Ogni giorno i giornali – specializzati e non – si addentrano in profonde elaborazioni di strategie, di M&A, di fusioni, di “terzi o quarti poli”. In pratica molti scrivono le stesse cose, riciclando più volte lo stesso testo.
L’unico che sembra aver le idee chiare – e forse anche i soldi – è Giampiero Maioli, amministratore delegato del Credit Agricole.
Dopo aver condotto – brillantemente – l’OPA nei confronti del Creval, ieri ha lanciato la stessa operazione con Friuladria. Fiuladria, come ci ricorda Luca Gualtieri su MF (io l’ho vissuta come Segretario Nazionale Uilca) nacque per un accordo con i francesi che avevano il 18% delle azioni di Intesa quando ci fu la fusione Intesa con San Paolo.
L’ accordo fu: fuori i francesi dal nocciolo azionario, in cambio di un numero di filiali. Quindi, dopo l’assorbimento di Rimini, Cesena e San Miniato, dopo Creval, dopo Carispezia (anche lei già nel perimetro del Gruppo Credit Agricole) tocca a Friuladria. L’obiettivo di Maioli è chiaro: creare un’unica banca senza propaggini.
Sembra che le mire di Maioli si spingono anche su Carige. Non lo so. Le mie, ormai ridotte al lumicino, fonti mi dicono che i movimenti sulle fusioni sono ancora molto confuse e non ancora ben delineate.
Quello che appare evidente che l'”affaire” Monte dei Paschi di Siena appare sempre più confuso.
Ieri con un scoop del Sole 24 Ore, oggi con un’ articolo di Nicola Borzi sul “Fatto Quotidiano” viene riportata la notizia che se e quando lo Stato uscirà con il suo quasi 68% dall’azionariato di MPS, dovrà pagare un miliardo di euro all’Assicurazione Axa che cura il settore assicurativo della banca senese.
Ora non è chiaro se nel caso di fusione questo miliardo dovrà pagarlo lo Stato o chi entrerà.
Sta di fatto che ogni giorno questo Monte dei Paschi ci riserva sempre novità e sorprese.
Un’ultima considerazione.
Conosco Nicola Borzi da una vita, conosco la sua serietà e le sue capacità giornalistiche. Mi ha sorpreso la conclusione dell’articolo di oggi quando afferma che “lo spezzatino” del MPS diventa ogni giorno sempre più probabile.
Se Nicola – uno che controlla – sempre bene le notizie e le sue fonti arriva a questa affermazione, la mia preoccupazione, sul destino di MPS e delle lavoratrici e lavoratori della banca più antica del mondo, cresce in maniera esponenziale.