Putin dopo “l’operazione speciale in Ucraina”, dichiara la guerra a Batman. Le follie di un dittatore

Putin – foto tratta dal web

Di solito non mi occupo di politica estera sul mio blog: lascio quest’incombenza a Umberto Baldo.
Oggi voglio fare una piccolissima eccezione perchè le dichiarazioni di Putin meritano alcune considerazioni che travalicano la politica e finiscono nel campo psicologico e forse anche psichiatrico.

Cosa è successo?
Mi ha incuriosito un articolo apparso su repubblica.it dal “Putin dichiara guerra a Batman: “Nei film e nei cartoni animati voglio gli eroi della tradizione”” a firma dell’inviata a Mosca Rosalba Castelletti.
In pratica cosa si dice in quest’articolo?
Un anziana signora voleva regalare una t-shirt al proprio nipote e nelle bancarelle ha trovato solo magliette con eroi dei fumetti americani tipo Batman, Uomo ragno e via di questo passo. L’appello dell’anziana signora non è passato inosservato a Putin che ne ha immediatamente approfittato per aprire una campagna – l’ennesima campagna – contro l’iconoclastia dell’occidente e contro tutti gli aspetti che contraddistinguono le democrazie occidentali.
E al posto di Batman, Robin, Superman, l’Uomo Ragno che figura di eroi propone il dittatore? Le figure degli eroi slavi, naturalmente.

Cavalieri slavi – immagine tratta da Wikipedia

Io la penso come la giornalista di Repubblica: niente di nuovo sotto il sole.
Sono passati solo pochi giorni da quando è stata approvata la legge contro l’omosessualità e il mondo LGTB.
Non passa quindi giorno che lo zar Putin – per meglio dire il dittatore Putin – non scavi fossati con il mondo occidentale.
Perchè non c’è nulla di nuovo nel comportamento del dittatore russo?
Quella di nascondere i valori di altre civiltà lo abbiamo visto spessissimo nella storia.
Mussolini e Hitler abolirono – o cercarono di farlo – la musica americana, soprattutto, quella nera e da ballo; vietarono i nomi stranieri; imposero l’autarchia sulla storia e sulle vicende interne privilegiando solo gli eroi della Patria. Come è finita è sotto gli occhi di tutti.

Questo fenomeno – cioè l’abbattimento di ogni valore democratico – lo vediamo quotidianamente nell’Iran – che guarda caso – è alleata di Mosca e alla quale fornisce droni kamikaze e missili, con la repressione dei moti che io definisco “rivoluzionari” delle donne di quel Paese. Rivoluzione che si sta allargando ad ampi settori della vita iraniana (vedi articolo di Umberto Baldo del 9 dicembre In Iran si impiccano i ragazzi. Non possiamo più far finta di nulla!).

Ma la “sana follia” di Putin non si ferma qui.
Ogni giorno il despota ci riserva una sorpresa.
Ieri ha incaricato i Ministri del Governo (sigh) russo di preparare un piano per il rilancio economico dei territori ucraini conquistati dall’esercito russo che hanno sancito la riunificazione con la Santa Madre Russia con il referendum farsa di alcuni mesi fa. Peccato – e qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dirglielo – che il 54% di quei territori sono sotto il controllo ucraino.
Ma la storia ci insegna che ai dittatori non bisogna mai dire la verità, perchè si rischia di fare una brutta fine.

Immagini della distruzione in Ucraina da parte dei russi

Non è un caso che alcuni oligarchi russi, uomini potenti, sono improvvisamente morti – in circostanze anche misteriose – dopo aver espresso pareri contrari “all’operazione speciale in Ucraina“.

Non mi meraviglierei che sempre nella sua follia, Putin abolisse anche la religione ortodossa visto che si richiama a “profeti” e tradizioni che vengono dall’estero.

Insomma la Russia – finchè ci sarà Putin al potere – si allontana sempre di più non solo dai valori della democrazia ma da tutto quello che rappresenta il mondo occidentale.
D’altra parte cosa ci i può aspettare da uno che “dichiara la guerra a Batman” mentre chiama “operazione speciale contro l’Ucraina” una vera carneficina e distruzione di vite umane, città e infrastrutture?
Tutto ciò, naturalmente, ad eccezione dei figli degli oligarchi russi che – embargo terminato – continueranno a studiare in America, ad avere interessi nei paesi occidentali ed a usare i telefoni americani della Apple come nel caso del Ministro degli Esteri Lavrov. Insomma anche per i russi vale il detto del Marchese del Grillo: io sono io, e voi non siete un cazzo!


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)