Santanchè al Turismo.  A volte la forma è sostanza!

Una lettera al blog da parte di Umberto Baldo

Daniela Santanchè al momento del giuramento – foto tratta dal web

Caro Massimo,

com’è ormai consuetudine le pagine dei giornali del “giorno dopo”, quello dello svelamento della lista dei Ministri da parte della neo premier Giorgia Meloni, erano pressoché tutte occupate dalle biografie dei “chiamati”, accompagnate dai commenti entusiastici dei quotidiani di area centro destra, e da quelli “denigratori” della parte avversa.

Tutto come da copione! Tutto come sempre!

Dico subito che fare la radiografia ai nuovi Ministri, discettando sulle loro competenze e capacità, è solo una perdita di tempo.

Giorgia Meloni era chiamata a comporre un Esecutivo di centro-destra, o di destra-centro secondo alcuni, e ha usato il materiale umano che aveva a disposizione.

Ha provato a onor del vero a inserire qualche tecnico conosciuto e apprezzato a livello internazionale, come ad esempio Fabio Panetta per l’Economia, ma dopo aver ricevuto una serie di cortesi ma fermi “no, grazie”, non ha potuto fare altro che pescare a piene mani fra gli esponenti del suo Partito, della Lega e di Forza Italia.

Per questi motivi non esprimo alcun giudizio di valore sui nuovi Ministri, convinto da sempre che i politici, ed in generale tutte le persone, vanno giudicati sulla base di quello che fanno e non di quello che dicono, specialmente in campagna elettorale.

Ma questa mia “neutralità” trova un’eccezione per quel che attiene chi è stato chiamato alla guida di un Ministero in particolare, quello del Turismo.

Avrete certamente visto che il nuovo Ministro, o Ministra se preferite anche se trovo il termine orrendo, è Daniela Garnero, meglio conosciuta come Santanchè dal cognome dell’ex marito,  che ha voluto conservare.

Vi starete chiedendo, ma perché queste tue riserve sulla Santanchè?

Perché sicuramente ricorderete che per decenni la vita politica italiana è stata pesantemente condizionata dagli attacchi a Silvio Berlusconi per il suo evidente conflitti di interessi, in quanto titolare di giornali e televisioni.

Non è servito a nulla ovviamente questo tentato ostracismo delle sinistre, perché il nostro è da sempre il Paese del compromesso, del “tengo famiglia”, ed il Cavaliere è ancora lì, nonostante decine di processi, fra i tre leader che sono andati  al Quirinale ad indicare il nuovo Presidente del Consiglio.

Tanto da far venire il dubbio che Berlusconi servisse alla gauche per avere un “nemico” da indicare al proprio popolo, tanto è vero che, con il declino del Cavaliere, la sinistra si è trovata orfana del “collante” che ne aveva condizionato la politica.

Ma torniamo al nuovo Governo.

Capisco che Daniela Santanchè è da tempo una fedelissima di Giorgia Meloni, che il 25 settembre ha inflitto una sonora batosta nel collegio di Cremona-Mantova nientemeno che a Carlo Cottarelli, ma forse valeva la pena di pensarci un po’ sopra prima di designarla al Ministero del Turismo.

Forse sarebbe stato opportuno considerare che la Santanché è socia con Flavio Briatore del famoso Twiga di Forte dei Marmi, il lido più esclusivo della Versilia.

Il Twiga a Pietrasanta – foto tratta dal web

Può essere che così la pensi solo io, e può anche essere che cominci a manifestare i primi segni di demenza senile, ma non trovi anche tu che un po’ di conflitto di interessi ci sia fra un Ministro che dovrebbe liberalizzare le concessioni balneari, e che allo stesso tempo ha interessi diretti nel settore?

Vedi, il problema sta nel fatto che la Santanché negli anni si è esposta da protagonista nelle battaglie dei gestori dei lidi, in difesa delle rendite di posizione acquisite, e per allontanare le gare pubbliche previste dalla normativa europea.

E per quanto mi ricordi, nei salotti televisivi l’ho sempre vista schierata apertamente dalla parte dei balneari, e sicuramente meno da quella dell’Erario e della Ue.

Inutile minimizzare il problema.

Una delle prime “vere” crepe nel governo Draghi si è aperta proprio sulla “questione balneari”, quando l’allora Presidente del Consiglio propose di indire gare pubbliche dopo anni di proroghe e incassi risibili per l’Erario, in ragione anche del pronunciamento del Consiglio di Stato che aveva dichiarata illegittima la proroga delle concessioni fino al 2033.

Ma non c’è stato verso di varare una nuova normativa in linea con la Bolkestein, perché la resistenza del Parlamento (anche di Partiti della maggioranza come la Lega) è stata insuperabile, tanto da bloccare per mesi il provvedimento sulla Concorrenza, e alla fine ha prevalso il compromesso con il rinvio al 2024 delle gare, che verranno gestite dal nuovo Governo.

C’è da dire che la Santanchè non è mai stata sola nelle sue battaglie, perché sia la premier Meloni che Salvini non hanno mai nascosto la loro propensione a difendere le “famigliole dei balneari” dell’assalto degli stranieri decisi ad “appropriarsi” delle spiagge del Belpaese.

Me li vedo gli gnomi di Vanguard o di BlackRock, davanti alla mappa delle coste italiane, piantare bandierine con cupidigia sopra un lido di Eraclea, Rosolina Mare, Duna Verde, Marina Romea!  
Via siamo seri!  
Quella della calata degli stranieri è un fola per depistare i gonzi dalla vere paure della categoria; quella di un catasto serio delle concessioni, di canoni adeguati, di gare; di un po’ di concorrenza in breve.

Sicuramente ieri pomeriggio gli operatori del settore hanno brindato alla nuova Ministra.

Io per farmi male ho l’abitudine di frequentare anche “Mondobalneare”, il portale specializzato del turismo balneare appunto, e dopo le elezioni sono comparsi articoli che elencavano i nomi dei Parlamentari che avrebbero rappresentato gli interessi della categoria (I balneari eletti in Parlamento e i loro alleati.  Alex Giuzio 20 settembre 2022), e altri che indicavano chiaramente i politici preferiti  per il Ministero del Turismo (Totoministri, balneari puntano su Centinaio e Santanchè.  Alex Giuzio 19 ottobre 2022), tra i quali appunto la Sig.ra Santanchè.

A onor del vero non è che la partita delle concessioni dipenderà tutta dalla Santanché; ci sono altri dicasteri competenti in tema di demanio marittimo: si va infatti dal Ministero delle Infrastrutture a quello del Turismo, dagli Affari Europei agli Affari Regionali, senza dimenticarsi dello Sviluppo economico e delle Riforme (mi scuso ma uso ancora le vecchie denominazioni).

Quindi può essere che, con o senza la Santanché, le cose non cambiassero poi di molto; però quando si parla di politica e di questioni istituzionali la forma spesso vale quanto la sostanza, e mettere una titolare di concessione balneare al Turismo per quanto mi riguarda è sicuramente una di queste.

Come dicevo all’inizio credo che i politici vadano giudicati per quello che fanno, e può essere che la Santanché ci stupisca, favorendo l’applicazione della Direttiva Bolkestein anche in questo Paese dove le opere pubbliche vanno bene purché “non nel mio giardino”, e la concorrenza piace però se applicata  agli “altri”.

Date le premesse confesso che lo vedo poco probabile, e che quindi i titolari di concessioni potranno continuare a pagare bazzecole e a trasmetterle nei secoli a figli e nipoti; ma, vedi mai, anche San Paolo si convertì sulla Via di Damasco,  e chissà che non possa capitare anche alla Santanché.

Oltre a tutto il problema non è della Santanché, bensì di Giorgia Meloni, che a mio avviso dovrà dimostrare che, parafrasando il “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi, “l’Europa non si è fermata davanti ai lidi dei balneari italici”.

Grazie per l’attenzione.

Un abbraccio.

Umberto Baldo

Ultim’ora: La Stampa di domenica 23 ottobre riporta una notizia secondo cui il Ministro Santanché sarebbe disponibile a cedere le deleghe sui balneari. Evidentemente non è un mio problema di inizio demenza senile, ma lei stessa si è resa conto che per evitare inutili polemiche sarebbe meglio liberarsi di questo “conflitto di interessi”.


Caro Umberto,
nell’accompagnatoria della mail di questa tua lettera mi hai scritto: “tu ti sei rifiutato di esprimere giudizi sulla composizione del nuovo governo. Io non ci sono riuscito”. Il riferimento era all’articolo Volevo scrivere un post su questo governo di … ma poi ho preferito affidarmi all’ironia e al sarcasmo di Antonella Carulli del 22/10.
E’ vero, caro Umberto. Ed è per questo che ho apprezzato moltissimo questa tua lettera.
Per i miei e tuoi lettori voglio ricordare che non è la prima volta che ti occupi del problema delle concessione balneari: Bolkestein e concessioni balneari. Non ce la fa neanche SuperMario! del 4 novembre 2021; Quel sottile fil rouge fra balneari, ambulanti e taxisti dell’8 luglio 2022; Hanno vinto anche stavolta! Come sempre! del 24 luglio 2022 e infine “Il Parigi val bene una messa” di Giorgia Meloni del 29 settembre, solo per ricordare i più recenti.
Quindi, come non essere d’accordo con te. A parte anche altre considerazioni sul nuovo Ministro del Turismo, ricordo che nella sua società i revisori dei conti si rifiutano di firmare il bilancio. Questo è il titolo di un giornale trovato sulla rete: Bocciato il bilancio della quasi ministra Santanchè, cosa succede con Visibilia I revisori non firmano il bilancio della società. 3,9 milioni di debiti e troppe incertezze sulla realizzazione del piano industriale. Azzerato il valore del titolo mentre si attende la nuova udienza nella causa con i piccoli azionisti.
Come vedi, non sono sempre i soliti comunisti, ma giornali finanziari che riportano questa notizia.
Non vado oltre a quello che hai scritto sui balneari perchè hai detto tutto.

Esempio nave rigassificatore – foto tratta dal web

Voglio invece parlare del rigassificatore di Piombino, che sarà un’altra spina nel fianco del Presidente Meloni.
In breve. il Governo Draghi e la Regione Toscana hanno indicato nel porto di Piombino, uno dei porti dove posizionare le navi per rigassificare il gas solido. L’altro porto è quello di Ravenna – dove – proprio la settimana scorsa è stato approvato alla quasi unanimità – un solo voto astenuto – la fattibilità dell’impianto e l’avvio dei lavori.
A Piombino il sindaco appartiene al partito del Presidente Meloni – Fratelli d’Italia – e si è fatto promotore di una ribellione del centro toscano contro le decisioni governative e regionali. Tutto ciò a furor di popolo. Durante la campagna elettorale Meloni fu molto cauta sull’argomento.
Nei giorni scorsi Giani – presidente della Regione Toscana, PD – in qualità di commissario del governo ha stabilito – consultato e presa visione centinaia di pareri che vanno da quelli urbanistici, ai vigili del fuoco fino alle belle arti – che non ci sono problemi per il posizionamento della nave nel porto di Piombino e ha dato il via ai lavori. Naturalmente ai cittadini di Piombino verranno dati compensi – ad esempio sconti notevoli sulle bollette del gas, ecc. – e interventi urbanistici. Il Sindaco ha già dichiarato – sempre a furor di popolo – che si rivolgerà al TAR per bloccare l’opera.
E il Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni che farà?
Adesso non potrà non prendere posizione.
Aspetto fiducioso, sulla riva del fiume, come diceva un tale Mao Tse Tung che forse solo io e te ricordiamo.

Un abbraccio
Massimo


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)