Chi ha vinto e chi ha perso nel rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Terza puntata: l’ABI ha perso clamorosamente. Sconfitta voluta, cercata o annunciata?


La quadrilogia degli articoli sul giudizio di chi ha perso e vinto nel rinnovo del contratto dei bancari – oltre questo – sono visibili a queste pagine:
Chi ha vinto e chi ha perso nel rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Prima puntata, Messina come Sinner
Chi ha vinto e chi ha perso nel rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Seconda puntata: i Sindacati, Lando Sileoni come Totti (il capitano)


Breve premessa. Questa è la terza puntata delle mie valutazioni sul rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Le prime due sono: Chi ha vinto e chi ha perso nel rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Prima puntata, Messina come Sinner del 28 novembre e Chi ha vinto e chi ha perso nel rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Seconda puntata: i Sindacati, Lando Sileoni come Totti (il capitano) del 30 novembre.
Prima di addentrarmi nell’articolo voglio ringraziare calorosamente coloro che mi hanno telefonato in questi giorni per commentare questi articoli.
Sono persone molto importanti della vita bancaria e che hanno lasciato un segno nella mia vita.
Non farò nè nomi, nè cognomi, non è mia intenzione pubblicizzare chiamate personali. Ma davvero li ringrazio perchè la cosa mi ha fatto piacere. Dopo 3 anni di assenza qualcuno/a si ricorda, ancora, di me!!! Tranquillizzo chi mi ha detto che da questa terza puntata si aspetta un mio giudizio “non buonista“.
Lo rassicuro in anticipo, questo blog è “politicamente scorretto” cioè non segue il mainstream corrente ma – pur sempre rimanendo nell’ambito della correttezza – non guarda in faccia a nessuno.
Inoltre voglio ringraziare pubblicamente Lando Maria Sileoni che ha reindirizzato la seconda puntata presso i suoi quadri sindacali.

Ah, dimenticavo. Le telefonate e i messaggi che ho ricevuto – ad esclusione di Lando – non riguardano sindacalisti vecchi o nuovi!!! Vabbè, me ne farò una ragione. 😂😂😂


E’ davvero difficile – almeno per me – parlare degli sconfitti. Ho sempre avuto un occhio di riguardo verso coloro che hanno subito una lezione, che escono sconfitti da un confronto. Forse questo deriva dal fatto che non ho mai fatto “a botte” nemmeno in gioventù. Sono sempre stato dalla parte degli indiani, quelli d’America.
Ed è con questo mia mentalità che commenterò quello che è successo nella trattativa per il rinnovo del CCNL dei bancari.
Conoscendo Antonio Patuelli da una vita – cioè da quando era deputato nella mia circoscrizione elettorale nelle file del PLI – e Ilaria Dalla Riva – che conosco dal primo giorno che è entrata nel settore bancario – credo possa permettermi giudizi anche critici.
Una cosa è certa l’ABI, ha perso!
Ma la domanda successiva è: ha voluto perdere o non c’era altra possibilità?
E i personaggi principali dell’ABI – il Presidente Antonio Patuelli e la Presidente del CASL Ilaria Dalla Riva – sono stati travolti dalla sconfitta o ne sono usciti – nonostante tutto – abbastanza bene?

Ecco sono questi i temi che voglio sviluppare in questo articolo che – a differenza degli altri – non sarà breve.

Cominciamo questa narrazione dalle affermazioni del ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina (nella foto).
Nella prima puntata ha analizzato quello che è successo. Nulla, però mi toglie dalla testa che quelle dichiarazioni – Messina – le ha fatte (si ai 435 euro di aumento e si al vecchio calcolo del TFR) perchè aveva ritirato la delega per le trattative al CASL. Se fosse rimasto dentro al CASL, probabilmente, non le avrebbe fatte.

Cosa doveva fare l’ABI?
Lo avevamo indicato chiaramente – fummo facili profeti io e Umberto Baldo – nel post del 26/10/2023 L’annuncio di Messina (IntesaSanpaolo): elargirò l’aumento salariale richiesto dai sindacati. Due pezzi a commento di questa notizia: Umberto Baldo ed io: contratto subito o “morte” dell’ABI? dove indicavamo tre possibili ipotesi.
La prima quella di accettare il “diktat” di Messina e questo poteva significare la “morte politica” dell’ABI.
La seconda offrire meno soldi e questo significava lo scontro duro e forte sia con il sindacato che con Intesa Sanpaolo.
La terza offrire di più, chiedendo, però, in cambio scambi maggiori sulla parte normativa e sull’organizzazione del lavoro.

Nei post del 04/11/2023 Rinnovo contratto bancari: inizia da lunedì una settimana importante. I protagonisti di questa trattativa anticipavo le mosse del Presidente Patuelli che avrebbe portato al Consiglio di Presidenza dell’ABI, dando il via libera alle richieste sindacali e nel successivo articolo del 07/11/2023 L’ABI ha detto sì!!! “Avanti tutta” con il contratto dei bancari affermai:  “Insomma ha vinto la linea di prudenza indicata dal Presidente Antonio Patuelli” (nella foto).

I vecchi sindacalisti e non come me si ricorderanno le famose “distanze siderali” – affermazione diventata ormai storica nelle trattative sindacali detta da Piazzolla, allora rappresentante di Unicredit nel Casl a guida Fabio Innocenzi.

Ecco la distanza siderale la si può misurare fra i “desiderata” dell’ABI elencati nel documento di luglio presentato alle Organizzazioni sindacali e il punto finale delle trattative.
Dunque, la linea di prudenza di Patuelli ha portato l’ABI a non spezzarsi in diversi tronconi. D’altra parte – come qualcuno mi ha fatto notare – l’ABI è l’unica associazione padronale “unitaria” di un settore merceologico e ciò ha fatto si che l’associazione bancaria abbia avuto un peso molto forte nei confronti del governo sulla questione “tassa extra profitti“.

Quindi l’ABI ha scelto “ob torto collo” la strada indicata da Messina, evitando rotture interne.
Si è finito – con grande soddisfazione sindacale – lo vedremo nell’ultima puntata di questa serie – con l’accettare le richieste principali del sindacato: tutta le richieste economiche, compreso gli arretrati – cosa mai successa nella mia vita sindacale, ma credo anche in quella di molti altri “più anziani di servizio sindacale” di me – è stato ripristinato il vecchio calcolo del TFR, c’è stata la riduzione dell’orario di lavoro e altre importanti acquisizioni sulla parte normativa.
Cos’è rimasto alle banche della prospettata “rivoluzione digitale e organizzativa delle banche?”
Lo spostamento di un anno – da 22 a 23 anni – il requisito ai fini del consenso delle lavoratrici e dei lavoratori per i trasferimenti senza aumentare i chilometri. Ricordo che questa norma era richiesta e tanto sbandierata da ABI e dalle banche per far fronte alle chiusure delle filiali.
Anche la richiesta di piena fungibilità fra le due categorie – quella impiegatizia e quella dei quadri – non è passata, ed è rimasta solo la piena fungibilità fra i 4 livelli dell’area dei Quadri.
Grande successo, invece, per le missioni dove i giorni di esclusione dal pagamento sono aumentate … addirittura di un giorno!!!

Potrei continuare, ma mi fermo qui!!!

Ora la domanda che molti si porranno è questa: allora la colpevole di tutto ciò è la Presidente del CASL Ilaria Dalla Riva (nella foto)?
Mi chiedo.
Cosa poteva fare di diverso quando il mandato del Consiglio di Presidenza dell’ABI era questo?
Anche lei si è cercata di barcamenare in una situazione difficile, visto che era alla prima esperienza in un incarico extra banca di appartenenza e aveva a che fare con la più grande azienda bancaria- Intesa Sanpaolo – sempre pronta a minacciare di applicare “tout court” l’aumento economico e casomai anche un contratto nazionale aziendale.

Ma allora di chi è la colpa di questa sconfitta?
Sappiamo che la madre della sconfitta è sempre difficile identificarla, ma credo – con assoluta certezza – che la colpa di questa debacle sia degli amministratori delegati o ceo delle Banche rappresentate in ABI. Non c’è stato nessuno che ha avuto il coraggio di contrapporsi a Messina.
Il detto “cane non mangia cane” – pur nella sua brutalità – è sempre valido anche nel settore degli affari.

E adesso cosa succederà?
Voglio fare alcune previsione che – lo anticipo – non piaceranno nemmeno ai miei amici sindacalisti.

Intanto faccio mie le parole di Carlo Messina che l’altro giorno ha affermato che: “A proposito delle future decisioni di politica monetaria della BCE, è “ragionevole immaginare che siamo arrivati al picco dei tassi interesse” ed ha definito “probabile” l’ipotesi che “ci sia un taglio nella seconda parte del 2024” seppur “non significativo” come dimensione. Messina si è detto anche convinto che “nel momento in cui i tassi cominceranno a scendere tornerà una sorta di “fly to quality” e ciò spingerà gli investitori verso quelle banche che hanno una maggior capacità di gestire i risparmi, che hanno l’asset management e la banca assicurazione” e che generano maggiori commissioni.
Questo vuol dire che dalla metà del 2024 i grandi utili delle banche verranno a meno?

Credo che Messina – che procede spedito verso la banca digitale – Isybank (vedi post Quel brutto pasticciaccio di Isybank e i risultati da favola del Gruppo IntesaSanpaolo del 9 novembre e Dove eravamo rimasti(45): le novità su Isybank; bisogna trovare una collocazione a Pino Insegno; tassa extra profitto banche; salario minimo; balneari, pronto il colpo di mano del 22 novembre) – troverà – grazie alle grandi capacità di Alfio Filosomi (nella foto) e Patrizia Ordasso – come nel caso della settimana corta del 4X 9 – soluzioni interne all’aziende qualora fossero necessarie modifiche derivanti al nuovo modello di banca.
Ma se le dichiarazioni di Carlo Messina sono vere – e non ho dubbi – credo che le banche maggiori non avranno problemi a pagare gli aumenti economici.

Per quanto riguarda il costo del contratto – in un articolo pubblicato da Start Mag del 28/11 – firmato da Emanuela Rossi (nella foto) si afferma che: “Per Azzurra Guelfi, analista di Citi intervistata da milanofinanza.it, ci sarà “un impatto limitato sulle stime del consenso sui costi poiché la trattativa si è chiusa in linea con le aspettative. Il pagamento per recuperare l’aumento salariale – ha aggiunto – potrebbe essere registrato nel quarto trimestre di quest’anno e calcoliamo che corrisponda a circa il 2% dei costi del personale per quest’anno e a circa l’1% dei costi totali in media”. Peraltro, l’analista fa presente che alcuni istituti di credito hanno già annunciato azioni specifiche per mitigare gli aumenti dei costi in futuro e non se ne escludono altre“.
Ecco, quello che non è ben chiaro cosa sono “queste misure specifiche per contenere gli aumenti quando molte banche si sono già affrettate a comunicare che gli ad personam – soprattutto per i Quadri direttivi non saranno assorbiti dall’aumento economico.

Mentre – sempre nello stesso articolo si cita uno studio gli analisti di Mediobanca Research, che afferma che l’accordo condurrà a un’inflazione salariale che nel complesso supererà l’11% nel periodo contrattuale e che la spesa di dicembre sarà pari a circa il 15% del costo del personale del terzo trimestre del 2023. A Mf gli esperti hanno riferito: “Nelle nostre stime, abbiamo incluso costi del personale più elevati a dicembre di quest’anno e un’inflazione salariale del 4-5% nei prossimi anni”.

Chi avrà ragione?
E’ evidente che ad esempio Intesa Sanpaolo e Bper – ad esempio – che hanno accordi sindacali per l’uscita per il 2024, rispettivamente circa 2.100 entro il primo trimestre del 2025 e circa 1.000 nel 2024, avranno costi inferiori.

Ma quelle in difficoltà, o quelle che si sono appena risollevate da grandi crisi o le banche di piccole dimensioni, saranno in grado di sopravvivere o saranno costrette a ridurre il personale?

Spero di sbagliare previsione.
Ma subito dopo mi sorge spontanea un’altra domanda.
Se il trend delle assunzioni sarà come quello attuale, dove i ragionieri e i laureati in economia e commercio si sono ridotte a favore di ingegneri informatici, di tecnici per l’uso delle tecnologie, sarà ancora applicabile il contratto dei bancari come lo intendiamo oggi?
Certo, la cabina di regia – stabilita nell’ultimo contratto che ho firmato – ed ampliata nei compiti in questa tornata – dovrebbe essere la garanzia contrattuale per fronteggiare questi fenomeni. Sempre che non assisteremo a nuove fughe in avanti o indietro di banche grandi o gruppi di banche piccole.

Ci sarà da parte di ABI – oltre alla nuova disciplina sulle “libertà sindacali” cioè i permessi sindacali prevista per gennaio 2024 – e nei Gruppi bancari, la rivincita sul sindacato?
Non penso, anche se la diversità organizzativa, tecnologica e di quote di mercato dei diversi Istituti di credito potrebbero giocare aspetti importanti per una diversificazione contrattuale.

Per il momento , credo che il Sindacato si debba godere questa straordinaria vittoria.
Ma la vera domanda è: cosa succederà in casa degli sconfitti e cioè in ABI?
Intesa Sanpaolo rientrerà nel Casl o continuerà a stare alla finestra? Messina come giocherà la partita del rinnovo della Presidenza dell’ABI?
Un’ultima precisazione. Nel primo articolo di questa serie ho scritto che per la riconferma dell’amico Antonio Patuelli alla carica di Presidente dell’ABI occorreva una deroga allo Statuto. Mi è arrivata una precisione che riporto: Lo Statuto ABI è stato modificato e per la riconferma di Patuelli non è necessario cambiarlo. Quindi Patuelli potrebbe essere riconfermato, sempre che …

Alla prossima e ultima puntata di Chi ha vinto e chi ha perso nel rinnovo del contratto nazionale dei bancari.


Gli articoli di questa serie:

28/11/2023 Chi ha vinto e chi ha perso nel rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Prima puntata, Messina come Sinner 


Articoli che trattano il rinnovo del ccnl dei bancari:

30/11/2023 Chi ha vinto e chi ha perso nel rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Seconda puntata: i Sindacati, Lando Sileoni come Totti (il capitano)
28/11/2023 Chi ha vinto e chi ha perso nel rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Prima puntata, Messina come Sinner
23/11/2023 Firmato il Contratto nazionale di Lavoro dei circa 280.000 bancari
17/11/2023 Cosa manca per arrivare alla conclusione del rinnovo del contratto dei bancari? Gli snodi principali all’esame delle parti
16/11/2023 Inizia una settimana decisiva per il contratto dei bancari. Un articolo di Sileoni apre profonde riflessioni sul ruolo di ABI e sulle tematiche contrattuali
10/11/2023 Chiudere il contratto dei bancari entro novembre: impegno delle parti. Ostacoli da superare. Si tratta ad oltranza
07/11/2023 L’ABI ha detto sì!!! “Avanti tutta” con il contratto dei bancari
06/11/2023 Commenti anonimi (ma non per me) da parte di lettori sulla vertenza del rinnovo del CCNL dei bancari
04/11/2023 Rinnovo contratto bancari: inizia da lunedì una settimana importante. I protagonisti di questa trattativa
26/10/2023 L’annuncio di Messina (IntesaSanpaolo): elargirò l’aumento salariale richiesto dai sindacati. Due pezzi a commento di questa notizia: Umberto Baldo ed io: contratto subito o “morte” dell’ABI?
24/10/2023 Contratto bancari: si apre uno spiraglio?
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Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)