BancoBPM e Generali: agli onori della cronaca finanziaria e non solo …

Castagna (BancoBPM) e Donnet (Generali) foto tratte dal web con mia elaborazione

Ci sono battaglie e battaglie – purtroppo lo vediamo quotidianamente – e quelle che stanno “combattendo” Castagna e Donnet sono diverse fra loro ma possono portare – entrambe – a vittorie o sconfitte clamorose.
Vediamo nei particolari.
BancoBPM
Nell’articolo del 10 aprile avevo raccontato dell’acquisto di azioni da parte della banca francese – con appendici italiane – del 9,2% delle azioni di BancoBPM. Castagna – e tutto il management – della banca lombarda-veneta si era dimostrata all’oscuro di questa manovra (ho espresso e torno ad esprimere forti dubbi che nessuno si sia accorto del rastrellamento di azioni sul mercato) ma favorevoli all’ingresso dei francesi come soci di maggioranza. Avevo anche ironizzato che questa mossa avrebbe mosso perfino il COPASIR (1). Scrive su La Verità Affari Gianluca Paolucci che “La difesa dell’autonomia di Banco Bpm da parte dei francesi di Credit Agricole finisce all’attenzione del Copasir.
Il soccorso francese ha lo scopo di difendere BancoBpm dall’assalto di Unicredit in cambio del mantenimento della partnership nel credito al consumo di Agos Ducato e della ricca partita della bancassicurazione
.”
Non capisco cosa c’entri il COPASIR – che tra l’altro forse dovrebbe occuparsi di quello che è successo durante i governi Conte 1 e 2 – ma in Italia tutto può succedere.

Massimo Tonino – Presidente BancoBPM – foto tratta dal web

Molto più interessante – come sempre – l’articolo di Rosario Dimito sul Messaggero che riporta dell’incontro tra il Presidente di BancoBPM Tononi e dell’AD Castagna con lo zoccolo duro degli investitori per testimoniare il ruolo di presidio italiano della compagine. Tononi e Castagna – riporta Dimito – avrebbero rassicurato “il patto(2) che l’operazione non era conosciuta ma che questo acquisto dimostra la bontà e la solidità della banca. Non è un caso – continua Dimito – che il titolo di BancoBPM sia quello che è cresciuto di più in borsa, solo ieri + 4,4%.
Mentre il Sole 24 ore ricorda che “In questo quadro si inserisce il futuro del business di bancassurance di Banco Bpm, che potrebbe essere una chiave di volta per il destino stand-alone o meno dell’istituto. Sabato il Sole 24 Ore aveva rivelato che Credit Agricole ha presentato una proposta non vincolante per l’acquisto delle joint venture assicurative.
Generali
L’assemblea del 29 aprile si avvicina rapidamente. Su quello che accade in Generali ne ho parlato tantissime volte – l’ultimo il 1 aprile – e lo schieramento che vede contrapposti Donnet e Cirinà nel ruolo di prossimi amministratori delegati dell’assicurazione del Leone Alato.

Luciano Cirinà – foto tratta dal web

Oggi i giornali – e proseguiranno fino al 29 aprile – riportano gli schieramenti a sostegno dei due contendenti. Il Corriere della Sera ci informa che “Caltagirone sale al 9,95%, in pegno il 4,7% dei titoli. La quota in pegno è quasi raddoppiata al 4,79% rispetto a un mese fa (2,45%), secondo i documenti consultati da MF-DowJones.
Mentre MF afferma che: “Nonostante il probabile appoggio della famiglia Benetton alla lista Caltagirone, le proiezioni in vista dell’assemblea Generali del 29 aprile vedono la lista
dell’attuale board in vantaggio. Dallo scorso sabato, quando si è chiusa la finestra per depositare le azioni da portare al voto all’assemblea, si sono messi tutti con carta e penna a fare i conti e cercare di prevedere quale sarà l’esito dell’assise
. Il giornale finanziario continua poi affermando che il vantaggio della lista di Donnet dovrebbe aggirarsi sul 4-6%, ma non sono esclusi colpi di scena ed interventi presso la Consob. Insomma, nessuna esclusione di colpi.
Al clima già teso fra gli azionisti si sono aggiunte dichiarazioni sindacali che mi lasciano – quanto meno – perplesso. Se è stato giusto mettere in guardia – come è stato fatto nel comunicato unitario del 27 maro – su pesanti ricadute sul personale se vincesse la cordata Ciranà, mi sembra eccessivo che qualcuno arrivi a dichiarare che è in pericolo il CCNL del settore assicurativo se vincesse la cordata avversa a Donnet.
E’ vero che ANIA – l’associazione delle imprese assicuratrici – è generalicentrica in quanto l’assicurazione triestina ha la presenza maggiore nell’associazione – ricordo per inciso che UnipolSai non fa parte di ANIA ma recepisce il contratto – ma non penso che nell’eventualità – che non auspico – della vittoria di Cirinà crolli il castello dell’impianto contrattuale italiano.
Ancora 8 giorni all’assemblea, ne riparleremo sicuramente.


Note a piè pagina

(1) Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica è un organo del Parlamento della Repubblica Italiana che esercita il controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani. Nato nel 2007 in sostituzione del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti

(2) Dell’accordo di consultazione fanno parte le Fondazioni Crt (1,8%), Lucca (1,16%), Alessandria (0,5%). Caritro, Manodori, Carpi per un totale di 0,32%, più Enparn (1,9%) e lnarcassa (0,50%). Fuori dal patto c’è Fondazione Cariverona con uno 0,5% diretto e un altro 0,2% circa tramite un fondo.


La pagina IL MIO DIARIO DI UNA GUERRA VISSUTA DAVANTI AD UNO SCHERMO sulla guerra in Ucraina è sempre aggiornata – almeno una volta al giorno – con considerazioni, notizie e quanto altro.

L’articolo Ma quanto è complicato aderire a UnipolMove? è stato aggiornato al 20/4. L’odissea continua

Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)