Mes o non Mes? Questo è il problema … signor Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni

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Non è ancora stato superato il caos delle accise nel governo di destra e a nulla sono valse le parole del premier Meloni “qui si fa l’Italia o si muore” (mi piacerebbe vedere Giorgia con la camicia rossa garibaldina) indirizzate agli alleati di smetterla con il “fuoco amico” che “nonno Silvio” questa mattina è uscito con dichiarazioni roboanti sul prezzo della benzina, gli errori di Meloni e la richiesta di essere ascoltato.
La campagna elettorale per le regionali, il riposizionamento dei partiti della destra dentro la coalizioni, porta a queste fibrillazioni. Insomma Meloni si deve preoccupare di più dei suoi alleati di questa opposione raffazzonata, inconcludente e divisa.

Ma non farà a tempo a essere sopita questa polemica che arriverà – come una tempesta – il MES.

Intanto – per chi non lo sapesse – vediamo cos’ è il MES.

Sono andato sul sito della Banca d’Italia e ho prelevato l’incipit che pubblico:

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES – European Stability Mechanism, ESM) è stato istituito mediante un trattato intergovernativo, al di fuori del quadro giuridico della UE, nel 2012. La sua funzione fondamentale è concedere, sotto precise condizioni, assistenza finanziaria ai paesi membri che – pur avendo un debito pubblico sostenibile – trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato.

La condizionalità varia a seconda della natura dello strumento utilizzato: per i prestiti assume la forma di un programma di aggiustamento macroeconomico, specificato in un apposito memorandum; è meno stringente nel caso delle linee di credito precauzionali, destinate a paesi in condizioni economiche e finanziarie fondamentalmente sane ma colpiti da shock avversi.

Il MES è guidato da un “Consiglio dei Governatori” composto dai 19 Ministri delle finanze dell’area dell’euro. Il Consiglio assume all’unanimità tutte le principali decisioni (incluse quelle relative alla concessione di assistenza finanziaria e all’approvazione dei protocolli d’intesa con i paesi che la ricevono). Il MES può operare a maggioranza qualificata dell’85 per cento del capitale qualora, in caso di minaccia per la stabilità finanziaria ed economica dell’area dell’euro, la Commissione europea e la BCE richiedano l’assunzione di decisioni urgenti in materia di assistenza finanziaria.

Il MES ha un capitale sottoscritto pari a 704,8 miliardi, di cui 80,5 sono stati versati; la sua capacità di prestito ammonta a 500 miliardi. L’Italia ha sottoscritto il capitale del MES per 125,3 miliardi, versandone oltre 14. I diritti di voto dei membri del Consiglio sono proporzionali al capitale sottoscritto dai rispettivi paesi. Germania, Francia e Italia hanno diritti di voto superiori al 15 per cento e possono quindi porre il loro veto anche sulle decisioni prese in condizioni di urgenza.

La proposta di riforma del Trattato istitutivo del MES interviene sulle condizioni necessarie per la concessione di assistenza finanziaria e sui compiti svolti dal MES in tale ambito, introducendo modifiche di portata complessivamente limitata; la riforma non prevede né annuncia un meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani, non affida al MES compiti di sorveglianza macroeconomica.

La riforma, inoltre, attribuirebbe al MES una nuova funzione, quella di fornire una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico (Single Resolution Fund, SRF) nell’ambito del sistema di gestione delle crisi bancarie.
Per chi volesse approfondire conoscere più a fondo l’argomento deve assolutamente leggere questa pagina perchè contiene domande e risposte – le cosiddette FAQ – veramente interessanti: https://www.bancaditalia.it/media/fact/2019/mes_riforma/index.html?dotcache=refresh

Specificato cosa vuol dire MES e cosa serve, passiamo ora a vedere quale tipo di ostacolo rappresenta per il governo di destra. E lo faccio – come al solito su questo blog – in maniera schematica:
1) L’Italia è l’unico paese in tutta la Comunità europea che non ha ancora ratificato questo accordo;
2) i governi e i partiti sovranisti (Conte 1 e questo) non ne vogliono sapere di questo strumento;
3) L’Italia si è fatta scudo per la non ratifica perchè era in attesa di conoscere la decisione della Corte della Germania che – dopo alcuni mesi di lavori – ha riconosciuto – alcune settimane fa – la costituzionalità di tale strumento

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4) Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle hanno sempre fatto le barricate contro il MES
5) Il Partito Democratico e Italia Viva di Renzi e adesso anche Calenda sono favorevoli sia alla ratifica che all’uso dei MES soprattutto per aiutare la sanità pubblica
6) Nei giorni scorsi la Commissione del MES – tra parentesi c’è anche un italiano nel board del MES – è arrivata a Roma per colloquiare con la premier, invitando il governo italiano a fare presto per ratificarlo
7) Va detto – per l’amore della verità – che fino ad oggi nessuno Stato ha chiesto e usato i soldi del MES
8) La Premier ha chiesto modifiche anche parziali, ma la Commissione ha respinto tali proposte dichiarando che “tale proposte sono giunte fuori tempo massimo“.
Questo è lo stato delle cose.
Adesso che farà “il Signor Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni“?
Si rimangerà – ancora una volta come sulle accise – quanto detto quando era all’opposizione e nei programmi elettorali? Oppure diventerà una statista con la esse maiuscola e si imporrà al riottoso Salvini e alla propria base elettorale?

Il tempo stringe, i nodi vengono al pettine e per stare al governo bisogna decidere.
Faccio un’ulteriore previsione, come quella sulle accise e sullo sciopero dei benzinai nel post del 13 dicembre Come avevo previsto … niente sciopero benzinai e forse torna il taglio alle accise… contrordine camerati … e in quello del 12 gennaio Alla fine … anche i benzinai si schierano contro Meloni! Sciopero generale il 25 e 26 gennaio. Ma non credo si farà … (vi spiego il perchè): il governo deciderà solo dopo le elezioni regionali del 12 febbraio.
E ne vedremo delle belle …perchè dovrà essere il Parlamento Italiano a ratificarlo.


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)