Ritornano i “giornalisti fusionisti a tutti i costi”: Unicredit si “mangia” BancoBPM, mentre in realtà Orcel fa utili!!! Mie considerazioni …

Andrea Orcel – ceo Unicredit – foto tratta dal web

Mi si perdonerà se continuo a chiamare “giornalisti fusionisti a tutti i costi” alcuni cronisti – soprattutto di giornali finanziari – che continuano a ciclicità mensile a riproporre “operazioni in grande stile” nel sistema bancario italiano.

Non sfugge a nessuno che ormai “Orcel e Unicredit” siano il fulcro di questo sistema in movimento continuo, assieme a Messina (IntesaSanpaolo che però sembra non interessato ad altre operazioni).
Mentre “Repubblica” omaggia “il banchiere italiano di scuola anglosassone” – chiamato anche il Ronaldo dei banchieri visto il suo lautissimo stipendio (vedi articolodel 18 marzo Lo stipendio di Orcel (il Ronaldo dei banchieri) e la richiesta di aumenti per il cda di MPS: qual è il prezzo giusto? Orcel potrebbe percepire 26.712 euro al giorno, 1.113 euro all’ora) – che sta portando grandi risultati in termini di capitale e di restituzione agli azionisti tramite un buy back (ricompra azioni proprie) e maggiori dividendi – Milano Finanza – proprio partendo da questi ottimi risultati di bilancio – ripropone la “caccia di Orcel a BancoBPM“.

Fin qui nulla di male. Ogni giornalista usa le proprie fonti e ci mette un po’ di creatività nel scrivere pezzi giornalistici. Lo faccio anch’io nel mio piccolissimo mondo.
Il problema, quindi, non è la “volontà o il desiderio” di avere qualcosa da scrivere per i prossimi mesi, ma di vedere se ci sono reali possibilità di M&Aoperazioni di acquisizioni e/o fusioni che hanno lo scopo di modificare l’assetto di due o più aziende – e quali sono i rischi e le fattibilità di queste operazioni.
E’ evidente – e anche Repubblica di oggi pone questo problema – Unicredit è presente al nord ma non in maniera massiccia, mentre ha molte filiali al centro e al sud, retaggio storico di Capitalia. E tutti sappiamo che il PIL delle regioni meridionali è inferiore a quelle del nord.

Orcel – Castagna – foto tratte dal web con mia elaborazione

Quindi, è possibile un interessamento di Orcel nei confronti di Castagna, amministratore delegato di BancoBPM.
Certo a favore dell’operazione – sempre secondo i bene informati – c’è la crescita del valore delle azioni di Unicredit rispetto a quelle di BancoBPM; alcune Fondazioni – vedi CRT – sarebbero il grimaldello di questa operazione, nonchè alcuni componenti del cda della banca di piazza Meda che vedrebbero bene questa soluzione. Ah, naturalmente – sempre secondo questi giornalisti – anche Castagna avrebbe un proprio rendiconto da questa operazione, diventando il direttore generale del comparto Italia della nuova e futura banca.

Ma vediamo anche quali sarebbero i punti contrari.
La presenza di Credit Agricole nell’azionariato di BancoBPM e la partnership nelle assicurazioni sono un ostacolo grandissimo.
C’è poi la storia – ormai annosa – del “terzo polo bancario“. Se Unicredit mangia BancoBPM, addio terzo polo (e questo andrebbe a favore dei “giornalisti fusionisti a tutti i costi” vista la tragicomica fine del terzo polo di calendiana e renziana memoria) e rimarrebbe solo BPER a tentare di creare attorno a sè un agglomerato di banche.

E poi, e poi, c’è sempre lui, il Monte dei Paschi di Siena. Se Unicredit mangia BancoBPM chi si prenderà MPS? Domanda delle cento pistole!!!

Giancarlo Giorgetti

Infine c’è l’incognita governo Meloni. Cosa vorrà fare il governo e in particolare Giorgetti sul MPS l’ho scritto nel post del 12 aprile Notizie da MPS: fuga dei clienti e vendita dei gioielli di famiglia? C’è da preoccuparsi? La premonizione di Orcel (l’articolo più visto e letto in assoluto nel mese di aprile) e da allora non si ancora capito quali decisioni vorrà assumere il governa dello destra.

Certo, sempre i “giornalisti fusionisti a tutti i costi” invitano Castagna – se non vuole farsi mangiare – ad arroccare – bello questo esempio preso dal gioco degli scacchi – di farsi avanti con il governo per prendere MPS, anche facendo “uno spezzatino” delle attività.
Insomma operazioni difficili, al limite dell’impossibile. Mi ricordo quando a scuola si diceva che l’equazione x = x + 1 è impossibile perché non ha soluzioni in alcun insieme numerico, ma nel mondo della finanza tutto è possibile.
Il problema è che quando accade qualcosa – e l’esempio di IntesaSanpaolo UBI n’è l’esempio classico, ma anche recentemente il caso Credit Suisse scoppiato in due giorni – lo si viene a sapere solo al momento del fatto e che le fughe di notizie sono già costate tantissimo ad Orcel sia sul caso BancoBPM che su MPS.

Comunque, vedrete, che come sempre, alla fine della giostra, qualcuno dirà: io l’avevo detto!!!


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)