In questi giorni mi sono occupato più volte dell’alluvione nella mia Regione (18 maggio Emilia-Romagna: noi non molliamo (alla faccia degli sciacalli)!!! in particolare e con tanti post su facebook e twitter.
Oggi – attendendo la visita nei luoghi del disastro da parte del “sig. Presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni“, voglio riprendere alcune considerazioni – da profano, ma con spirito contadino – su quello che è successo, cercando di districarmi fra fake news e sciacalli politici.
Intanto voglio ricordare a tutti/e questo post del Presidente Stefano Bonaccini, in quanto ieri cadeva l’undicesimo anniversario del terremoto che sconvolse le provincie di Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna.
Ho scritto l’altro giorno che maggio è “un mese funesto” per la mia Regione.
L’immagine della Torre dell’Orologio di Finale Emilia e quella dell’alluvione rendono bene l’idea di quello che in questi anni è successo in Emilia-Romagna.
Ma torniamo a noi.
Sono state scritte milioni di parole su questa alluvione.
Si cerca di negare il “cambiamento climatico”.
Addirittura il prode Sallusti – l’altra sera alla 7 – ha detto che c’è stata l’inondazione del Vajont, dimenticando che non si trattò di un’alluvione ma di una parte della montagna che si staccò e creò un’onda che superò la diga. Tant’è che la diga è ancora là. Ma ormai tutti possono dire una cosa e il contrario nel giro di pochi secondi.
Negare il cambiamento climatico è da imbecilli.
Io che vivo in campagna, lo noto benissimo: pochissime nebbie (quando ero giovane quante volte ho guidato carovane di macchine da Bologna ad Altedo o viceversa perchè la visibilità era pari a zero), la neve è scomparsa da alcuni anni (quante nevicate negli anni della gioventù), lo scorso anno abbiamo vissuto una siccità incredibile che è durata fino al mese di maggio. Certo, temporali ce ne sono sempre stati, ma mai violenti come adesso.
Allora – sempre con il mio spirito contadino – se i campi nella mia zona che – a differenza di quella alluvionata – ha avuto il 35% in meno di pioggia – sono stati allagati perchè siccitosi (il terreno era durissimo e non consente l’assorbimento dell’acqua – pensate a quello che è potuto succedere in Romagna.
Si parla della mancanza delle “casse di compensazione“. Può essere – anzi sarà anche vero – anche vero ma milioni di metri cubi di acqua come fanno ad essere contenuti nelle casse? E poi chi è disposto a cedere terreni per fare queste casse – visto che poi in quelle aree – non si può coltivare nulla? Certo, la “ragion di Stato” deve essere prioritaria, ma siamo in Italia.
Altra responsabilità che viene attribuita. Non è stata fatta manutenzione. Può essere, anche in questo caso non sono in grado di confutare questa affermazione. Mi limito però ad osservare che solo un ponte è crollato e non per colpa degli alberi che ostruivano il passaggio dell’acqua, ma per il cedimento del terreno.
La foto del Ponte della Motta – molto vicino a casa mia – è emblematico.
Veniamo alle fake news, di stampo politico.
I giornali della destra – e ce ne sono tanti che hanno speculato – fin dal primo giorno su questa tragedia affermando persino che la Regione Emilia-Romagna non ha speso soldi per le opere di urbanizzazione e salvaguardia del territorio e addirittura li aveva restituiti. E’ stata necessaria una secca smentita della Regione https://notizie.regione.emilia-romagna.it/comunicati/2023/maggio/maltempo-non-corrisponde-al-vero-quanto-pubblicato-da-2018open2019-i-fondi-citati-relativi-alla-navigazione-sul-po-risorse-che-nulla-hanno-a-che-fare-con-la-sicurezza-idraulica-e-la-prevenzione-del-dissesto?fbclid=IwAR1oVjmhqLJ3tM0uwT38OsWtk_UQmKetRPVtbRR189Ma-GNToMHln-DHxqo per mettere a tacere queste false voci.
Ma non è stato sufficiente perchè sia gli stessi giornali – Libero, La Verità e il Giornale in prima linea – hanno continuato ignorando i fatti che i cosiddetti “leoni da tastiera” hanno continuato a riempire i social di falsità.
Ora, nessuno si meraviglia di costoro. Gente che critica e offende seduta sul divano, passando con estrema facilità con le conoscenze da ingegnere edile a ingegnere ambientale o da ingegnere idraulico a ingegnere delle costruzioni, scrivendo molto spesso “anno fatto” o “pultroppo” o “non c’è lo dicono“.
E vengo ai “burdel de paciug” ovverosia i ragazzi del fango, cioè quei ragazzi – migliaia di giovani – che si sono recati e si stanno recando nelle zone alluvionate per aiutare quelle popolazioni sia a pulire che a fare volontariato.
Questa è la “meglio gioventù“!!!
Coloro che cantano “Romagna mia” mentre puliscono le strade rappresentano il Paese, non quei politici che fanno la passarella sui luoghi dei disastri per farsi vedere o coloro che si trincerano dietro un pc o un telefonino.
E devo dire la verità. Questi ragazzi li invidio. Li invidio tantissimo, perchè mi fanno ricordare il mio passato, quello che feci assieme a mia moglie e alla Uilca per le zone terremotate e in particolare per Sant’Agostino e Crevalcore.
Oggi mi devo limitare e fare quel che posso ma con lo spirito sono a fianco di questi ragazzi meravigliosi. Sì, sono meravigliosi perchè hanno saputo rispondere ai bisogni della gente, alla faccia delle istrioniche e false provocazioni di La Russa – seconda carica dello Stato – e di Enrico Mentana che invitavano i giovani che contestano i cambiamenti climatici anche con iniziative non sempre apprezzate ad andare a spalare il fango. E la risposta è stata che loro erano già là, mentre di politici e giornalisti nemmeno l’ombra.
Infine. Se ci saranno responsabilità, emergeranno, e i colpevoli dovranno essere puniti.
Ma oggi dobbiamo pensare a salvare le persone, le casa, gli animali, le attività produttive.
Questo lo dobbiamo alle tante persone normali, a coloro che hanno subito immensi danni e per coloro che stanno facendo di tutto per allievare il dolore di aver perso quasi tutto.
Per gli speculatori e i leoni da tastiera solo ribrezzo e tanta mestizia.
- Le statistiche del blog con gli articoli più letti nel mese di aprile sono visibili nel post I dati statistici del mese di aprile 2023: seconda migliore prestazione di sempre!!!
- Ricordo che i commenti sono alla fine della pagina dei vari articoli. Se non si vedono cliccare su Mostra Commenti
- Nell’articolo del 19 maggio Tassi d’interesse sui depositi: il dibattito s’infiamma. Torti e ragioni. Ma le banche hanno le carte in regola? Nessuna “sola” data ai clienti? ci sono diversi commenti
- Nell’articolo del 9 maggio Mentre le banche, grazie al rialzo dei tassi, fanno utili giganteschi, i prestiti e i mutui – per le persone comuni – crescono esponenzialmente. Lo studio della Fabi ci sono commenti
- Nell’articolo del 8 maggio L’amico Roberto Mantovani, in arte Bologna5, il taxista differente oggetto di minacce e atti vandalici. Roberto siamo con te!!! ci sono tantissimi commenti
- Nell’articolo del 8 maggio 2023 Ringrazio Start Mag e il dott. Soto per la citazione. I complimenti fanno sempre molto piacere. Ma davvero qualcuno mi rimpiange nel sindacato? Non credo… ci sono commenti
- Nell’articolo del 29 aprile Chi ha paura di Elly Schlein? La verità sull’intervista a Vogue ci sono tantissimi commenti
- Nell’articolo del 27 aprile Dove eravamo rimasti (23): Prorogata scadenza ccnl bancari e illustrazione delle richieste; sindacati divisi in BancoBPM; Pop.Bari; MPS ci sono commenti
- Nell’articolo del 24 aprile Che fatica fare “i giornalisti fusionisti a tutti i costi”. Scrivere articoli a 3/4 colonne per ripetere le stesse cose. Uffa, che noia!!! ci sono commenti
- Nell’articolo del 19 aprile Due vecchi brontoloni che dialogano e si fanno una domanda: c’è democrazia nel sindacato? ci sono moltissimi commenti