Non ho mai amato l’ipocrisia, non ho mai amato le ricorrenze da celebrare a tutti i costi, non ho mai amato far finta di essere buoni.
Ho sempre amato dire le cose come stanno, anche quando parlarne diventa impopolare e difficile.
Avevo deciso di non scrivere nulla sull’8 marzo di quest’anno.
Ho sentito discorsi ipocriti, vuoti, senza senso.
Ho letto post sui social melliflui, di una dolcezza falsa.
Ho letto post – soprattutto di coloro che vivono in una realtà dove la donna deve essere la “donna di casa, amorevole con il marito e paziente con i figlie“, dove la donna deve essere “la femmina XX” – come scrive quel retrogrado di Simone Pillon.
Poi – come spesso accade nella mia vita, ho cambiato idea.
Ho cambiato idea perchè ho letto il post del Dottor Nino Cartabellotta che ci ricorda che oggi non è la Festa della donna ma la giornata internazionale dei diritti delle donne. Diritti che valgono sia sul campo lavorativo – cap gender – che in quello sociale.
Non sono contro alle mimose, sono contro le falsità assolute.
Ho cambiato idea perchè ho letto il post di Tina Mastri che ci ricorda – riprendendo l’ironico social media manager di Taffo – nota agenzia funebre – che oggi si festeggiano le donne, ma che dall’inizio dell’anno ci sono stati – in Italia -18 femminicidi.
Voglio ricordare Giulia Cecchettin e il ricordo del papà e della sorella Elena. L’ho fatto negli articoli del 27 novembre La lezione di Gino ed Elena Cecchettin e del 6 dicembre La lettera che Gino Cecchettin, papà di Giulia, ha letto alla fine dei funerali. E’ solo un esempio, ma vale per tutte le donne che sono state uccise “dal loro amoroso marito o compagno“, tanto premuroso di non volerle lasciare vivere una nuova esistenza lontano da loro.
Ho cambiato idea perchè ho letto il post di La Bombetta Cosmica che ci ricorda che oggi è la festa di TUTTE le donne: le palestinesi che hanno perso tutto: casa, figli, mariti e perfino il luogo dove hanno malamente vissuto fino ad oggi, le israeliane massacrate e violentata dagli uomini di Hamas e che si sono schierate contro Netanyahu, le donne iraniane uccise perchè non portano il velo e vogliono vivere – vedi post del 16 settembre 2023 Un anno dopo la morte di Masha, in Iran risuona ancora forte l’urlo “Donna, vita, libertà” e Il monologo di Pegah Moshir e Drusilla Foer sulle donne dell’Iran del 10 febbraio 2023, le donne afgane, africane, europee, americane, sudamericane, asiatiche, australiane e pure quelle che lavorano in Antartide o nello spazio.
Voglio aggiungere all’elenco delle donne anche le mie amiche ucraine alle quali dedicai il post dell’ 8 marzo del 2022 8 MARZO SOLO PER VOI, DONNE DELL’UCRAINA
La Bombetta Cosmica ci ricorda anche chi è nato nel corpo sbagliato, chi ha una forma o l’aspetto non conforme.
Capisco che corro il rischio di cadere nell’ipocrisia che tanto odio.
Voglio solo ricordare che domani è il 9 marzo e tutto ricomincerà come prima. Purtroppo.
Consoliamoci con la speranza che le nuove generazioni … capiscano!!!
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