Recensione di “Rancore” di Gianrico Carofiglio

Copertina di Rancore – foto tratta dal web

Seguo e leggo da un po’ Gianrico Carofiglio e i suoi libri. Lo seguo su twitter – con post sempre intelligenti e mai violenti – e non perdo le sue fatiche letterarie.
L’ultimo libro ha ancora come personaggio centrale l’ex PM Penelope Spada. Anche in questo libro – come il precedente la disciplina di Penelope – la protagonista vive e rivive la sua vita, i suoi errori, le sue debolezze. La trama del libro si interseca – quindi – fra la ricerca di un eventuale assassino, con la sua ex vita, quella di Magistrato. E i fatti si intrecciano quando la figlia di un famoso professore universitario – barone e massone – muore a causa di un infarto e lascia la sua ricchissima eredità alla giovanissima e bellissima moglie. La figlia del professore ha dei dubbi e si rivolge a Penelope per condurre questa indagine. Penelope scopre un filo comune fra le vicende che l’hanno portata alla dimissioni dalla Magistratura e questa morte eccellente.
Mi fermo qui. Sta a voi leggerlo. Scritto benissimo, fluido. A qualcuno non è piaciuto – vedo le recensioni – perchè analizza troppo i personaggi. Credo – invece – che il bello di questo libro sia proprio la lettura dell’anima dei personaggi.


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Pubblicato da Massimo Masi

Blog di Massimo Masi. Bolognese di nascita, piantato nella pianura, con una forte propaggine verso il mare. Non sono più quello di ieri, non so come sarò domani. Ma posso dirti come sono oggi, con i miei ieri (Alda Merini)