Con i tavoli negoziali non si mangia e non si pagano le bollette, ma è sui tavoli negoziali che si fanno gli accordi. Nota a margine sul caso Visentini

Tavolo negoziale sindacale

Nell’articolo dell’8 dicembre 2022 dal titolo “E che sciopero sia …” avevo parlato dell’infruttuoso incontro fra il Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni e le delegazioni sindacali di CGIL CISL UIL e con l’aggregata e compiacente UGL. Avevo anche analizzato le motivazioni di questo sciopero territoriale. Mi giungono notizie che in alcune regioni non si farà, in alcuni territori è stato indetto solo dalla CGIL, in altre ancora solo la mattina. Insomma – come si diceva ai miei tempi della gioventù – “la fantasia al potere“. Anche se in questo caso mi sembrano più azioni lasciate all’improvvisazione dei territori piuttosto che che forti iniziative nazionali.

Avevo poi indicato alcune valutazioni su questo sciopero. Sciopero che approvo e che – come ho scritto poc’anzi – mi sarebbe piaciuto fosse molto più forte ed incisivo.
Ormai della divisione sindacale bisogna farsene una ragione, anche per un unitario ad ogni costo come me. Credo che la CISL abbia preso una sua strada, dell’UGL nemmeno voglio parlarne.

Ma vediamo alla frase pronunciata dal leader UIL all’uscita da Palazzo Chigi: “Con i tavoli negoziali non si mangia e non si pagano le bollette” con particolare riferimento alle proposte fatte dal Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni sui possibili tecnici da aprire nel mese di gennaio su molte materie, tra le quali la previdenza.
La frase in sè e di per sè non è sbagliata, anzi coglie uno stato d’animo ed è conseguente ad una vecchia battuta che circola nel mondo sindacale: “un tavolo e una commissione non si nega a nessuno“. Il che tradotto dal sindacalese all’italiano vuol dire: visto che non si riescono a trovare soluzioni, scriviamo negli accordi che apriremo un confronto nei prossimi mesi o faremo una commissione paritetica, poi vedremo …
Certo che in un mondo dove la comunicazione tiene banco e che gli slogans hanno effetto e vengono ricordati e rilanciati attraverso i media, è importantissimo azzeccare quelle giuste.

Mi chiedo, però, se i leaders sindacali devono parlare per slogans o porre i problemi – in un italiano comprensibile – per quelli che realmente sono.

Ho scritto prima che sono d’accordissimo con l’iniziativa di CGIL e UIL, devo, però, rammentare a chi ha a cuore le sorti delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati che è al tavolo negoziale, quello delle trattative, che si ottengono i risultati.
I contratti di lavoro, gli accordi fra le parti avvengono sui tavoli e non con le dichiarazioni alla stampa e frasi ad effetto. Poi capisco e comprendo – era così anche ai miei tempi – che per fare un accordo bisogna essere in due e che con questo governo sarà molto difficile e complicato arrivare a soluzioni negoziali importanti. L’insegnamento che viene dalle trattative in molti settori – fra cui quelle nel credito – ove si sono ottenuti aumenti non contrattuali per far fronte al caro vita e all’aumento delle bollette, è sintomatico e prodromico alla ricerca della soluzione dei problemi.

Landini e Bombardieri – foto tratte dal web con mia elaborazione grafica

Ecco perchè, dopo le battute ad effetto, dopo gli scioperi CGIL e UIL – secondo il mio modesto parere di ex sindacalista – avranno di fronte una strada con una biforcazione: o diventare un sindacato di lotta o accettare le politiche del governo. Non vorrei essere nei panni di Landini e Bombardieri. Mi auguro che trovino la strada giusta, per il bene dei lavoratori e dei pensionati.


Non posso non soffermarmi sulla questione Visentini. Il giorno 26 novembre nel post A distanza di quattro giorni dall’uscita della Finanziaria, i sindacati confederali finalmente parlano: sono vivi ma non uniti avevo fatto le congratulazioni a Luca Visentini per la nomina a Segretario Generale del Sindacato Mondiale.

Luca Visentini foto tratta dal web

Ieri pomeriggio le agenzie di stampa hanno lanciato la notizia che Visentini assieme ad altri (tra cui l’ex deputato europeo prima del PD e poi di Articolo 21 ed ex segretario della Camera sindacale Cgil di Milano, Antonio Panzeri, la vice presidente del Parlamento Europeo Eva Kaili ed altre persone) è implicato in un giro di “mazzette per influenzare le decisioni sul Qatar“, come scrive l’agenzia di stampa del Parlamento Europeo.
Bene, anzi male. Poichè sono un garantista della prima ora e non a giorni alterni, ritengo Luca Visentini innocente fino a prova contraria e fino alla decisione finale del Tribunale Belga. Mi auguro che ne esca pulito. In caso contrario sarà lecito porsi domande – che oggi non voglio nemmeno scrivere – che non potranno che riflettersi anche sulla stessa UIL che lo ha indicato e appoggiato.


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)