Stiamo assistendo a fenomeni davvero preoccupanti ed atteggiamenti equivoci da questo governo.
Andiamo per ordine.
Intanto il DEF (Documento di Economia e Finanza).
D’accordo che i parametri per il bilancio non sono ancora stati definiti, che ci saranno le elezioni europee e che tutti attendono il nuovo Parlamento per mettere nero su bianco i dati per la costruzione del bilancio dell’anno 2025. Però questo DEF – presentato da Giancarlo Giorgetti (nella foto) – è come un tema d’italiano consegnato al professore o alla professoressa contente soltanto i punti su cui poi andava ampliato il testo. Un tema incompleto.
Solo considerazioni, nessun numero. Questo, naturalmente, in ossequio al fatto che a giugno si vota ed è assolutamente vietato far capire che occorrerà un aggiustamento di bilancio per il 2024 e che per il 2025 saranno lacrime e sangue per pensioni e sanità.
Ma nel contempo continuano le proposte di condoni fiscali.
Ho perso il numero di quante ne ha fatte questo governo.
Adesso c’è la proposta di Matteo Salvini (nella foto) sugli abusi edilizi, nato più dalla volontà di recuperare consensi persi dalla Lega a favore di Forza Italia, che di una reale necessità.
Nel frattempo il Vice Ministro dell’Economia Maurizio Leo – Fratelli d’Italia – propone di togliere il superbollo alle auto di grossa cilindrata (regalo agli evasori e ai ricchi) e abbassare le tasse per le successioni.
Tutto concentrato nello slogan: fisco amico. Fisco amico dei ricchi e degli evasori.
Ha un bel da dire il Ministro della Salute Orazio Schillaci (nella foto) che i fondi alla Sanità pubblica sono aumentati.
Nessuno se n’è accorto.
Mentre i cittadini si accorgono – quotidianamente – che ci sono arretrati pazzeschi nella sanità pubblica, che le prestazioni vengono dirottate verso la sanità privata, che una TAC a pagamento la si fa in 2 giorni, mentre quella con il SSN – bene che vada – occorrono tre mesi. Mancano i medici, mancano le infermiere e gli infermieri, si va all’estero per portarli da noi.
Per non parlare, poi, dell’occupazione della RAI, dello stravolgimento della par condicio, della limitazione per le presenze in tivu dei politici, ma non dei ministri, in vista delle elezioni europee.
Dai, facciamoci una risata.
Vogliamo parlare del prezzo della benzina, delle accise che dovevano scomparire.
Con il prezzo della benzina che si avvia ai 2 euro nei self service e 2,5 in autostrada, la risposta del governo sapete quale è stata: “non è colpa nostra questo aumento e quindi non interveniamo“. Dimenticando che l’aumento del prezzo della benzina si riverbererà sull’inflazione perchè i costi per i trasporti delle merce aumenteranno e alimenteranno una spirale di aumenti perversa e a pagare saranno sempre i più poveri e deboli.
E veniamo alle lacrime di coccodrillo di questo governo.
Da Cutro in poi abbiamo visto pianti in televisione a favore di telecamera. Di fronte alla strage degli operai a Firenze a quelli del bacino di Suviana, parole di commozione, ma non è stato fatto nulla.
Bene hanno fatto CGIL e UIL a proclamare lo sciopero generale di 8 ore in Emilia-Romagna, e di 4 ore – per altro già messo in calendario – per le altre Regioni.
Non si può continuare con questo massacro di operaie e di operai, di lavoratrici e di lavoratori.
Oltre 1040 morti sul lavoro all’anno, quasi 3 lavoratrici e lavoratori che alla sera non tornano a casa perchè sono morti sul luogo del lavoro. Per non parlare poi dei feriti e di coloro che porteranno per sempre un handicap.
Il massacro continuerà se non si pone limite agli appalti e ai sub appalti, agli appalti in ribasso, ai controlli che non ci sono o quando ci sono … lasciamo perdere.
Per fortuna – almeno così sembra – il governo ha l’intenzione di fare marcia indietro su alcuni articoli contenuti nel pacchetto di norme sulla sicurezza, inserite nel decreto Pnrr all’esame della Camera, proposte avanzate dal PD e in un primo tempo – cioè prima della strage di Suviana – bocciati dal Governo.
C’è voluta questa tragedia per fare qualche passo indietro.
Ma i cambiamenti non sono sufficienti e bene fanno CGIL e UIL a spingere sul tema della sicurezza sul lavoro.
Le priorità di questo governo sono evidenti e non lasciano spazio alle interpretazioni: favorire i ricchi, gli evasori (non fatevi ingannare dalle cifre che girano, guardate piuttosto a quanto non potrà mai essere recuperato) e le lobby (tassisti, balneari, e altri), mentre per gli altri … poche mancette – come con gli 80 euro di Renzi.
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