Il 2 di settembre in un post avevo cercato di aggiornare le novità che stavano scaturendo dall’operazione Unicredit-MPS con l’intervento di MCC e Amco nella data room.
Da quel giorno le novità (quelle reali) sono ben poche. Unicredit è al lavoro con la due diligence, con tante domande e frescenti perplessità.
Unica certezza è che fino alla data delle elezioni del 3 e 4 ottobre, giorni in cui si chiuderanno le urne per le elezioni suppletive nel collegio di Siena, difficilmente (il condizionale però è d’obbligo) ci saranno novità.
Circolano solo voci. Un giornale – in questi giorni – ha ipotizzato un piano B da parte del MEF e cioè del Ministro Daniele Franco. In cosa consiste questo piano B? La risposta migliore è BOH? Nel senso che secondo questi ben informati anche altre banche potrebbero entrare nell’operazione.
Notizia ripresa anche da Salvini, il quale nel suo delirio di tuttologo, ha ipotizzato una fusione tra MPS, Carige, Popolare di Bari con BPER per la creazione di un terzo polo.
Sta di fatto che notoriamente #salviniportasfiga e infatti il giorno dopo BPER è stata la banca che ha avuto il calo maggiore in borsa.
Salvini, sempre lui, ha assicurato il sindaco di Siena Luigi De Mossi che di MPS ne parlerà con Draghi. Oddio, se il risultato sarà simile quello che ha ottenuto quando ha chiesto di non allargare l’uso del green pass, al sindaco di Siena non rimane altro che toccare ferro.
Quindi i problemi: marchio, società collegate, cause, npl e utp, filiali da cedere, esuberi sono e rimangono sul tappeto.
Unica certezza in questa vicenda è lo sciopero del personale indetto per venerdì 24 settembre con i tre presidi di Milano, Roma e Bari: “Sciopero indetto per l’esclusione dei Rappresentanti di 21mila Lavoratrici e Lavoratori dalla discussione in corso sulle sorti del Gruppo MPS, il silenzio del MEF che sta trattando in esclusiva con Unicredit una operazione societaria dai contorni incerti e indefiniti, l’assenza di chiarimenti su possibili
opzioni alternative, la determinazione dello Stato azionista a rispettare l’impegno preso con l’Europa per l’uscita dal capitale della Banca entro fine anno“, così si legge nel documento sindacale.
Mi auguro ed auspico una grande partecipazione delle lavoratrici e del lavoratori del Monte dei Paschi di Siena. Lavoratrici e lavoratori che in questi anni – grazie al loro attaccamento alla banca – non hanno permesso ulteriori situazioni critiche causate dall’incompetenza manageriale.
