Se non fossimo in un periodo con una guerra pericolosissima alle porte di casa, avrei intitolato: Luigi Lovaglio ha vinto la battaglia, adesso deve vincere la guerra. Ma non mi sembrava il caso.
Resta il fatto che Lovaglio è riuscito nell’intento di condurre in porto un aumento di capitale del MPS che – davvero – non era scontato.
Scrivevo prima delle difficoltà di quest’aumento: la guerra, l’incertezza economica, la recessione preannunciata, la volatilità dei mercati e della borsa italiana, la titubanza delle banche straniere, l’incerta politica della BCE, sono stati ostacoli che potevano far tremare i polsi a chiunque.
Non conosco di persona Lovaglio, ho sempre sentito, però, parlare bene di lui, della sua esperienza nel Credito Valtellinese. Si è rivelata la persona giusta, al momento giusto.
Non mi addentrerò nei dettagli tecnici dell’operazione. Oggi tutti i giornali economici e non riportano la notizia con grande risalto, nonostante gli ampi spazi lasciati alla politica italiana (una pagina nera – in tutti i sensi – quella di ieri). Richiamo un articolo per tutti: quello di Luca Gualtieri e Fabrizio Massaro che potrete trovare e leggere su Milano e Finanza.
A me spettano solo alcune considerazioni politiche, oltre a quelle già fatte nell’incipit di questo post.
Intanto – è facile intuirlo – c’è una grande soddisfazione al MEF – per il ministro Franco – e credo soprattutto nel direttore generale Rivera, per l’operazione andata in porto, nonostante che l’attuale governo sia in carica solo per l’ordinaria amministrazione.
Certo che il silenzio di Meloni e Salvini su MPS – in questo periodo, a differenza delle sparate demagogiche durante la campagna elettorale – hanno aiutato Lovaglio.
Certamente Meloni avrà un problema in meno – tanti ne ha ancora – per la formazione del nuovo Governo.
Adesso parliamo del futuro.
Fatto questo aumento di capitale, Lovaglio dovrà decidere e comunicare al sindacato il numero delle uscite previste per la fine del mese di novembre.
Ho già scritto diverse volte su questo argomento e richiamo il post del 7 ottobre Monte dei Paschi di Siena: aumento di capitale in alto mare? soprattutto per quello che riguarda i costi degli esuberi.
Naturalmente con il sindacato andranno discussi anche i temi dei trasferimenti, delle professionalità e delle nuove assunzioni per far fronte alle uscite, che ricordo sono circa il 20% dell’attuale forza lavoro.
E’ stata la sconfitta di alcuni giornali e “giornalai” che avevano previsto sfracelli, fusioni penalizzanti, fallimenti, interventi del FITD, fino ad arrivare al “burden sharing”.
Dopo l’aumento di capitale – Luigi Lovaglio – dovrà dare un’anima e un cuore alla banca senese, dovrà rilanciarla. Poi si vedrà se potrà rimanere da sola, se avrà bisogno di un compagno o una compagna, se diventerà banca appetibile e contendibile.
Per ora, Lovaglio, si goda questo successo!!! E’ stato davvero bravo!!!
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