Dove eravamo rimasti (12): cosa succede in BancoBPM, incontro sui permessi sindacali, chiusure filiali, assemblee del personale in Intesa SanPaolo

Mia immagine

Continuano gli aggiornamenti sugli articoli che ho pubblicato nel corso della settimana, del mese, dell’anno, degli anni.
Domani pomeriggio verrà pubblicato un nuovo “dove eravamo rimasti” dedicato agli avvenimenti che stanno scuotendo la UIL.


COSA SUCCEDE IN BANCOBPM?

Acque agitate in casa BancoBPM: rinnovo consiglio e trattative sindacali difficili, agitano la banca di Piazza Meda.
Dopo gli aggiornamenti della situazione in BancoBPM del 30/12/2022 Dove eravamo rimasti (8): novità sul “non” accordo in IntesaSanpaolo; MPS e BancoBPM ci risiamo con le fusioni; il POS; la ricetta Meloni sul Covid e ancora sul Visentini-Qatargate e del 23/12/2022 Dove eravamo rimasti (7): anche in BancoBpm premio aziendale; il caos in BPER; i voti delle RSU nelle Funzioni Centrali; Unipolmove e Telepass riprendiamo i temi lasciati in sospeso.
Sul fronte societario, dopo l’ennesimo proclama di Giuseppe Castagna al non interessamento al Monte dei Paschi di Siena, incombe l’assemblea per il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione.

Dalla lettura dei giornali sembra che tutto ruoti sulle liste da presentare in quanto i nomi di Massimo Tononi come Presidente e di Giuseppe Castagna come amministratore delegato non ci siano dubbi ma solo certezze. E vorrei vedere – visto i risultati della banca – che non fosse così.
Sempre secondo i bene informati il vero problema è quante liste verranno presentate. E soprattutto in quali organismi: Consiglio e Revisori dei Conti. Credit Agricole che farà? Giuseppe Castagna in una intervista rilasciata a MF, a margine del Forex di Milano, ha detto che: “Da quello che abbiamo sentito, da quello che ci è stato detto, ci sembra che sia veramente un investimento industriale. Peraltro, oggi sta dando anche dei risultati economici importanti e rispetto al prezzo di ingresso il titolo è andato molto bene»”

Prof. Mauro Paoloni – foto tratta dal web

Quindi … non dovrebbe presentare nessuna lista.
Sempre dalla lettura dei giornali sembra certo che il prof. Mauro Paoloni – uno dei consiglieri più anziani della Banca, da sempre in quota Fabi fin dai tempi di BPM – sia stato indicato come rappresentante del personale nel Consiglio d’Amministrazione della Banca. Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno novità. Conosco da moltissimi anni il Prof. Paoloni – lo stimo moltissimo – e credo che finalmente anche il personale potrà essere rappresentato da una persona che conosce bene la banca, i dipendenti e perchè no, anche il sindacato.

Mentre dal punto di vista sindacale le cose non vanno bene.
Le Organizzazioni sindacali accusano la controparte – in particolare la struttura delle Relazioni Sindacale di incapacità. Questo uno stralcio del comunicato unitario:  “Queste Organizzazioni Sindacali si vedono infatti costrette a confrontarsi con una delegazione aziendale che non sa gestire le situazioni più impegnative e riprova ne è il fatto che gli incontri continuano a “trascinarsi” senza mai arrivare ad un risultato. Probabilmente si attende l’intervento della Divina Provvidenza. Dopo essere arrivati a dicembre sul filo di lana, con non poca fatica, ad ottenere l’erogazione di un contributo a favore di tutti i colleghi per mitigare l’aumento del costo della vita, ci siamo ritrovati, alla ripresa dei lavori, con importanti argomenti sul tavolo, già accantonati più volte, compreso il premio aziendale. La Struttura Relazioni Industriali, nostra controparte, non è stata ed evidentemente non è in grado di gestire la situazione e, soprattutto, di comprenderne la potenziale gravità in prospettiva. Arroganza e minacce non sono mai stati elementi valoriali ma al contrario disvalori, propedeutici solo ad un clima di contrapposizione sociale. Ultimamente da parte aziendale abbiamo assistito solo ad atteggiamenti volti a favorire rotture piuttosto che a cercare di costruire consenso. Il perdurare di questo atteggiamento sta accendendo la miccia della polveriera. Da questo momento inizieremo con il supporto ed il coinvolgimento dei colleghi ad intraprendere ogni iniziativa utile a manifestare il profondo malessere generato da questa incapacità gestionale a danno degli stessi.

Credo che Castagna, dopo la questione Consiglio d’Amministrazione dovrà curare bene questo settore, cioè quello delle Relazioni sindacali, per evitare problemi complessi nel prossimo futuro.


INCONTRO SUI PERMESSI SINDACALI NEL SETTORE DEL CREDITO

Ne avevo parlato il 25 gennaio 2023 Dove eravamo rimasti (11): ancora sui balneari; sciopero benzinai; continuano i veleni nella UIL del Veneto; trattativa sui permessi sindacali in ABI; anche Credit Agricole eroga 500 euro; il 4 x 9 in Europa e il 18 gennaio 2023 Dove eravamo rimasti (10): sciopero benzinai; volano accuse (e veleni) nella UIL del Veneto; trattativa sui permessi sindacali in ABI; Start Mag scopre solo ora le molteplici attività di Carlo Cimbri.
Cresce il mistero attorno a questa trattativa, tanto è vero che un quadro sindacale mi ha scritto se conosco le richieste sindacali. Richieste che non sono mai state portate a conoscenza anche dei quadri, secondo questa telefonata.
Comunque a quanto mi è dato sapere dall’incontro programmato per il giorno 30 gennaio non è scaturito nulla di nuovo. ABI ha chiesto ancora tempo per approfondire le richieste delle Organizzazioni Sindacali e ha calendarizzato i prossimi incontri per il 14 e 21 febbraio.
Vi terrò informati… sempre che esca qualcosa.


chiusure filiali

Del problema della “desertificazione delle filiali” ne ho parlato tantissime volte e quindi riprendo solo l’ultimo post, quello del 30 gennaio 2023 Chiusura filiali: lodevole iniziativa della UILCA. Ma è sufficiente? Perchè i piani delle banche non hanno trovato ostacoli? Il sindacato non ha nessuna responsabilità?.
Ormai il problema della chiusura delle filiali è diventato un patrimonio comune di tutte le organizzazioni sindacali.
Ne ha parlato la Fabi subito dopo le ferie dello scorso anno e a questa ricerca ho dedicato un post il 17 agosto 2022 Analizzo lo studio della Fabi sulla desertificazione bancaria e quello dello First/Cisl sulla produttività del dipendente bancario, la First ha creato un osservatorio dedicato a questo questo problema, la Uilca ha organizzato la campagna “chiusura filiali, no grazie”, Unisin si sta occupando della chiusura delle filiali nella zona del Frusinate.
Tutto bello e giusto.
Come ho scritto nell’articolo del 30 gennaio, ripongo per l’ennesima volta questa domanda alle Organizzazioni sindacali: è stato fatto a sufficienza per limitare la chiusura delle filiali da parte delle Banche? Perchè nei nuovi Piani Industriali – mi riferisco a quelli dello scorso anno – nessuno ha alzato critiche sui numeri delle chiusure presentate?
Ecco – da qui, credo – il sindacato deve ripartire: creare problemi alle banche!!!
Nel corso della settimana parlerò di banche che aprono gli sportelli e il progetto di Poste Italiane.

Piazza di Bentivoglio- foto tratta da facebook

Nel frattempo voglia dare un consiglio gratis e non richiesto alla mia ex sigla.
Il Sindacato deve imparare ancora molto dai partiti organizzati.
Le presenze nelle piazze dei piccoli paesi non può essere un fatto estemporaneo ma identificabile. Mi spiego meglio. Le iniziative vanno effettuate nei giorni di mercato o al sabato mattina se si vuole contattare i cittadini, altrimenti diventano iniziative di facciata.
Capisco che il sabato per i bancari e per molti sindacalisti sia tabù, ma se si vuole coinvolgere le persone, bisogna agire così.
E’ fatica, ma questo è l’unico modo di arrivare ai cittadini. Altrimenti meglio fermarci alle vuote parole dei politici come riportate l’altro giorno dall’intervento del Presidente del Consiglio Regionale Emilia-Romagna e candidato in pectore alla segreteria del Partito Democratico Bonaccini: è un problema grave, bisogna coinvolgere i soggetti interessati, usando la condivisione.
Grazie, Grazie Graziella, grazie al … (come si dice dalle mie parti).


Assemblee del personale in Intesa SanPaolo

Della situazione sindacale in Intesa SanPaolo ne ho parlato tantissime volte.
Non intendo fare il riassunto degli articoli precedenti, tranne richiamare quello del 3 gennaio 2023 Cosa potrebbe succedere in IntesaSanpaolo e nel sistema bancario italiano dopo la non firma dei sindacati sulla riorganizzazione del lavoro e degli orari? che è stato letto da moltissimi.
La novità sindacale di questa settimana è la convocazione – lo avevamo già previsto in altri post – delle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori. Lo comunicano i sindacati aziendali precisando che con queste assemblee si propongono “di coinvolgere tutte le colleghe e i colleghi del Gruppo ISP. Sarà l’occasione per fare il punto sulla situazione attuale nel Gruppo dopo la lunga interruzione determinata dall’emergenza pandemica Covid-19. L’esito non positivo del lungo confronto sul nuovo modello organizzativo, in cui, a causa dell’indisponibilità aziendale, non si sono realizzate le condizioni per poter giungere un accordo, sarà solo uno degli argomenti che ci proponiamo di affrontare, insieme alle innumerevoli questioni e problemi che interessano le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo: dalle carenze di organico, alle pressioni commerciali e al clima aziendale, dal rispetto dell’orario di lavoro e del diritto alla disconnessione, ai contratti misti, dall’incremento del valore del buono pasto, al riconoscimento dei percorsi professionali, per citarne solo alcuni. Le assemblee hanno l’obiettivo, attraverso la partecipazione, il dialogo e il contributo di tutti le colleghe e i colleghi, di rafforzare il tavolo negoziale, riaffermando il valore della contrattazione collettiva, che ha la sua massima espressione nel Ccnl. In base all’andamento delle assemblee e in assenza di risposte concrete dell’azienda, valuteremo tutte le possibili iniziative, inclusa l’ipotesi di apertura di una fase vertenziale.”
Dai comunicati e riunioni di sigla che si sono svolti nel mese di gennaio, emerge, però, in alcune sigle, la voglia di riprendere le trattative. Il momento di confronto potrà determinare la reale accoglienza delle proposte aziendale sul 4 X 9 e sullo smart working, in una fase – come riportato da molti giornali in questi giorni – che viene utilizzato sempre di meno dalle aziende.


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)