Soltanto il 23 maggio scrivevo nel post Dopo le manifestazioni, il Governo convoca i sindacati, Capone (UGL) verso l’INAIL, gravi accuse ad un sindacato per come mobilita i manifestanti come – secondo alcuni quotidiani, soprattutto di destra – vengono reclutati i manifestanti alle iniziative di CGIL CISL UIL. Vi informo che in prossimo post approfondirò questa vicenda in quanto – al momento – non ci sono smentite nè querele, nè precisazioni.
Nell’edizione di mercoledì 24, il quotidiano “Domani” in un articolo a firma di Federico Marconi, lancia pesantissime accuse al sindacato della destra, a Durigon – attuale sottosegretario al Lavoro ed ex Vice Segretario di UGL – e allo stesso Segretario Francesco Capone che – come riportato nell’articolo sopra richiamato – è uno dei candidati a diventare Presidente dell’Inail.
Quali sono le accuse?
Per Claudio Durigon, il quotidiano parla “dell’acquisto di una lussuosa abitazione di 170 metri quadrati in uno dei quartieri più in della Capitale. Il leghista ha comprato nel 2022 una casa di 170. metri quadrati per 469mila euro, con un mega sconto del 30 per cento da parte dell’Enpaia, ente previdenziale degli impiegati in agricoltura, di cui Durigon stesso doveva occuparsi come esponente del governo. In quella casa il sottosegretario abitava dal 2017, prima ancora della sua discesa in politica: il contratto d’affitto era intestato all’Ugl e che avrebbe continuato a pagare fino a che l’immobile non è stato acquistato da Durigon stesso nel 2022“. Di questo acquisto e di quello di alcuni dirigenti UIL di appartamenti di enti previdenziali e non, mi ero occupato nel post Dove eravamo rimasti (14): speciale “Cosa succede nella UIL? Fra commissariamenti, case acquistate e operazioni di rilancio” del 14 febbraio 2023 e il 20 febbraio nel post Dove eravamo rimasti (16): speciale “Cosa succede nella UIL? Le ultime novità riportate dalla stampa e dai social su: case, conferenze stampa e litigi pubblici.
Nel corso dell’articolo, l’autore spiega che è difficile capire se effettivamente l’affitto di questo prestigioso appartamento sia stato davvero pagato da UGL in quanto – a differenza di CGIL CISL e UIL – il sindacato di destra non pubblica i bilanci su internet.
Per l’amore di verità questo capita anche ad alcune categorie dei sindacati confederali.
Ma i fatti che interessano la “Procura di Roma non è solo la storia della casa del sottosegretario leghista – continua Marconi – ma gli investigatori da qualche mese stanno cercando di chiarire anche la vicenda del tesseramento falso, raccontata da Fanpage nei mesi scorsi. La magistratura si è mossa dopo una denuncia per truffa ai danni dello Stato da parte di alcuni aderenti al sindacato, secondo cui le tessere reali erano tra le 65 e le 70mila, mentre Ugl arrivava a dichiararne fino a venti volte tanto.
Lo scopo principale per il gonfiamento delle tessere era quello che attraverso questi numeri autodichiarati, il sindacato sarebbe poi riuscito a firmare contratti nazionali, sedere ai tavoli istituzionali, e a ottenere ruoli di rappresentanza. Un esempio tra tanti: il ruolo di Durigon come consigliere di indirizzo e vigilanza di Inps tra 2016 e 2018, dal compenso di 14mila euro annui.” E di tutto ciò l colpa sarebbe dell’attuale Segretario Francesco Capone.
A proposito di questo gonfiamento delle tessere, mi ricordo che quando entrò in vigore nel settore del Credito la tagliola del 5% e cioè erano ammessi al tavolo delle trattative e alla ripartizione dei permessi sindacali solo le sigle che avevano minimo il 5% degli iscritti, UGL cercò di fare ostruzione perchè non si applicasse questo accordo. E infatti questo sindacato praticamente si sciolse proprio per questa motivazione, per la mancanza di iscritti e di rappresentatività.
Vedremo se nel futuro ci saranno ulteriori sviluppi. Certo è che emergono fatti non proprio edificanti nella conduzione del sindacato.
Credo sia necessario una legge che obblighi il sindacato alla presentazione dei bilanci, ad una loro certificazione che riguardi anche gli iscritti sia urgente e non più procrastinabile.
Ho l’impressione, però, che questo governo così sbilanciato su UGL non abbia nessuna voglia di fare una legge che metterebbe tutti – lavoratrici, lavoratori e parte datoriali – al riparo da contratti pirati.
Vorrei essere smentito, ma non si farà, vedrete.
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