Dove eravamo rimasti (6): rottura delle trattative in IntesaSanpaolo sull’orario di lavoro; Ilaria Della Riva responsabile CASL ABI; banche italiane superano i test

Continuano gli aggiornamenti sugli articoli che ho pubblicato nel corso della settimana, del mese, dell’anno


Rottura delle trattative in Intesa Sanpaolo sull’orario di lavoro

Più volte in questi mesi abbiamo parlato della trattativa sull’orario di lavoro (4X9, smart working, ecc) in Intesa Sanpaolo (e più precisamente 11 ottobre 2022 A Banca Intesa Sanpaolo si discute della settimana lavorativa su quattro giorni: ci sarà l’accordo con il sindacato?; 12 ottobre Ancora sulla riduzione delle giornate settimanali lavorative in Intesa Sanpaolo: la lettera di Umberto Baldo; del 18 ottobre Riduzione orario di lavoro a parità di stipendio: se n’è parlato al Congresso UIL. E’ fattibile?; del 27 ottobre Dalla trimestrale Unicredit all’aumento di capitale di MPS: gioie e dolori del sistema bancario italiano. E’ sceso il silenzio sulla trattativa in Intesa Sanpaolo e 23 novembre Dobbiamo accettare la logica del “si salvi chi può”? Il caso Intesa Sanpaolo).

Immagine tratta dal web

E’ di oggi la notizia che le trattative si sono interrotte senza che sia stato raggiunto un accordo con le Organizzazioni sindacali. Intesa Sanpaolo ha reso noto che applicherà il nuovo orario anch in mancanza della condivisone. La nota dell’Istituto guidato da Carlo Messina è chiara: “Il confronto con le Organizzazioni Sindacali, pur svolgendosi in maniera proficua e costruttiva, non ha trovato una condivisione sul complesso dei contenuti, ma Intesa Sanpaolo, confermando l’attenzione alle persone del Gruppo, continuerà a proporre le migliori soluzioni a chi lavora nella prima banca italiana, introducendo le novità da gennaio 2023“. Sempre la stessa nota, riportata da repubblica.it ricorda i punti del “non accordo“: “la possibilità di aumentare su base volontaria il lavoro flessibile da casa fino a 120 giorni all’anno, con un’indennità di buono pasto di 3 euro al giorno, per tener conto anche delle spese sostenute lavorando da casa, e di lavorare 4 giorni a settimana aumentando a 9 le ore giornaliere su base volontaria, a parità di retribuzione, senza obbligo di giorno fisso. Dal gennaio 2023, le persone che lavorano in Intesa Sanpaolo, potranno individualmente accedere a queste modalità, ulteriormente migliorative rispetto a quelle attuali, compatibilmente con le esigenze tecniche, organizzative e produttive aziendali“. Inoltre il piano prevede anche una sperimentazione in circa 200 filiali.
La reazione del sindacato non si è fatta attendere e le ragioni sono così specificate:

Le richieste delle Organizzazioni Sindacali relative agli importantissimi temi dello Smart Working, degli orari di lavoro e delle connesse rivendicazioni economiche purtroppo hanno trovato chiusura da parte dell’Azienda. In particolare la Banca al momento non è stata disponibile a:
estendere lo Smart Working e il 4×9, nemmeno con le necessarie modulazioni, a tutti i Colleghi della Rete Filiali;
• individuare strumenti tecnici che permettano una reale disconnessione al termine del proprio orario di lavoro;
• incrementare per tutti il valore del Buono pasto;
• riconoscere il Buono pasto intero per le giornate di Smart Working;
• riconoscere gli indennizzi per le spese energetiche e di connessione, oltre ad un contributo per l’allestimento della postazione di lavoro.

Nonostante cinque mesi di trattativa e alcuni passi in avanti, queste chiusure, incomprensibili visto il più che positivo andamento e l’organizzazione della Banca, non hanno permesso la sottoscrizione di un accordo.
L’Azienda si è voluta tenere la totale discrezionalità nelle concessioni dello Smart working e della settimana 4×9 ed ha comunque dichiarato di voler proseguire unilateralmente nella realizzazione della nuova organizzazione del lavoro.
Ricordiamo che lo Smart Working e le flessibilità di orario sono un tema che riguarda l’intero settore del Credito e che il nostro Contratto nazionale è in fase di rinnovo visto che è in scadenza a fine anno.
Come sempre la centralità del CCNL è fondamentale e a tal fine verificheremo passo dopo passo le modalità con le quali l’Azienda si attiverà unilateralmente perché ogni soluzione diversa dalle previsioni del CCNL è inaccettabile!

Fin qui il botta e risposta fra Azienda e Sindacato. Nei prossimi giorni torneremo a parlare di questo fatto perchè lo ritengo davvero importante in quanto una rottura così eclatante con la Banca principale del paese all’indomani della presentazione, per meglio dire visto i tempi sindacali, della preparazione della piattaforma per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro che scadrà il 31/12/2022, riserverà dei colpi di scena, e forse di coda, non prevedibili al momento.


Ilaria Della Riva nuova responsabile CASL ABI

Mercoledì scorso il Comitato Esecutivo dell’ABI, guidata dal Presidente Antonio Patuelli ha nominato alla Presidenza del Comitato affari sindacali e del lavoro (CASL) dell’Abi, per la prima volta, arriva una donna.

Ilaria Dalla Riva – foto tratta dal web

Si tratta di Ilaria Maria Dalla Riva, attualmente è l’Head of People & Culture Italy di UniCredit, che la scorsa estate è entrata nel Comitato esecutivo ed è stata nominata sostituto dell’allora presidente del Casl, Salvatore Poloni. Di Ilaria ne avevamo parlato il 17 agosto 2022 nel post intitolato: Anche Ferragosto è passato: rimane Unicredit-MPS con la novità Ilaria Dalla Riva e il green pass (sofferenza per sindacato).
Ilaria Della Riva l’ho conosciuta quando fu chiamata da Profumo e Viola a dirigere il Personale. E’ stata una delle prime responsabili del settore personale provenienti da un settore merceologico diverso da quello bancario, infatti aveva ricoperto quel ruolo in SKY.
Dopo l’esperienza MPS (in un periodo davvero difficile) è passata a Vodafone e nell’agosto è entrata a pieno titolo nel ruolo principale del Personale in Unicredit. Ilaria – oltre alle questioni di Unicredit – dovrà occuparsi del rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro che – come scrivevo precedentemente – scadrà il 31/12/2022.
Certamente le capacità le ha, l’esperienza sul campo è stata notevole. Si tratta ora di vedere quale saranno le reazione delle Organizzazioni Sindacali con le quali – almeno fino ad oggi – ha sempre avuto un ottimo rapporto. Dopo il messaggio che le ho inviato ieri, le rinnovo i miei migliori auguri di buon lavoro nella certezza che la peculiarità del settore e cioè le ottime e proficue relazioni sindacali continueranno anche nei prossimi anni.

Salvatore Poloni – mio archivio fotografico

Un caro saluto anche a Salvatore Poloni che abbandona la carica di Presidente del CASL in quanto alla fine dell’anno lascerà la carica di Condirettore di BancoBPM. Con Salvatore abbiamo rinnovato un contratto di Lavoro e gestito il Covid in maniera esemplare tenendo aperte le filiali anche durante il lockdown garantendo il servizio alla clientela e al Paese.


Le banche italiane superano i test

Ci siamo occupati più volte in questo blog di stress test e di Srep. La notizia di ieri è una “buona notizia”, nonostante le mosse della Lagarde, che proviene dalla BCE.

BCE – foto tratta dal web

Infatti le banche italiane superano l’esame della Bce. Lo Srep che mette sotto la lente i rischi dei singoli istituti sulla base dei dati 2022, non regala sorprese. Da Unicredit a Intesa Sanpaolo, fino a Banco Bpm e Credem la pagella è di pieni voti. E anche dal temuto capitale aggiuntivo, chiamato “Pillar 2”, soprattutto per il gruppo Unicredit, che è banca sistemica, non emergono criticità.

Bene, almeno stavolta la BCE non è stata cattiva con l’Italia, così Crosetto e Salvini saranno più tranquilli.


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)