Castagna (BancoBPM): la banca balla da sola!!! Ma sarà vero?

Giuseppe Castagna

Da giorni – esattamente da lunedì – mi sto occupando – quasi quotidianamente – delle voci che girano – o messe in circolo appositamente – su fusioni, accorpamenti che riguardano in prima istanza sempre la banca guidata da Giuseppe Castagna e cioè BancoBPM.
Nell’articolo di lunedì 17 aprile Ritornano i “giornalisti fusionisti a tutti i costi”: Unicredit si “mangia” BancoBPM, mentre in realtà Orcel fa utili!!! Mie considerazioni … scrivevo di come le voci di un possibile interessamento da parte di Orcel (Unicredit) verso BancoBPM era forte – almeno a detta – di quelli che io chiamo “giornalisti fusionisti a tutti i costi“, mentre nel post del giorno dopo Dove eravamo rimasti (22): Sciopero in Popolare di Bari; dopo gli articoli dei giornalisti fusionisti cresce il titolo di BancoBPM; le certezze (sbagliate) e le balle di Salvini sul MPS evidenziavo come – dopo questi articoli – la borsa aveva reagito alzando il valore dei titoli di BancoBPM prima e di Unicredit poi; infine ieri nell’articolo Mentre in Italia si discute di possibili (e fantasiose aggregazioni) negli Stati Uniti Apple diventa una banca. Saranno dolori per il nostro sistema bancario? richiamavo la novità (si fa per dire) della nomina a Presidente della Fondazione CRT di Fabrizio Palenzona.

Fabrizio Palenzona – foto tratta dal web

Fondazione CRT che come molti sanno è azionista sia di Unicredit che di BancoBPM e le parole del “nuovo” Presidente di grande stima verso Orcel e Castagna hanno dato vigore a coloro che auspicano che Unicredit “mangi” BancoBPM.

E anche oggi non ci facciamo mancare nulla.
Nei giornali finanziari e si parla ancora di BancoBPM, di Castagna e delle sue prossime mosse.

Iniziamo, intanto, con la nuova nomina del Consiglio d’Amministrazione della Banca di Piazza Meda che è composto da: Massimo Tononi (Presidente) e Giuseppe Castagna (Amministratore Delegato), Maurizio Comoli (vicepresidente), Mario Anolli, Paolo Bordogna, Paola Ferretti, Marina Mantelli, Chiara Mio, Alberto Oliveti, Eugenio Rossetti, Manuela Soffientini, Luigia Tauro, Paolo Boccardelli e Nadine Faruque.

Mauro Paoloni

Mauro Paoloni, in quota Fabi nella ex BPM e da sempre sostenuto da Lando Sileoni è stato nominato consigliere di amministrazione del Banco, eletto nella lista dei dipendenti (ne avevo anticipato la nomina nei post del 5 e 8 febbraio 2023 Dove eravamo rimasti (12): cosa succede in BancoBPM, incontro sui permessi sindacali, chiusure filiali, assemblee del personale in Intesa SanPaolo e Utili alle stelle per BancoBPM. MPS non interessa a nessuno?), mentre Marcello Priori è stato nominato Presidente dei revisori dei conti.

Marcello Priori – foto di mia proprietà

A Mauro Paoloni e Marcello Priori – amici di vecchia data – vadano i miei migliori auguri di buon lavoro.

Naturalmente questo articolo non può solo riguardare le nuove nomine senza addentrarmi nelle prossime mosse della finanza italiana.
Intanto c’è da dire che Caltagirone è entrato nell’azionariato delle banca e che Credit Agricole ha aumentato fino al 9,9% le quote azionarie di BancoBPM.
Ma c’è di più.
Oggi Giuseppe Castagna – che reputo, nonostante siano passati alcuni anni che sono fuori dal giro, un grande amico e uno dei migliori banchieri italiani – in un’intervista sul Sole 24 Ore fa alcune affermazione degne di note.
Innanzitutto che – nonostante qualche critica iniziale da parte degli analisti finanziari – il Piano Industriale di BancoBPM ha già raggiunto target impensabili e addirittura ponendosi un anno avanti rispetto alle aspettative. Sempre secondo Castagna gli azionisti saranno remunerati con importi importanti e che il rapporto con il Credit Agricole sia sul piano azionario che assicurativo è forte.
Ma la parte più interessante – almeno per me, oddio essendo azionista mi interessa anche il valore della cedola – dell’intervista riguarda le prospettive future: MPS o farsi mangiare da Unicredit?
Per quanto riguarda MPS, Castagna ripete il solito refrain “non ci interessa“, anzi, afferma: “Non la guardiamo. La nostra idea è di non perseguire alcuna aggregazione, in particolare se complicate e difficili. Siamo attenti a non perdere le eventuali occasioni che si dovessero presentare ma attenti a ricordare che fare o subire un’acquisizione è disruptive (dirompente) sotto il profilo industriale.
Anche alla domanda su Unicredit, Castagna risponde in maniera tranciante: “Siamo aggredibili e appetibili da sempre. E siamo orgogliosi di esserlo. Il tema però è capire bene quali soddisfazioni possono avere i nostri azionisti in caso di un’ipotetica acquisizione oppure se abbia più senso continuare a dare fiducia a chi ha generato risultati ottimi e ha davanti a sé una crescita importante.”

Sembrerebbe – con queste dichiarazioni – che la porta sia chiusa per Orcel e Unicredit a meno di un’OPA ostile.

C’è da credere alle affermazioni di Castagna?
Conoscendolo da tantissimi anni credo di sì, ma il mercato, la finanza, il sistema bancario hanno le loro “mode“, i loro “ritmi“, “il dire e non dire” e le loro “liturgie“.

Vedremo!
Intanto prendo atto che in questa decrepita Italia, almeno le Banche fanno ancora utili.
Ora il problema è come reinvestire questi utili che non devono andare solo agli azionisti ma che devono servire al rilancio dell’economia reale.
E le grandi fusioni vanno verso questo obiettivo o saranno solo operazioni finanziarie?


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)