Il mio 25 Aprile

Liberazione di Bologna (immagine tratta dal sito del Comune di Malalbergo)

Ho sempre considerato il 25 aprile come la “mia” Festa. Sarà perchè fin da bambino in casa dai nonni non si faceva che parlare dei fatti accaduti durante il fascismo: la requisizione della casa da parte delle SS tedesche, la migrazione forzata nella località chiamata Prato Grande (più o meno dove sorge ora lo zuccherificio a Minerbio).

Sarà perchè il bisnonno Giuseppe Bignami è stato l’ultimo sindaco socialista del mio Comune prima l’avvento del fascismo. Bisnonno a cui il Comune ha dedicato una via.

Via Giuseppe Bignami (mia foto)

Sarà perchè sono sempre stato affascinato dai racconti del “mio amico” (in verità gli ho sempre dato del lei) Erminio Minghetti, a cui i fascisti hanno ucciso un figlio sulle colline bolognesi, esiliato a Ponza assieme a Sandro Pertini, primo sindaco socialista dopo la fine della guerra a cui il Comune ha dedicato l’Auditorium.

Auditorium Erminio Minghetti (mia foto)

L’unico rammarico che ho è che sia del bisnonno Giuseppe che di Erminio non ho foto e il loro ricordo lo posso trasmettere solo attraverso le intestazioni.

Dicevo del mio 25 aprile.

Il 25 aprile è una Festa divisiva.

Si festeggia il ritorno alla democrazia, si festeggia il ritorno alla luce, si festeggia l’Italia che rinasce. Chi non festeggia non è avulso o indifferente: chi non festeggia è nell’animo un fascista! O di qua o di là.

E che non mi si venga a dire che è la vittoria del comunismo. I miei non sono stati mai comunisti, anzi nel dopo guerra sono stati grandi avversari del PCI. Il 25 Aprile è la vittoria di chi ha creduto e crede negli ideali della democrazia. Il 25 Aprile è la vittoria contro le leggi razziali volute da Mussolini, contro gli omicidi (per tutti Giacomo Matteotti) voluti dal regime, dalla negazione della libertà.

Ieri è scomparsa Milva. Non ha mai nascosto la propria fede politica. La voglio ricordare con questa “bella ciao” originale e cioè il canto delle mondine.

Oggi viviamo in un momento difficile, la pandemia, gli errori politici, la malavita, la malasanità, le mafie, le continue ruberie, il non pagare le tasse, hanno portato il nostro Paese a vivere momenti difficili.

All’avvicinarsi del 25 Aprile c’è sempre qualcuno che si distingue. Negli anni passati ci ha pensato Berlusconi, più recentemente Salvini a dichiarare che non festeggiano. In questi giorni ci ha pensato “il democratico” La Russa che ha proposto di abolire il 25 aprile per farlo diventare il giorno della Liberazione dal virus. Si, La Russa, sono d’accordo ma Festa di “liberazione dal virus fascista” oggi interpretato ancora da troppi personaggi. Proprio in omaggio ai tanti Partigiani e partigiane che hanno lottato per la libertà dedico la versione più conosciuta di Bella Ciao da parte dei Modena City Ramblers.

Dicevo del clima di “vogliamoci tutti bene (anche con quelli di Casa Pound?)”. Oggi, 25 Aprile, fa male vedere il sito di Repubblica.it aprire non con pezzo sul 25 Aprile ma sulla riforma (si fa per dire del governo del Super Mario Draghi) sulle pensioni.

Mala tempora currunt.

Immagine tratta dal web

Ancora una nota personale. Il fascismo non è solo nel braccio teso, nel negazionismo anche del Covid, nel populismo, nella superiorità della razza bianca, ma anche nei comportamenti di tutti i giorni: nel non rispetto delle regole e delle leggi, nella sopraffazione delle donne, in molti luoghi di lavoro e non solo, nei femminicidi, nella libertà negata per le cure mediche.

Riflettiamoci

Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)