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A 4 giorni di distanza dallo storico accordo firmato dai sindacati con Intesa Sanpaolo sulla nuova organizzazione del lavoro (4 x 9) e smart working, ieri sono stati siglati altri tre importanti accordi: premio aziendale, banca del tempo e pressioni commerciali.
Nell’articolo di questa mattina del Sole 24 Ore a firma di Cristina Casadei si parla di una nuova intesa sul premio, secondo cui l’importo minimo del premio variabile di risultato del 2023 sarà di 1.020 euro, con un aumento di oltre il 25% rispetto all’anno precedente e potrà raggiungere un importo base-massimo di 2.750 euro.
Al di là dell’importante risultato economico che – potrebbe ancora salire – c’è da registrare come afferma il coordinatore Fabi in Intesa Sanpaolo Paolo Citterio – “la trattativa ha permesso di lavorare su aspetti di trasparenza e di coinvolgimento dei colleghi sui meccanismi che regolano il premio“. E questa è un affermazione importantissima in quanto – nel corso degli anni e dei rinnovi dei contratti nazionali e aziendali – si è sempre cercato una trasparenza e modalità precise nell’applicazione del premio erogato ai dipendenti in base all’andamento aziendale. Premio che – nel corso degli anni – era diventato fisso, senza nessun collegamento con i dati economici degli istituti di credito.
Sempre nello stesso articolo Cristian Casadei riporta la dichiarazione di Roberto Malano della Fisac/Cgil, il quale afferma che “la ripartizione dell’aumento è stata effettuata quasi esclusivamente in favore della quota di base del premio, garantita a tutti, e con una forte attenzione per i ruoli professionali e i redditi meno elevati“. Si tratta – anche in questo caso di un brillante risultato in quanto, molto spesso, con il premio aziendale venivano premiate le categoria più elevate.
Il testo dell’accordo lo potete scaricare a questo link https://www.fabi.it/2023/05/30/premio-banca-del-tempo-e-pressioni-commerciali-tre-novita-in-intesa-sanpaolo/
Per quanto riguarda l’annoso problema delle pressioni commerciali, l’accordo prevede il miglioramento dell’accordo precedente e viene, pertanto ampliato accogliendo – nell’apposita commissione – anche le segnalazioni anonime, i comportamenti non conformi e l’Azienda dovrà comunicare al sindacato le iniziative assunte in base alle segnalazioni pervenute. Ci sarà, inoltre, la possibilità che il segnalante, nel rispetto della privacy e dell’anonimato, se “se gli interventi adottati dall’Azienda abbiano
positivamente ricondotto i comportamenti ai principi condivisi, per le opportune verifiche della Commissione”.
Per quanto riguarda la Banca del Tempo – link https://www.fisac-cgil.it/wp-content/uploads/230530-Accordo-Banca-del-tempo_firmato.pdf – Intesa Sanpaolo e le Organizzazioni sindacali, “tenendo conto della straordinaria situazione che ha colpito le zone delle Regioni Emilia Romagna a mettere a disposizione delle colleghe e dei colleghi permessi per giustificare assenze dovute a gravi conseguenze dell’alluvione sul piano personale e familiare, iniziative di volontariato finalizzate al sostegno alla popolazione colpita e al ripristino delle aree alluvionate effettuate nell’ambito di attività coordinate dalla Protezione Civile, dai Comuni interessati o da Associazioni operanti a livello nazionale, a tale fine il Gruppo renderà disponibile un bacino aggiuntivo di 2.000 ore e sarà attivata una campagna straordinaria di donazione di tempo da parte delle colleghe e dei colleghi“.
Insomma, tre grandi e importanti accordi che – come quello firmato sulla riorganizzazione dell’orario di lavoro – non potranno che avere conseguenze sull’intero ciclo delle relazioni sindacali sia a livello nazionale che a livello delle altre aziende del sistema bancario italiano.
Proprio nel momento in cui si svolgono le assemblee per l’approvazione della piattaforma per il rinnovo del Contratto Nazionale, questi accordi pongono – davvero – punti importanti per il proseguo del percorso di maggiore trasparenza e coinvolgimento del sindacato e delle lavoratrici e lavoratori sulle scelte aziendali.
E lo dico e lo scrivo con grande soddisfazione dato che nel passato mi sono battuto fortemente per arrivare a questi risultati.
Bravi!!!
- Le statistiche del blog con gli articoli più letti nel mese di aprile sono visibili nel post I dati statistici del mese di aprile 2023: seconda migliore prestazione di sempre!!!
- Ricordo che i commenti sono alla fine della pagina dei vari articoli. Se non si vedono cliccare su Mostra Commenti
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- Nell’articolo del 19 maggio Tassi d’interesse sui depositi: il dibattito s’infiamma. Torti e ragioni. Ma le banche hanno le carte in regola? Nessuna “sola” data ai clienti? ci sono diversi commenti
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- Nell’articolo del 27 aprile Dove eravamo rimasti (23): Prorogata scadenza ccnl bancari e illustrazione delle richieste; sindacati divisi in BancoBPM; Pop.Bari; MPS ci sono commenti
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Giampaolo Pierno
Sulle pressioni commerciali se applicato è un traguardo importante. Anche gli altri istituti sono fondamentali, ma il primo è un nervo sensibile. Anche Unicredit firmò un accordo che localmente presentava parecchie falle. I responsabili premevano per il raggiungimento dei risultati e l’accordo era una chimera
Caro Giampaolo,
effettivamente la questione “pressioni commerciali” è da sempre il nervo scoperto del settore bancario. Purtroppo queste pressioni si stanno allargando anche ad altri settori merceologici. Per quanto ritiene il settore bancario, l’affinamento degli accordi, la presa di coscienza delle lavoratrici e dei lavoratori potrebbe e dovrebbe potare a nuove consapevolezze. Credo che piano piano ci stiamo arrivando
Luciano Teresi
Il problema è farli rispettare , gli accordi si chiamano così proprio perché le parti vigilino sul rispetto, ma la vedo complicata soprattutto sulle politiche commerciali.
Caro Luciano,
effettivamente la parte più difficile di questi accordi è il rispetto e la possibilità del sindacato di intervenire. Ma d’altra parte questa considerazione la possiamo fare per qualsiasi articolo contrattuale. Deve essere il sindacato a vigilare e rendere esigibile la norma; devo essere le lavoratrici e i lavoratori a denunciare.