MPS: il mercato vuole lo spezzatino ma alle lavoratrici e ai lavoratori chi ci pensa?

Monte dei Paschi di Siena (foto tratta dal web)

Oggi grande risalto sui giornali della perfomance in borsa del titolo di MPS. L’amico Fabrizio Massaro ci informa, nel suo pezzo sul Corriere della Sera, che ieri MPS è cresciuto del 3,87% arrivando a 1,24 euro.
Motivo di questo balzo? Le voci di uno spezzatino del MPS.
Già ieri, sul Sole 24 Ore, si ipotizzava un’operazione sul MPS da parte di tanti soggetti.
Chi in particolare?
Naturalmente Unicredit, poi BancoBPM e forse BPER, MCC e perfino le Poste.

In sintesi. Unicredit, BancoBpm e Bper si spartirebbero le filiali del Nord e Centro, MCC le filiali del Sud, le Poste la banca on line.

A che scopo? Unicredit accontenterebbe – con questa operazione – il Governo, BancoBpm potrebbe allontanare lo spettro dell’inglobamento da parte della banca di Orcel, Bper si ingrandirebbe (anche se di poco), le filiali del Sud andrebbero a MCC allargando così l’area di Banca Popolare di Bari in attesa di diventare – con altre operazioni – la Banca del Sud. Le Poste avrebbero una banca on line.

Con quali soldi? La DTA (cliccare qui per vedere significato) verrebbe ripartita in base alle quote di acquisizioni, mentre rimangono ancora in sospeso il valore delle cause (circa 10 miliardi) e l’eventuale aumento di capitale che BCE potrebbe chiedere. Quisquilie!!


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Tutto fatto, allora?

Veramente manca un piccolo particolare, che per me invece è basilare, che fine faranno le lavoratrici e i lavoratori?

Nessuno se lo è chiesto negli articoli che ho letto. Dato per scontato che il personale delle filiali verrebbe assunto dalla banca acquirente, che fine farà il personale dei Centri Servizi, delle Direzioni Generali e Territoriali?
Quanti esuberi ci saranno?
Chi pagherà il Fondo di accompagnamento?
Lo Stato interverrà ancora come nel caso delle Banche Venete finite in IntesaSanpaolo?
E se il personale non avesse l’età per entrare nel Fondo, si attueranno licenziamenti?

Sono domande che vorrei porre ai giornalisti, agli addetti ai lavori, a coloro che non vedono l’ora di fare affari in Borsa.

E Draghi che dice?
Continua a dire che non è a conoscenza del dossier quando per anni è stato protagonista delle vicende delle banche italiane?
E il Ministro del MEF Franco quando si deciderà a convocare il sindacato?
E il sindacato interno che fa? E quello nazionale? E il sindacato confederale?

Mi auguro forti prese di posizione, tipo Alitalia. Non si possono sempre accettare smembramenti delle attività produttive, degli esuberi a gogo, delle riduzioni di organico e di professionalità.

E i partiti che faranno? Si limiteranno a guardare o faranno proposte?

Ci sono due sole certezze. La prima è che certamente le lavoratrici e i lavoratori saranno quelli che pagheranno il prezzo più grosso e che io – per quel poco che servirà – seguirò costantemente questa vicenda.

Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)