Smart working energetico in Generali, mentre in Unipol accordo sugli esodi e … “uccellino azzurro”

Foto mie, immagine tratta dal web su mia elaborazione grafica

Mentre in Intesa Sanpaolo ancora si tratta ancora segretamente per quanto riguarda il capito orario 4 X 9, sulle altre materie oggetto di trattative viene data comunicazione puntuale giornaliera, giunge la notizia di un importante accordo siglato alle assicurazioni Generali. La notizia è riportata sui siti dei sindacati del credito che al loro interno associano gli assicurativi e sui media – la sola Carlotta Scozzari – da poco a Huffington Post – ce ne parla.

Philippe Donnet – ceo Generali – foto tratta dal web

In pratica l’accordo stabilisce che il venerdì gli uffici rimarranno chiusi e le lavoratrici e i lavoratori lavoreranno da casa in smart working.
La motivazione aziendale è chiara: risparmio sulle bollette energetiche. Le novità, che partiranno l’11 novembre e saranno in vigore fino al 5 gennaio del 2024 e sarà su base volontaria.
Per quanto riguarda i costi maggiori per le lavoratrici e i lavoratori – secondo i sindacati – come scrive Carlotta Scozzari – “i giorni di smart working settimanali restano invariati rispetto all’accordo del 2021 e che, nell’ambito della nuova intesa, viene rivisto il contributo economico già previsto che verrà definito in occasione della verifica annuale del prossimo marzo“.
Si tratta – a mio avviso – di un buon accordo che tiene conto sia delle esigenze aziendali che quelle dei lavoratori (chi non ambirebbe il venerdì mattina in smart working? Ricordo che la maggior parte delle lavoratrici e dei lavoratori delle assicurazioni l’orario di lavoro inizia il lunedì e termina il venerdì alle tredici), quindi un accordo equilibrato.

A fronte di questo accordo Unipol che fa?
Il 18 ottobre le organizzazioni sindacali hanno siglato un accordo con l’Azienda per un esodo volontario del personale che potrà interessare – a cascata – tutte le aziende del Gruppo. Nell’accordo – che potete trovare nei siti dei sindacati che associano gli assicurativi – sono state apportate – secondo le organizzazioni sindacali – notevoli miglioramenti rispetto ai precedenti accordi. da rilevare anche il numero di nuove assunzioni che andranno – parzialmente – a supplire alle uscite.
Nel comunicato sindacale si fa notare che: “Ci auguriamo che questo accordo possa avviare concretamente un nuovo percorso di relazioni sindacali, tutto da costruire e dai risultati per nulla scontati, nel quale intendiamo continuare ad impegnarci unitariamente, allo scopo di ottenere maggiori e migliori risultati. A tal proposito, evidenziamo la conferma da parte aziendale dell’impegno assunto in precedenza di aprire un confronto sulle nuove forme di flessibilità, compreso il Lavoro Agile, a partire dall’incontro fissato per il 14 novembre p.v.

Carlo Cimbri – Presidente Unipol – foto tratta dal web

Intanto in Unipol – dalle voci raccolte – non si fa che parlare dell’operazione finanziaria condotta dal Presidente Carlo Cimbri sulla partecipazione alla cordata di Elon Musk per l’acquisto di Twitter.
Di questa operazione ne avevo parlato nel post del 30 ottobre Cimbri (Unipol) partecipa con Elon Musk all’acquisto di Twitter. Cimbri una ne pensa, cento ne fa.
Fa comunque una certa impressione – mitigata dall’importanza della partecipazione – che Unipol partecipi all’acquisto di un’Azienda il cui nuovo “padrone” licenzi metà dei dipendenti con una mail (in Italia siamo più avanti ancora poichè in certe aziende del settore logistico sono avvenuti licenziamenti tramite WhatsApp), assumendo ingegneri dalla Tesla in sub affitto e per coloro che rimarranno nell’azienda dell'”uccellino azzurro” incremento di orari e diminuzione di stipendi. Naturalmente gli inserzionisti pubblicitari scappano e Musk punta al vecchio progetto di un social a pagamento (si parla di 8 dollari al mese per gli account professionali).

Ripeto – fa una certa impressione – che Unipol – con la sua storia – partecipi ad una cordata simile.
Segno dei tempi e del nuovo Governo?


Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)