipendio dell’ad è falsa“. Sempre secondo Padoan – come riporta “Il Giornale” nell’edizione odierna che “l’affermazione che lo
stipendio di Orcel sia stato aumentato è discutibile, dato che la paga in caso di semplice raggiungimento degli obiettivi rimane invariata nonostante target più esigenti. Il pacchetto proposto – conclude il presidente della banca – ribilancia i rapporti tra paga fissa e variabile per premiare risultati che superino obiettivi ambiziosi.

Ma facciamo un passo indietro.
Perchè è nata questa polemica?

Luca Gualtieri – foto tratta dal web

Ce lo spiega benissimo Luca Gualtieri in un articolo apparso su MF del 15 marzo in cui si afferma che: “L’aumento di stipendio del ceo di Unicredit Andrea Orcel torna nel mirino a poco più di due settimane dall’assemblea di bilancio. Ieri il proxy advisor (1) Institutional Shareholder Services (Iss) ha consigliato agli investitori istituzionali di votare contro la remunerazione del banchiere che quest’ anno può salire fino a 9,75 milioni. Il cda ha infatti proposto un compenso fisso di 3,25 milioni e uno variabile fino a 6,5 milioni solo in azioni, se verranno superati gli obiettivi del 2023, circostanza assai probabile alla luce degli ultimi risultati. La scelta non piace a Iss. L’ aumento del 30% dello stipendio dell’ad e il meccanismo scelto per convertire i premi in azioni «potrebbero risultare in un aumento eccessivo della remunerazione», spiega il proxy nelle sue motivazioni. Iss rileva inoltre che la retribuzione 2022 di Orcel «sembra competitiva rispetto ai concorrenti» e che con l’aumento proposto la sua paga fissa sarebbe «al di sopra del primo quartile e del 55% al di sopra della mediana». Senza considerare il meccanismo di sconto sulle azioni, inoltre, la retribuzione massima complessiva «sarebbe appena inferiore al primo quartile e 1,65 volte la mediana». Insomma i soci di Unicredit pagherebbero al ceo un compenso eccessivo, soprattutto per gli standard italiani. Iss consiglia pertanto di votare contro la politica di remunerazione e il sistema di incentivazione 2023″.
Il giorno dopo anche Glass Lewis ha consigliato gli azionisti di votare contro.
Facciamo un rapido conto.
Se Orcel raggiungesse tutti i target percepirebbe 9.750.000 euro all’anno e cioè 26.712 euro al giorno (quello che un operaio qualificato e un impiegato percepiscono in un anno) e 1.113 euro all’ora (ci sono famiglie che vivono con quella cifra al mese).
Sono certo che il mio amico di penna Umberto Baldo mi chiederebbe se mi sto “sovietizzando“.
La risposta è sì! Perchè credo sia giusto remunerare le capacità, le responsabilità e la professionalità ma raggiungere quei livelli mi sembra davvero eccessivo e perfino “immorale“.
Non sta a me indicare qual è il prezzo giusto!!!
Ma certamente, mentre si toglie o si abbassa il reddito di cittadinanza ai più bisognosi, mentre i salari nel nostro Paese calano invece di crescere, ma sembra davvero un’ingiustizia.
Ma lo stesso discorso vale più o meno anche per gli altri banchieri.
Credo che una ridimensionata sia necessaria.
Ma è vero, in economia mi sto “sovietizzando” perchè sono troppi gli squilibri che favoriscono i pochi a discapito dei tanti.

E anche il caso del Consiglio d’Amministrazione del Monte dei Paschi di Siena va in questo senso. La notizia la riporta “la Nazione” il giornale di Firenze: “l cda uscente di Banca Mps, guidato dalla presidente Patrizia Grieco, ritiene inadeguata l’attuale remunerazione dell’organo di governo della banca. E lo mette nero su bianco, nelle carte predisposte per l’assemblea del 20 aprile. Nel documento ‘Orientamenti del cda agli azionisti su dimensione e composizione del nuovo cda’ si legge da un lato una sorta di ‘autocandidatura’ per una riconferma nel nuovo consiglio che avverrà sulla base delle liste, con il Tesoro che indicherà la maggior parte dei membri. Il cda uscente “auspica che per garantire stabilità e continuità d’azione a in questa fase particolare della vita della Banca, sia valutata la conferma di una parte degli attuali componenti sulla base del contributo attivo fornito”. La presidente Patrizia Grieco ha già fatto sapere al Tesoro di non essere disponibile per un nuovo mandato. Nel documento c’è la valutazione di “inadeguatezza” per gli emolumenti pagati dalla banca dopo la ricapitalizzazione da 2,5 miliardi. La presidente incassa 110 mila euro lordi l’anno, i consiglieri 65mila. “L’attuale remunerazione prevista per l’incarico risulta inadeguata – si legge – in considerazione dell’elevatissimo impegno di tempo richiesto e del raffronto con altre istituzioni comparabili, e non contribuisce a favorire l’attrattività della Banca per le migliori professionalità“.
Anche in questo caso i commenti sono superflui.
Appena la Banca vede un po’ la luce si chiede subito un aumento.
E Luigi Lovaglio che ha “salvato” la Banca cosa dovrebbe chiedere?
E su Lovaglio – ho l’impressione – che la “Meloni band” stia cercando qualche alternativa.
Pensare male, non si fa peccato.


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)

2 Risposte a “Lo stipendio di Orcel (il Ronaldo dei banchieri) e la richiesta di aumenti per il cda di MPS: qual è il prezzo giusto? Orcel potrebbe percepire 26.712 euro al giorno, 1.113 euro all’ora”

  1. Danilo Demetrio Zema (da Facebook)
    Stiamo esagerando.
    Ma, c’è chi vive per guadagnare di più.
    Mentre, c’è chi vive ( come mio figlio) lasciando un comodo ufficio al 30° piano della BCE per insegnare all’università.
    I valori con cui siamo stati educati e che permeano la nostra personalità fin dall’infanzia si manifestano da adulti.
    Per alcuni potere ed avidità sono irrinunciabili.
    Per altri amore per la sapienza ed etica diventano ragione di vita.
    Scelte, caro Massimo. Più o meno condizionate da carattere e temperamento.
    Sta al board del CDA decidere se Orcel merita tali emolumenti.
    Il discriminante non dovrebbe essere solo il risultato di periodo; bensì, si dovrebbe valutare la ricchezza stabile che ha creato. Quella volatile giova solo a lui ed agli Azionisti. Non su quest’ultimo parametro si misura il lavoro di un manager o di un imprenditore.

  2. Caro Danilo,
    concordo perfettamente con quello che scrivi. La frase “I valori con cui siamo stati educati e che permeano la nostra personalità fin dall’infanzia si manifestano da adulti”, la faccio mia.
    E complimenti a tuo figlio per la scelta di vita che ha fatto.
    E concordo anche con “Il discriminante non dovrebbe essere solo il risultato di periodo; bensì, si dovrebbe valutare la ricchezza stabile che ha creato” perchè sono questo i valori che portano valore al lavoro.

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