La grana “licenziamenti”

Andrea Orlando Ministro del Lavoro(foto tratta dal web)

Solamente 72 ore fa scrivevo su questo blog che il difficile per il SuperMarioDraghi cominciava adesso. Avevo elencato una serie di problemi che il Premier doveva risolvere. Uno di questi era ed è, certamente, la questione della proroga dei licenziamenti.
Ebbene domenica il quotidiano della Confindustria, il Sole 24 Ore, titolava che Andrea Orlando aveva tradito gli industriali con la proroga dei licenziamenti e quello che l’Associazione degli Industriali aveva concordato (con chi?) non era quello contenuto nel decreto sostegni-bis.

Carlo Bonomi Presidente Confindustria (foto tratta dal web)

Naturalmente queste dichiarazioni erano del Presidente della Confindustria, il moderato Carlo Bonomi, di cui già il 30 maggio dello scorso anno tratteggiai i contorni del suo mandato. “Avevamo incontrato il ministro ed era stato trovato un accordo per prorogare il blocco al 30 giugno. Poi ci siamo trovati di fronte a un cambio di metodo inaspettato e inaccettabile” così si era espresso il leader della Confindustria, portando a suo sostegno anche il parere della Sottosegretaria al Lavoro, la leghista Tiziana Nisi, arrivando perfino ad usare la parola imboscata.
A dare manforte a Bonomi è arrivata anche l’intervista al Giornale (guarda caso) di Pietro Ichino, giuslavorista vicino al PD (così dicono) a dire che occorre, per ripartire, licenziare e sfrattare.

A sostegno delle tesi di Orlando si è schierato, naturalmente il PD e Leu e oggi Patuanelli ha confermato che Orlando fu chiaro nel Consiglio dei Ministri quando espose la proposta e che nessuno dei Ministri, ne Draghi espressero perplessità.

Naturalmente Draghi che fa, media e trova una soluzione che riporta a due le casistiche dei licenziamenti.

Landini in primis e poi gli altri sindacati si sono detti contrari. Certo che se alla mancata proroga, o per meglio dire alla parziale proroga, dei licenziamenti ci mettiamo anche la questione degli appalti, la questione diventa pesante.

Ieri sera alla trasmissione di Lilly Gruber sulla 7, un sondaggio di Demopolis alla domanda qual è il partito che più determina la politica del Governo Draghi, il 34% degli intervistati ha risposto Lega!

E questa è una sensazione forte.

Spero che Draghi stia considerando quello dei licenziamenti “un rischio calcolato” come per il Covid.

Io, invece, temo che lo spostamento a destra sulle posizioni della Lega e di Confindustria di Draghi possa portare a conflitti sociali molto forti.

SPERO DI SBAGLIARMI, LO SPERO DAVVERO, ma io – a differenza di Draghi, vado a fare la spesa e sento quello che dice la gente normale.

Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)