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Che Carlo Cimbri sia sempre più al centro dell’attenzione del mondo finanziario bancario e assicurativo, non lo scopriamo certamente oggi. A Cimbri e all’Unipol ho dedicato tantissimi articoli nel corso di questi anni.
In questi giorni Cimbri sta giocando su tre tavoli: l’OPA per portare UnipolSai dentro Unipol e forse cambiando nome alla nuova società; il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione di BPER e Pop. Sondrio e il rinnovo del contratto integrativo aziendale.
Andiamo per ordine.
Primo tavolo.
Unipol sta per compiere un riassetto con l’accorciamento della catena di controllo, infatti – come scrive oggi sul Corriere della Sera Polizzi Daniela e Rinaldi Andrea “il gruppo presieduto da Carlo Cimbri ha annunciato un’offerta sulla controllata con l’85% UnipolSai al prezzo di 2,7 euro, valore che incorpora un premio del 12,6% rispetto alla chiusura del titolo di giovedì ed è «cum dividendo», ossia inclusivo delle cedole relative ad eventuali dividendi distribuiti da UnipolSai. L’offerta riguarda massimo 417.386.600 azioni UnipolSai, il restante 14,7% del capitale. Nel caso di adesione totale, l’esborso massimo del gruppo Unipol sarà di 1,13 miliardi. Gli azionisti UnipoSai avranno due alternative. Monetizzare subito aderendo all’Opa e facendo cassa. Oppure non aderire accettando un rapporto di cambio pari a tre azioni Unipol ogni 10 di UnipolSai. Ai prezzi di giovedì questa seconda ipotesi incorpora uno sconto di circa il 25%. II titolo ieri ha chiuso a +20%. L’Opa dovrebbe partire entro due mesi e concludersi nel quarto trimestre quando poi l’assemblea sarà chiamata ad approvare la fusione. A quel punto ci sarà un solo titolo quotato per una società che controlla in presa diretta le attività assicurative, al pari dei big del settore, nomi come Generali, Allianz, Axa, con un flottante che sarà pari al 47,4% nel caso di adesione al 100% all’opa“.
E’ previsto persino il cambio di nome in Unipol Assicurazioni.
Le agenzie di stampa hanno riportato la seguente dichiarazione di Cimbri: “Questa operazione chiude, anche fisicamente, un percorso iniziato nel 2012 con l’acquisizione di FondiariaSai e tutte le tappe successive che sono intervenute in questi anni. Abbiamo creato un gruppo più semplice da leggere, una governance più efficace. Potremmo anche fare qualche sinergia.
Ma veniamo al secondo tavolo: quello dei rinnovi dei consigli d’Amministrazione di BPER e Popolare Sondrio.
Le affermazioni di Carlo Cimbri sono perentorie e non lasciano spazio alle interpretazioni: “Stiamo investendo e ci attrezziamo affinché il governo di queste banche rimanga nell’ambito di una sfera di collaborazione con noi anziché finire in altri gruppi bancari (è questo un riferimento a Orcel e la presunta notizia di acquisto di azioni della Popolare Sondrio?) o assicurazioni. Senza fare processi alle intenzioni, faremo le nostre mosse, se dovesse servire. E penso che saranno sufficienti, se dovesse presentarsi il caso“. Ma la parte più interessante è quella che riguarda la conferma di Piero Montani (nella foto) alla guida di BPER.
Anche in questo caso la risposta di Cimbri è stata chiara – e ogni riferimento alla battuta di Renzi nei confronti di Letta, non credo lasci spazi ad interpretazioni -: “Lui dice che è tranquillo, io gli direi sereno“. Inoltre – richiamando una canzone di Vasco Rossi “e va bene così, senza parole” ha ulteriormente fatto capire che non è affatto contento della conduzione di BPER.
Mentre ha speso parole “dolci” nei confronti di Mario Pedranzini (nella foto) – attuale amministratore delegato di Popolare Sondrio – riconoscendo il buon lavoro svolto, anche se qualche nome dovrà cambiare nell’attuale Consiglio della banca valtellinese.
Infine – Cimbri – dispiacendo i giornalisti “fusionisti a tutti i costi” ha smentito ogni interesse per il Monte dei Paschi di Siena.
Il terzo tavolo è quello del rinnovo del contratto aziendale. Credo che questo tavolo sia quello che preoccupa di meno Cimbri, viste le posizioni che il Gruppo Unipol ha assunto anche – ad esempio – sullo smart working che portò anche ad agitazioni sindacali.
Infatti non è un caso che la piattaforma per il rinnovo del contratto aziendale è stato presentato molti mesi fa e solo recentemente la trattativa è entrata nel vivo. In queste due settimane si sono svolti 4 incontri che non hanno ancora portato a definire la conclusione della vertenza.
I sindacati accusano l’Azienda di non voler aumentare la parte fissa del premio ma solo quella variabile, “condizionato da indici connessi alla fruizione delle ferie di esercizio e della formazione obbligatoria” scrivono le oo.ss. – inserendo, inaspettatamente, un altro parametro legata alla presenza.
In queste due ultime giornate – sempre come riportato dai sindacati – “L’Azienda ha aperto rimarcando la propria volontà di “aggiungere” e non di togliere, sottolineando che è disponibile a mettere in campo risorse importanti“.
Risorse e proposte che al momento non soddisfano le organizzazioni sindacali. Prossimo incontro il 20 e 21 febbraio.
Insomma, Unipol e Cimbri si stanno muovendo sul mercato finanziario, bancario e assicurativo da veri players. E questo è un segnale da non sottovalutare per le prossime mosse future.
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10 a 1 che i sindacati accetteranno le condizioni aziendali dichiarando che è stata una grande vittoria.
Lo sapremo solo vivendo. Questa settimana dovrebbe essere quella decisiva. Aspettiamo fiduciosi. La montagna potrebbe partorire il topolino
https://www.ilsole24ore.com/art/ferie-gruppo-unipol-premio-extra-chi-smaltisce-e-fa-formazione-obbligatoria-AFhOZntC
Dico solo: che tristezza!!!
Carissimo,
ho letto questo articolo trionfalistico da parte del sindacato. Ho riscontrato alcune anomalie: ferie, terza parte del contratto.
Nei prossimi giorni ne parlerò