La lotta delle lavoratrici della ex Saga Coffee vince

La lotta davanti ai cancelli della Saeco – foto tratta dal web

Quello che è successo a Gaggio Montano, in provincia di Bologna, è qualcosa di grandioso e quasi unico nel panorama delle lotte sindacali in Italia.
Ma andiamo per ordine, soprattutto, per i non bolognesi.
Intanto, Gaggio Montano. Gaggio Montano è un piccolo comune dell’Appennino bolognese con appena 4.800 anime.
L’unica vera fabbrica che dava lavora a centinaia di persone, soprattutto donne, era la Saeco, fabbrica di macchine da caffè.
La Saeco andava a gonfie vele. Poi – come sempre accade nel nostro Paese – con l’ingresso della multinazionale Philips, divenuta Saga Coffee, ad un certo punto la dirigenza della fabbrica ha pensato bene di trasferire le lavorazioni in Romania.

Foto tratta dal web

Da quel momento è iniziata una lotta ad oltranza dei dipendenti della ex Saeco.
Picchetti, occupazione, incontro con le forze politiche, con la Regione, perfino il Ministro del Lavoro Orlando è andata a visitare queste lavoratrici e lavoratori. Non sono mancate le apparizioni in televisione.
Purtroppo non sono riuscito a trovare le foto della visita del Ministro Orlando con il pranzo a base di tortellini sul piazzale della fabbrica occupata, sintomatica di una lotta che ha interessato tutta la vallata.

Dicevo prima del dramma di queste lavoratrici e lavoratori, dramma perchè in quelle vallate, la desertificazione è sempre più forte e la ex Saeco rappresentava una delle poche occasioni di occupazione.

Stefano Bonaccini – Presidente Regione Emilia Romagna – foto tratta dal web

Ebbene dopo 97 giorni di lotta, al freddo, la vertenza sembra abbia trovato uno sbocco grazie al lavoro del Presidente della Regione Stefano Bonaccini e dell’Assessore Vincenzo Colla.

Ricordo che Vincenzo Colla si presentò al Congresso della CGIL come alter ego a Maurizio Landini come candidato alla Segreteria Generale di quell’Organizzazione sindacale. Dopo il suo ritiro, è diventato Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Emilia Romagna.

Vincenzo Colla – Assessore allo sviluppo Economico – Regione Emilia-Romagna

Ma torniamo alle lavoratrici e ai lavoratori della ex Saeco. In questi giorni è stato raggiunto un accordo fra la Regione Emilia Romagna e un gruppo di imprenditori lombardi della Tecnostamp Triulzi e Minifaber con l’impegno di assumere entro un anno 137 lavoratori su 190, che potrebbero però salire fino a 150 con l’ingresso in società dell’agenzia governativa Invitalia. Ci sono poi incentivi fino a 85mila euro per chi non verrà assunto, pre-pensionamenti e sostegno per il ricollocamento. Rimane congelata la contrattazione di secondo livello, quindi qualche sacrificio si dovrà fare, ma l’aria che si respira al presidio, che martedì toccherà i 100 giorni di durata, è quello di una ripartenza per la trasformazione dell’attuale lavorazione. Inoltre, sempre attraverso la Regione e la CNA (Associazione degli artigiani) la possibilità di assumere coloro che non verranno riassorbiti.

Non è un caso che sabato l’accordo è stato raggiunto sulle note di “Bella Ciao” in quanto una delle sindacaliste interne all’Azienda ha detto che: “Siamo state 97 giorni a lottare qui fuori, come partigiane, grazie a noi siamo arrivate a questo risultato.

Mi auguro che questa vicenda, soprattutto la soluzione positiva possa far da scuola alle tante vertenze che giacciono insolute presso il Ministero dello Sviluppo Economico guidato da Giorgetti.

Voglio chiudere questo articolo riportando le significative parole di uno degli industriali che investiranno sulla ex Saeco: Si vede che queste lavoratrici ci credono, hanno dimostrato grande tenacia. Ci servirà.

Spero che il protocollo firmato fra gli imprenditori e la Regione Emilia-Romagna possa andare in porto.

Morale: la lotta per la difesa dei propri diritti paga sempre e la forza del sindacato lo si dimostra con la vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori.

Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)