C’è sempre una prima volta: primo sciopero dopo 63 anni alla Banca Popolare di Bari

Immagine tratta dal web

C’è sempre una prima volta!!!
E anche alla Banca Popolare di Bari è arrivata la prima volta.
Tranquilli non si tratta di “incontri amorosi” o atti di violenza (anche se nelle passate gestioni dei Jacobini la banca è stata violentata più volte) ma di uno sciopero del personale.
Della situazione in Popolare Bari ne ho parlato recentemente nei post del 24 marzo dal titolo Banca Popolare di Bari: mentre alle lavoratrici e ai lavoratori venivano chiesti sacrifici, il vertice aziendale spandeva e spendeva!!! e quello del 1 aprile Dove eravamo rimasti (20): Popolare di Bari, l’addio di Visco, ancora un venerdì nero (quasi fascista) per il governo Meloni, MPS, ritocchino allo stipendio di Orcel, Unipolmove ove aggiornavo la situazione dopo il tentativo di conciliazione in ABI per evitare lo sciopero.

Niente da fare.

Cristiano Carrus

Le disponibilità (vere o presunte) prospettate dall’Amministratore Delegato Cristiano Carrus non sono state sufficienti per le Organizzazioni sindacali che hanno confermato lo sciopero per lunedì 17 aprile.

D’altra parte il comunicato delle Organizzazioni Sindacali non lascia spazio all’immaginazione: “L’A.D. ha illustrato il risultato d’esercizio della banca e ha auspicato il rilancio della stessa attraverso varie iniziative messe a terra dalla Capogruppo, sempre assente e distante dai problemi che attanagliano la BPB.
Al di là di una generica richiesta di fiducia in bianco da parte dell’Azienda, non abbiamo avuto risposte concrete dall’A.D. circa le urgenti e ineludibili istanze pregresse delle lavoratrici e dei lavoratori BPB
.”

Le motivazioni dello sciopero sono sempre le stesse: I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto una limitazione del contratto di solidarietà (attualmente c’è un taglio di 1617 giornate all’anno) e un ulteriore alleggerimento del costo dei mutui sottoscritti dai dipendenti (dal tetto del 2% allo 0,6% come per tutto il gruppo Mcc). Il Corriere del Mezzogiorno – nell’articolo di oggi – evidenza che “a quanto pare nel corso della discussione l’unica apertura sarebbe stata quella dell’aumento dei buoni pasto da 5,29 a 7,29 euro e un impegno a ritoccare in futuro i tassi“. Inoltre, Carrus – sempre secondo il giornale – avrebbe parlato di un gap produttivo con le altre banche e I sindacati avrebbero risposto che è determinato proprio dal minore numero di ore lavorate visto che l’azienda con l’accordo sulla solidarietà risparmia 65 milioni in cinque anni“.

L’azione di lotta dei sindacati non si esaurirà solo con lo sciopero, ma sono previsti due presidi con la presenza di tutti i Lavoratori a partire dalle ore 10,00 a Bari in Corso Cavour e a Teramo in Corso San Giorgio.
Importanti le dichiarazione dell’attuale segretario del Coordinamento Uilca Banca Popolare di Bari, Ugo Pojero, che afferma: “La Bpb è il brutto anatroccolo del gruppo Mcc (Mediocredito centrale). Organici di filiali e uffici di direzione ridotti al minimo storico. Assistiamo solo a politiche sui tagli e nessuna politica sugli investimenti. Stipendi ridotti non sono più sostenibili nell’anno 2023 e ci aspettiamo un cambio di atteggiamento da parte dell’azienda

Sede Banca Popolare di Bari

Massima solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Banca Popolare di Bari che sono in lotta per ripristinare corrette relazioni sindacali e per porre fine a sacrifici che colpiscono soprattutto loro e non gli attuali vertici e quelli passati.

Un solo rammarico: forse la prima azione di lotta andava fatta quando la banca era gestita dalla famiglia Jacobini.
Con il senno di poi – come al solito – ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)