Il caso di Alaska Sanders
Introduzione
Questa recensione arriva un po’ in ritardo rispetto all’uscita del libro. Ma perchè essere veloci se poi non si riesce a capire e trascrivere bene i sentimenti o le impressioni che un libro lascia?
Aneddoti personali
Quando l’ho portato in spiaggia per la prima volta – la mia vicina di ombrellone – mi ha guardato in un modo strano. Forse se è chiesta se quello che avevo in mano era un libro o un mattone.
Recensione
Devo essere sincero: ho comprato questo libro non perchè – all’epoca era primo in classifica – ma perchè ero rimasto entusiasta della fiction interpretata da uno straordinario Patrick Dempsey dal titolo “La verità sul caso Herry Quebert” tratto dall’omonimo libro di Joel Dicker.
Poi la mia passione per i “noir” e i casi polizieschi hanno fatto il resto. Cosa mi ha impressionato di questo libro? Quella che io chiamo una sovrapposizione fra libri (La verità sul caso Herry Quebert e Il caso di Alaska Sanders) e non una continuazione.
Mi spiego meglio.
Questo secondo libro va a sovrapporsi – soprattutto nei personaggi principali – il sergente Perry Gahalowood e Herry Quebert – alle loro vite e ai loro percorsi personali e professionali, raccontate nel libro precedente.
La storia è facile e lineare.
Aprile 1999, Mount Pleasant, New Hampshire.
Il corpo di una giovane donna, Alaska Sanders, viene ritrovato in riva a un lago, l’inchiesta della polizia locale arriva ben presto, troppo presto, alla soluzione del delitto.
Ma dopo l’arrivo di una lettera anonima il sergente Perry Gahalowood e lo scrittore Marcus Goldman riapriranno il caso.
Quello che sembrava un omicidio di una bella e intelligente ragazza americana di soli 22 anni, diventa un caso con contorni imprevedibili.
Una carrellata di personaggi che si muovono fra la storia personale dello “scrittore” Marcus Goldman (chi leggerà o ha letto il libro capirà) che ricerca i suoi vecchi amori e ne trova di nuovi (non sempre felici e tranquilli) e, soprattutto, ricerca – nel vero senso della parola – il vecchio amico Herry Quebert che dopo la felice risoluzione del suo caso è letteralmente sparito.
Un libro che ci racconta di un’America soggetta da grandi pregiudizi, di una polizia frettolosa nel chiudere indagini, di una Magistratura – parole dell’avvocato difensore di Eric (unico colpevole vivo di questa vicenda) che condanna facilmente creando clamorosi errori giudiziari. E questo è uno dei clamorosi errori giudiziari americani.
Un inchiesta che riguarda 10 anni di storie, di racconti travisati, di prove nascoste, di faide interne alla polizia, di verità nascoste.
Alla fine, come sempre, la verità vincerà anche se i colpi di scena sono all’ordine del giorno.
Prepariamoci ad una nuova fiction.
Conclusioni
Davvero un bel libro, almeno per chi piace il genere. Non fatevi impressionare dal numero di pagine. Si legge tutto d’un fiato. E, soprattutto, leggetelo fino alla fine.
Voto
Citazioni
Un caso non è mai chiuso